Venerdì 27 Dicembre 2024

Lettera al Presidente Emiliano sul riordino ospedaliero

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Lettera aperta al Presidente della Regione Puglia, Dr. Michele Emiliano,

e.p.c.: al Sindaco di Manfredonia: Angelo Riccardi

ai Consiglieri Regionali: Paolo Campo e Giandiego Gatta

al Presidente del Consiglio Comunale: Antonio Prencipe

         Stimatissimo Presidente Emiliano, ho letto su ManfredoniaNews.it il suo intervento sull’approvazione del Piano di riordino Ospedaliero. In verita’, contemporaneamente avevo preparato una lettera aperta da inviarLe proprio sulla situazione ospedaliera pugliese. La mia perplessita’ e’ giustificata dal fatto che un’amministrazione di sinistra (con entusiamo, ma per fortuna non di tutti!!!) approvi tale piano di riordino. Da uomo che ha sempre lottato per i diritti inalienabili questo mi da’ sconforto se penso che dovremmo programmare su interessi della gente e non soltanto in termini economici come fa l’Europa che tanto critichiamo. Poi sarebbe bene approfondire quanto da Lei riferito sulla funzionalita’ e’ sulla sicurezza dei cittadini che tale piano di riordino prevede. Probabilmente non si conoscono bene i meccanismi che regolano le strutture ospedaliere.

 In ogni caso allego la mia lettera che avevo preparato in questi giorni.

         Stimatissimo Presidente, mi rivolgo a Lei come ultima chance rispetto ad un grande problema della nostra città. Ho riflettuto molto prima di scriverLe questa lettera: vorrei essere equilibrato ma nello stesso tempo determinato nell’esporre le problematiche di cui Le parlero’. Mi ha incoraggiato a farlo, il fatto di rivolgermi a Lei: una persona di giustizia e un politico che si occupa con grande sensibilità del bene comune (vedi Red ed altro), merce molto rara oggi.

Sono Michele Troiano, Sociologo ed ex funzionario dell’Ospedale S. Camillo de Lellis di Manfredonia.        Ho lavorato 40 anni nel nostro Ospedale di cui oltre un decennio come responsabile dell’U.R.P. dove ho potuto spendere tutte le mie energie per la difesa dei diritti dell’ammalato, specialmente dei più diseredati, degli anziani, degli immigrati, attività che continuo a svolgere in modo volontario da 6 anni e cioè da quando sono andato in pensione. La difesa dei diritti degli ammalati, costringendomi a combattere una burocrazia rigida, non mi ha permesso di far carriera, ma di questo sono fiero perché ho conservato la mia integrità morale, quella che vale di più nella vita.

Sono stato assunto in Ospedale all’età di 21 anni e sin dall’inizio ho incontrato una persona eccezionale, il Prof. Luppi, allora Primario dell’Anatomia Patologica di Foggia, che mi ha sempre insegnato a saper individuare, nel mio lavoro, in primis i bisogni della gente e di mettere in atto tutte quelle procedure idonee per una migliore assistenza sanitaria: la struttura al servizio dell’ammalato e non viceversa. All’età di 40 anni ho intrapreso lo studio universitario in Sociologia (realizzato nei quattro anni accademici), studio che mi ha permesso di approfondire ulteriormente le mie conoscenze organizzative. Durante questo lungo periodo di attività il nostro nosocomio godeva di buona salute e svolgeva al meglio la sua mission.

         Ora voglio farLe presente l’attuale situazione del nostro Ospedale di Manfredonia.

         Senza fare campanilismi Le faccio presente che il nostro nosocomio, per una fallace politica e altrettanto fallace organizzazione aziendale, è destinato a ridursi ad un vero e proprio poliambulatorio se non intervengono urgenti decisioni regionali appropriate.

         Nell’ASL FG insistono, almeno per ora, tre ospedali: quello di Manfredonia, quello di Cerignola e quello di S.Severo. Ora non viene rispettato il principio di equità sociale (e qui mi rivolgo a Lei che ha sempre applicato la giustizia): le tre cittadine hanno la stessa popolazione, tutti i cittadini residenti nel comprensorio dell’ASL devono avere pari opportunità, diritto che non è rispettato vista la disparità di posti letto, di specialistiche, ecc..

         Noi di Manfredonia non chiediamo specialistiche di un certo livello, non chiediamo cose eccezionali. Chiediamo il minimo che si possa chiedere e cioe’ che funzionino al meglio le divisioni di base, che fungono da filtro per le strutture piu’ complesse (Medicina, Chirurgia, Ortopedia Ostetricia, Pediatria). Per l’Ostetricia e la Pediatria il discorso richiede un ulteriore approfondimento (vedi sotto). Con una distribuzione oculata potremmo avere un buon ospedale con un numero di posti letto anche al di sotto della media nazionale e regionale.

