Giovedì 21 Novembre 2024

Chiacchiere a tavola

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Probabilmente se il servizio mensa, per quei bambini della scuola dell’infanzia e primaria i cui genitori hanno optato per l’orario continuato, anche quest’anno inizierà lo si dovrà ad una delle tante grazie di San Lorenzo. Il servizio dovrebbe infatti partire il 6 febbraio, vigilia della festa del patrono cittadino. Il condizionale è, nell’occasione, d’obbligo in ragione della genesi dell’intera vicenda, protrattasi tra discussioni; petizioni; incontri tra le parti troppo a lungo, a solo detrimento di tutti i protagonisti della vicenda: bambini; genitori e Comune. La trama dell’annuale contrasto in merito a questo servizio pubblico ma a domanda individuale (grazie al cielo non collettivo, vista l’esperienza) vede due fattori, economico e temporale, dispiegarsi nel corso della narrazione ora per la loro deficienza ora per la loro scellerata gestione. Da un lato troviamo il mondo genitoriale in subbuglio dopo la promulgazione, nell’aprile passato (e cioè dopo aver deciso a gennaio il tempo continuato), del nuovo tariffario dei pasti, con aumenti sensibili, di oltre il 50% (si è passati da un prezzo massimo di €2,88 a €4,45) senza garanzia, verrebbe da aggiungere, di una migliore qualità dei pasti stessi. Dall’altro lato della barricata invece il Comune che, nelle parole dell’ass. La Torre, dichiara la sua difficoltà (dovendo pagare per ogni pasto €4,70) nel coprire l’importo restante specie per le fasce inferiori. In questo quadro non sono inoltre da dimenticare né l’esiguo numero di moduli ISEE consegnati (circa 600 su 1600), che ad avviso d’area comunale avrebbero consentito di rimodulare le tasse, né il conseguente ritardo nell’affidare l’appalto del servizio. Le soluzioni proposte da entrambe le parti, dal prelevare momentaneamente i bambini per un pranzo veloce a casa prima della ripresa delle lezioni fino al “cestino della mamma”, sono alquanto discutibili specie perché in contrasto con la natura dell’orario continuato. Una soluzione che dovrebbe andare incontro alle esigenze lavorative dei genitori permettendo, nel pranzo comune, un momento educativo e sociale per i più piccoli. Come è prassi nelle problematiche più intricate le cause di tali deficienze sono plurime e quindi senza alcuna paternità effettiva. Statali perché è irrazionale imitare un modello scolastico anglo-sassone dimenticandosi di fornire le strutture indispensabili e finendo così col fare pranzare gli alunni sui banchi. Comunali perché è irrazionale iniziare tale servizio a metà anno scolastico. Popolari perché è irrazionale pretendere servizi equi e rapidi dalle casse comunali, gravate anche dagli errori di gestione di bilancio della classe politica, se non le si alimenta pagando le tasse. Speriamo allora che San Lorenzo visto il clima carnascialesco in cui inizierà la mensa porti almeno una chiacchiera ai bambini, destinati a stufarsi nel mangiare gli anonimi pasti della mensa o i quotidiani panini che riempiranno i loro cestini.

Domenico Antonio Capone

Articolo presente in:
News · Piazza Duomo

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