Lunedì 4 Novembre 2024

Piano di riordino ospedaliero, Riccardi: "Apprezzamento per voto Campo. Su diritto salute non accettiamo discrezionalità e contraddizioni"

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Il  presidente Michele Emiliano, in un comunicato da cui non traspare il proprio profilo istituzionale,  tra le altre invenzioni  afferma che io avrei indotto il consigliere regionale Paolo Campo a votare in Commissione contro il Piano di riordino ospedaliero regionale.

Faccio soltanto  presente che l’offesa nei confronti di Paolo Campo è ingiustificabile visto che il consigliere esercita il proprio mandato con autonomia e responsabilità. A Paolo Campo esprimiamo apprezzamento per il coerente voto espresso in Commissione Sanità.

Emiliano fa anche riferimento alle esigenze di campanile. Il presidente Michele Emiliano quando si rivolge ai livelli istituzionali superiori si sente investito del sacro mandato delle comunità che rappresenta e attacca tutti: governo e singoli  ministri!  Se però sono i sindaci e i rappresentanti del territorio a difendere i legittimi interessi delle comunità di riferimento, per Emiliano fanno campanilismo.

La legge nazionale” cui si riferisce Emiliano nel suo comunicato,  per giustificare le sue scelte,  è  il DM 70/2015 che non contiene  nessun articolo che riduca a strutture semplici le unità operative degli ospedali di base; pertanto l’art. 3 comma 5 e 6 del piano di riordino sono un arbitrio della Regione per preparare la futura chiusura degli ospedali di base vista l’insostenibilità economica dello stesso Piano.

C’è da chiedersi che fine hanno fatto le promesse di Emiliano riguardo “l’ospedale rafforzato“;  rafforzare è forse privare l’ospedale di strutture complesse?  Rafforzare è far mancare all’ospedale investimenti per il personale e per le apparecchiature? Questo è il “rafforzamento” che la Regione ha riservato ai reparti Cardiologia e Gastroenterologia dell’Ospedale di base di Manfredonia! Dopo l’ingiustificata  chiusura di Ginecologia e Pediatria, a Manfredonia persino  Lungodegenza e Riabilitazione, pur previsti dal vecchio Piano di riordino, ed i relativi reparti  pronti ed attrezzati restano scatole vuote perché la Regione è inadempiente addirittura rispetto ai propri piani. Persino gli attuali servizi non sono garantiti!

Forse Emiliano ha dimenticato cosa vuol dire per un sindaco rappresentare gli interessi della propria comunità. Fa bene a chiedere il potenziamento della sanità a Taranto per l’Ilva, ma fa male a dimenticare che Manfredonia rientra nel SIN e presenta problematiche sanitarie complesse. Forse Manfredonia fa meno pubblicità di Taranto? Eppure Manfredonia, città con 58.000 abitanti, bacino d’utenza di oltre 100.000 cittadini, tre porti (industriale, commerciale, turistico) viabilità importante, protesa all’incremento dei flussi turistici non è dotata di un ospedale degno di tale nome! Quale dovrebbe essere  il compito di un sindaco se non quello di difendere la sanità della propria città visto che a pagare negli anni per “rientro e riordino” è stata sempre Manfredonia e sempre a vantaggio di altre città di uguali dimensioni?

Il Piano di riordino ospedaliero della Regione ha comportato un duro ridimensionamento della sanità in Puglia: dopo gli oltre 20 ospedali e più di 2mila posti letto soppressi durante le giunte guidate da Nichi Vendola, si sono aggiunti gli 8 ospedali da chiudere sotto la presidenza di Michele Emiliano e il ridimensionamento degli ospedali delle seguenti città: Manfredonia, Bisceglie, Molfetta, Monopoli, Putignano, Manduria, Ostuni, Copertino, Galatina, Casarano.

Michele Mazzarano – Capogruppo Regionale del Partito Democratico –  chiediamo  in quale sede si è discusso del Piano di riordino ospedaliero. Con quali criteri  si è deciso di intervenire sulle singole strutture e sui presidi ospedalieri? In quale sede di partito, in quale assemblea o consesso si è discusso una materia delicata come la sanità locale di cui i sindaci portano sulle proprie spalle la maggiore responsabilità? Come può pontificare su una materia che è di tutti e non di pochi?

È dimostrato che il diritto alla salute dei cittadini in alcuni casi è interpretato mentre in altri è applicato. Su questo margine di discrezionalità non intendiamo subire tale potere decisionale le cui contraddizioni sono  insopportabili.

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Commenti

  • Iniziano le grandi manovre, con l’avvicinarsi delle elezioni e della prevedibile “prescrizione”. Inquietante è il silenzio dell’on.Bordo.

    fragreg 20/01/2017 9:32 Rispondi
  • Bravissimo signor sindaco. Però gli attributi si dovevano cacciare già da molto prima. Comunque adesso e’ bene tener duro e non mollare

    teofilo 19/01/2017 18:37 Rispondi

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