         A questo proposito sarebbe opportuno un tavolo di discussione alla presenza dei tre sindaci interessati, quali rappresentanti della volontà popolare (di cui tanti ci vantiamo), per discutere dei reali problemi e non lasciarli soltanto ai “cosiddetti esperti”. A questo tavolo sarebbe opportuna la presenza della Dirigenza degli OO.RR-Universitaria per discutere di una sinergia operativa tra ospedali di 2°livello e quelli di 1° livello che porterebbe ad una più qualificata assistenza su tutto il territorio provinciale. Questo sarebbe un programmare a lungo periodo.

         Molti “cosiddetti esperti”, cosiddetti perché tanti, seduti dietro una scrivania, non hanno neanche visto un ospedale in vita loro (mi consta personalmente), in nome di una equivoca strategia economica (ora l’economia sovrasta anche la salute, il ben-essere) si sono inventati il tetto massimo dei parti per far funzionare o chiudere reparti ostetrici (e questo e’ un problema anche per altre ASL). Il nostro territorio, alle porte del Gargano, comprende diverse cittadine montane; se questi esperti si mettessero nei panni delle donne in attesa costrette a migrare in altri ospedali con tutti i disagi che si possono immaginare (vedi anche disagi di tipo atmosferico di questi giorni di neve) compresi quelli economici e con tutti i rischi dovuti all’imprevedibilità del parto, farebbero scelte diverse. Intanto qualcuno continua a insistere che bisogna fare più figli e di contro si chiudono reparti ostetrici.

         Le linee programmatiche prevedevano che la chiusura di questi reparti doveva essere compensata da un punto H24 dotato di autoambulanza specifica con personale addetto. Ebbene, niente di tutto ciò. Oggi, per usare un termine molto in voga, sarebbe definita una “bufala”. Anzi si rischia di chiudere anche l’unico ambulatorio ostetrico che svolge, seppur una minima, assistenza di base.

         La giustificazione della chiusura dei reparti ostetrici era quella che le donne dovevano essere assistite in ospedali altamente specializzati (per il nostro territorio l’Azienda Universitaria-OO.RR. di Foggia e la Casa Sollievo della Sofferenza). Ebbene La invito a visitare personalmente queste strutture che, non per colpa propria ma perché ingolfate dalle numerose pazienti, a causa dell’accentramento, si trovano in gravi difficoltà.

         Nel corso dei miei 40 anni di attività (ero responsabile dei dati statistici per il Ministero) a Manfredonia sono nati migliaia e migliaia di bambini senza problemi perché abbiamo avuto degli operatori che hanno saputo distinguere il parto fisiologico dal parto patologico realizzando quel famoso filtro per le strutture di alta specializzazione. Voglio farle presente che tutt’ora ci sono donne che partoriscono a Manfredonia perche’ impossibilitate a essere trasferite per motivi d’urgenza. A questo proposito voglio ricordare studi fatti da vari centri di ricerca che mettono in evidenza il fatto che gli ospedali che superano i 700-800 posti letto sono meno governabili di quelli più piccoli per cui il consiglio e’ quello di concentrare, in modo sinergico, le specialistiche di alto livello ai grandi lasciando agli ospedali più piccoli di operare da filtro per patologie secondarie (con relativo risparmio economico).

         Allora una proposta di riaprire l’Ostetricia potrebbe apparire surreale a tanti (si strapperebbero i capelli!!! …e sarei contento di un dialogo personale con costoro). Potrebbero subito parlare dei costi di gestione e di tante altre giustificazioni. Ebbene, in tutti questi anni la chiusura di reparti, addirittura di ospedali, non ha realizzato alcun risparmio di rilievo, e può essere dimostrato dai bilanci aziendali precedenti, oltre ad offrire un’assistenza piu’ precaria E, anche se si realizzasse un minimo risparmio (cosa da dimostrare) può esso giustificare il pericolo per tante donne e neonati? Per non parlare della mobilità passiva economica verso altre strutture non dell’ASL.

         In alternativa la nostra proposta è: istituire un reparto qui a Manfredonia dipendente dalla struttura pubblica di Foggia, come filtro rispetto a patologie gravi curabili a Foggia. Alle nostre concittadine non interessa se la struttura è gestita dagli OO.RR. o dall’ASL. Quello che interessa alle nostre donne (di tutto il comprensorio del Sud Gargano) e’ di poter partorire qui a Manfredonia. Questo potrebbe essere il filtro tanto decantato e poco attuato. E Lei Presidente sa benissimo che siamo una cittadina di 60.000 abitanti che durante l’estate aumenta la propria popolazione notevolmente per via del turismo.

