Con uno scarto di poco più di un migliaio di voti ponderati, il Partito Democratico vince la sfida con i civici e si attesta primo partito in provincia di Foggia, seppur questi ultimi mantengano lo scettro del candidato più suffragato (Rosario Cusmai).
Mediocre performance di Forza Italia, attesa ad un risultato certamente più brillante. Sorprese negative per Franco Di Giuseppe e Giannicola De Leonardis in casa Ncd. Coraggiosa ed indovinata prova dell’UDC, che riesce a conquistarsi un seggio col supporto dell’indipendente Giuseppe Mangiacotti. È questa la prima fotografia politica che emerge dal voto per il consiglio provinciale, il cui spoglio si è appena concluso a Palazzo Dogana.
La proiezione provvisoria distribuisce così i seggi della nuova assise secondo il calco d’hondt: 4 al Partito Democratico (Angelo Riccardi, Leonardo Cavalieri, Tommaso Sgarro, Pasquale Russo); 4 a Capitanata Civica (Rosario Cusmai, Giuseppe Pitta, Michele Sementino, Raimondo Ursitti), 2 a Forza Italia (Joseph Splendido, Pasquale Cataneo), 1 a Ncd-Area Popolare (Gaetano Cusenza), 1 all’Udc (Giuseppe Mangiacotti).
PROVINCIA DI FOGGIA: I CONSIGLIERI ELETTI
Con 28.831 voti, il partito democratico va sicuramente oltre le aspettative, vincendo una sfida non facile nei confronti dei civici di Leonardo Di Gioia, radicatissimi sul territorio e in campo con una macchina elettorale imponente. A fare la differenza la candidatura, evidentemente, in zona cesarini di Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia e figura autorevole e politicamente trasversale, ma anche la vivacità interna delle correnti, ciascuna alle prese con la propria personale battaglia per l’affermazione interna al Pd (si pensi allo scontro, giocato all’ultimo voto, tra Raffaele Piemontese, sponsor di Leonardo Cavalieri, sindaco di Troia; l’europarlamentare Elena Gentile, madrina di Tommaso Sgarro, e Pasquale Russo, uscente, “speranziano” che, lasciato ad un certo punto al suo destino, riesce, attraverso un meticoloso lavoro sotterraneo, a strappare ben due voti su Foggia, suo escluso). Insomma, un assaggio di futuro congresso elettorale in casa dem.
27.467 i voti ponderati di Capitanata Civica, forte dello schieramento in campo di tre comuni di seconda fascia (322 ponderati), della presenza dei foggiani (ciascuno 722 voti ponderati) a sostegno di Rosario Cusmai, dell’ex consigliere regionale Pino Lonigro a sostegno del sindaco di Vico Michele Sementino (è questa una grande sorpresa rispetto alle previsioni resa possibile dall’aver praticamente strappato un voto nell’assise foggiana) e del coordinatore provinciale dei CoR, Raimondo Ursitti, che, a sorpresa, ottiene su Foggia ben tre voti (compreso il suo) surclassando la candidata di Cerignola, Loredana Lepore, che pur vantava in partenza ben dieci voti, sindaco Metta compreso.
Deludenti i risultati di Forza Italia (14.861 voti ponderati) ed Ncd (10947 voti ponderati) che, nonostante l’apporto imponente del Comune capoluogo, non riescono ad andare oltre i due seggi il primo, un seggio il secondo. Joseph Splendido (Civica per la CapitAmata) supera il candidato azzurro Pasquale Cataneo, diventando primo degli eletti; niente da fare per Eliana Clemente, candidata di Giandiego Gatta. Un risultato che aprirà sicuramente una riflessione nel partito ed in particolare in seno alla maggioranza Landella, la maggior imputata rispetto alle emorragie di voti che pure sembrano esserci state ( si pensi, tra l’altro, al voto mancato all’appello di Nicola Russo, per giunta candidato in questa tornata). Flop, invece, per il candidato foggiano di Franco Di Giuseppe, Giuseppe Pertosa, sul quale non confluiscono tutti e quattro i voti del gruppo consiliare, fermatosi a tre preferenze. Una circostanza che ha avvantaggiato Gaetano Cusenza, vicino a Sergio Clemente, che incassa giusto il voto che manca ad Ncd. Aspettative tradite anche per Lucio Ventura, che pure pensava di poter contare su due voti a Foggia (il suo e pare quello di Bruno Longo) e che invece si ritrova con una sola preferenza nell’urna viola. È evidente che si tratta di sorprese che potranno ripercuotersi sugli equilibri della maggioranza Landella.
Ultimo blocco da analizzare è quello rappresentato dall’Udc (10.745 voti ponderati), che ha corso da sola seppur con l’importante apporto dell’indipendente Giuseppe Mangiacotti, di San Giovanni Rotondo, sulla cui figura è confluito il sostegno decisivo giunto da Cerignola col gruppo facente capo agli ex dem Rino Pezzano e Leonardo Paparella.
FoggiaToday
La mafia esiste si trasforma e si infiltra.
Manfredonia docet.