Siamo alla ennesima rincorsa per le inadempienze del Governo e del Ministero del Lavoro. Il rischio reale che i 1.000 LSU della Puglia (170 in carico al Comune di Manfredonia) di ritrovarsi senza alcun sostegno economico ci porta a qualche mese fa, quando la CONF.I.A.L. – Confed. Italiana Autonoma Lavoratori ha denunciato l’assenza dei consiglieri regionali e parlamentari della nostra circoscrizione sulla disposizione della Corte dei Conti che ha reclamato il “Piano di stabilizzazione per il 2016-2017”. Era compito della politica intervenire per tempo e nelle istanze giuste al fine di evitare il rischio che tocca gli LSU.
Allo stato attuale i ritualismi delle tre Confederazioni sindacali non hanno alcun senso, ma è urgente l’apertura di un tavolo ministeriale che inchiodi il Governo e il Ministero del Lavoro alla risoluzione del problema.
La drastica riduzione della platea a 1.000 LSU da alla Regione Puglia un vantaggio nei confronti del Governo che deve prendere atto che qualsiasi risoluzione non passa solo dal Comune di Manfredonia (visto l’alto numero di LSU che ha in carico), ma da misure ad hoc e norme anche in deroga capaci di ampliare le possibilità di stabilizzazione negli Enti di emanazione regionale.
Per la CONF.I.A.L. è prioritario identificare i vari percorsi risolutivi e tempi certi per giungere ad una vera stabilizzazione. Rimane fondamentale che Regione Puglia e Ministero del Lavoro assumano decisioni politiche e non limitarsi agli annunci di circostanza o spostare in avanti il problema con proroghe che vanno avanti da 21 anni.
La proposta della CONF.I.A.L. rimane, come prima istanza, quella di un tavolo regionale qualificato che deve valutare tutti i percorsi reali finalizzati alla stabilizzazione e sottoporre una serie di proposte al tavolo ministeriale in presenza di chi può assumere impegni e decisioni politiche per una situazione particolare come è quella degli LSU del Comune di Manfredonia.