         Per la Pediatria il discorso e’ agganciato a quello dell’Ostetricia. Basterebbero pochi posti in day-hospital (per l’approfondimento di patologie che i pediatri di base richiederebbero). Ma la cosa importante per il buon funzionamento dell’Ostetricia e’ la Neonatologia. Intanto si rischia di chiudere anche l’attività ambulatoriale pediatrica.

                  Due ultime riflessioni per l’Ortopedia e la Chirurgia.

         La nostra Ortopedia, grazie alle capacità professionali di tutti gli operatori (medici, infermieri, ecc..) ha una produttività eccellente (basta guardare i dati statistici rispetto agli altri reparti ortopedici). Ma da tempo è costretta ad operare molte volte con solo due ortopedici (il terzo va e viene).

         L’esempio più evidente nell’estate scorsa. Per quasi 3 mesi il reparto è stato costretto a chiudere a causa della penuria di ortopedici e per tre mesi abbiamo subito una mobilità passiva verso altri nosocomi pagando DRG che si potevano evitare con una semplice mobilità di ortopedici dagli altri due ospedali (nostri medici, nostre infermiere, ostetriche hanno accettato la mobilità in uscita). Se questa è buona pratica aziendale, se questo è risparmiare..??!!

         Lo stesso dicasi per la Chirurgia. La Dirigenza sostiene che non ci sono i numeri. Ma noi i numeri ce li avevamo (e si possono dimostrare con i dati ministeriali degli anni passati) La caduta è dal 2007 da quanto cioe’ ha incominciato a operare l’ASL provinciale. Se la politica aziendale non è attenta ed equa, se non è in grado di fare scelte strategiche oculate, è logico che poi si assiste ad una morte lenta.

         Naturalmente e’ indispensabile che le divisioni chirurgiche e ortopediche siano dotate di pochissimi posti di rianimazione (almeno sub-intensiva) per i ben noti motivi di sicurezza.

         Oggi tanti si vantano (beati loro) parlando di equità, di giustizia, di trasparenza, di volontà popolare. Ma quale equità, quale giustizia, quale volontà popolare per i nostri cittadini di Manfredonia?

         Il nostro Ospedale si è aperto nel 1971 con 143 posti letto e ha realizzato per decenni ottimi indici di utilizzazione, di costi-benefici, ecc..

Un grande personaggio sosteneva: “….un popolo che non difende i propri diritti fondamentali è un popolo senza dignità…”. Per non parlare del dettato costituzionale che sancisce il diritto alla salute per tutti i cittadini. Noi vogliamo essere quel popolo che lotta per difendere la propria dignità e naturalmente continueremo nella rivendicazione dei nostri diritti con tutti i mezzi democratici a nostra disposizione. Mi fermo qui perché so di averLe sottratto del tempo prezioso, ma le cose da approfondire sarebbero tante.

         Qualora lo ritenesse opportuno resto a disposizione per un confronto sereno, e penso, fruttuoso con Lei.

         Con stima

 Michele Troiano (Associazione Mondo Nuovo – Manfredonia)

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Commenti

  • Amodio,
    A Molfetta e Trani gli ospedali praticamente non esistono più, altro che le sue chiacchiere inutili.
    Qui si parla di differenza di trattamento tra San severo, Cerignola e Manfredonia.
    È Manfredonia ad essere la vittima e non la Capitanata nel suo complesso, che invece è messa meglio della provincia di Taranto, così giusto per fare un esempio. E la provincia di Taranto è quella messa peggio sull’emergenza sanitaria.
    È diventato fastidioso e un’attimino frustrato.
    Qui il problema è Manfredonia e non la Capitanata, come Mondo Nuovo disse anche in una recente conferenza. È MANFREDONIA IL problema.
    Bello parlare senza informarsi.
    Comunque! Buona fortuna a questa associazione ed al grandissimo dottor Troiano.
    Buona serata a tutti!

    Lettera 22/01/2017 22:45 Rispondi
  • Che dire un’analisi ragionevolmente giusta e pertinente ma che cozza con la logica della politica di questi tempi, dove la stessa unitamente a burocrati senza scrupoli, dopo aver fatto di tutto per affossarla per fare propri tornaconti, vedi i vari ladrocini venuti a galla (De Lorenzo, Poggiolini ecc. ecc.., ora scaricano tutto il loro peso sulla collettività…. è stato sempre così…. Infatti le guerre chi le sopportava, il popolo come esercito e come popolazione colpita, per il volere/scelte di alcune teste di c…..
    Si vuole sperare in una rivisitazione di tutta la questione salvaguardando i criteri effettivi di equità che non devono valutati a seconda della presenza di politici/amministratori influenti o di altre logiche prettamente di interesse politico.

    so Io 22/01/2017 12:13 Rispondi
  • Caro Michele, non credo che EMILIANO leggerà la tua lettera, ha molto da fare. A Bari ci sono i rappresentanti locali, che dovrebbero fare pressioni e dove questo non fosse sufficiente chiamare la popolazione a manifestare in piazza. Tutto ciò non avviene, quindi ha ragione il Sig. AMODEO a dire che ” un popolo che non sa lottare non ha futuro…..
    La sanità potrà risolvere i suoi problemi solo quando si riuscirà ad ESTIRPARE la politica dalla sua gestione.

    antonio 01 51 22/01/2017 11:08 Rispondi
  • Caro Michele hai dimenticato che i politici hanno bisogno di voti per continuare “la mattanza”.Il loro interesse reale non è compatibile con la reale necessità della gente:tra di loro il migliore è quello con la faccia di gomma più spessa.La necessità di essere votati e quindi conserv.il potere è dimostrato anche dalla gestione del personale non sanitario.Se quest’ultima fosse fatta in modo serio,responsabile e senza nepotismi sfrenati,altro che efficenza avremmo.IO POSSO DIRE DI ESSERE STATO CURATO CON CURA E PROFESSIONALITA’NEL NOSTRO OSPEDALE.

    mario 22/01/2017 9:35 Rispondi
  • Caro Michele TROIANO, nel caso della Capitanata forse è più indicato il mio proverbio:”Un popolo che non sa lottare per la propria autonomia non ha futuro”. Infatti tutti i problemi della Capitanata, nessuno escluso, dipendono dalla mancanza di autonomia che il Movimento MOLDAUNIA sta proponendo da ben 16 anni.

    Gennaro AMODEO 21/01/2017 20:50 Rispondi
    • Lei è il solito personaggio in cerca d’autore…

      Lettera 22/01/2017 20:29 Rispondi
    • Ahahahahah
      Me Pinuccio buona notte… Il nostro primo guaio è la provincia, così giusto per dire!

      Lettera 22/01/2017 20:31 Rispondi
    • Lei è il solito personaggio in cerca d’autore…
      Io mi vergognerei ad aprire bocca su questo argomento. La provincia di Foggia ha due ospedali di secondo livello e due di primo. Quanto denunciato dal grandissimo dott Troiano è proprio questo ovvero il diverso trattamento traManfredonia ed altre città della stessa provincia. Si informi e legga quello che è scritto. Altro che baresi. È l’ASL fg che ha deriso in una nota conferenza stampa il nostro ospedale. La Gentile, artefice, in parte, di tutto questo è di Cerignola, non di Bitonto! Ma pensa te…

      Lettera 22/01/2017 20:39 Rispondi
    • concordo credo sia questa l’unica e la sola via d’uscita!uscire dal contesto barese!

      partito della zappa 22/01/2017 23:16 Rispondi
    • BUONGIORNO,

      Forse il signor Gennaro sta parlando senza neanche essere stato al
      convegno-conferenza dell’Associazione Mondo Nuovo. E’ facile dire ciò che si vuole senza sapere e senza aver partecipato a quel convegno. Michele Troiano in quella occasione denunciò proprio il fatto che Cerignola e San Severo avessero un ospedale di tutto rispetto e Manfredonia no. Non ha mai parlato di Capitanata ma di Manfredonia.
      Mi danno un fastidio enorme i parloni vuoti e pieni di nulla.
      Qui si parla di Manfredonia e non delle chiacchiere, quelle le troverà prossimamente sulle tavole dei Manfredoniani.
      Buona giornata a tutti-

      Vittorio 23/01/2017 11:23 Rispondi
      • Quando falliscono danno le colpe ai politici baresi.
        Aspettate un attimo.
        La Signora Gentile di dove è? È barese? Non mi risulta
        Vergognatevi.
        Pensate a risolvere i problemi come vuole fare Mondo Nuovo e non a dire cavolate

        Cittadino 23/01/2017 13:30 Rispondi
  • Michele hai scritto qualcosa di meraviglioso.il problema che i ns.politici non sanno leggere ns. Sindaco compreso.È una cosa INUTILE.

    Mimmo 21/01/2017 20:26 Rispondi
  • Sono molto fiducioso. Grazie a voi di ” Mondo nuovo ”.

    Cittadino 21/01/2017 19:58 Rispondi

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