Lunedì 4 Novembre 2024

Sangalli Vetro: L’Abbate (M5S) accusa il Pd di preferire le poltrone alle persone

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Per il deputato pugliese, che ha presentato numerose interrogazioni sullo stabilimento sipontino e l’intero Gruppo Sangalli, le forze di governo sia regionali sia nazionali non hanno prodotto risultati in due anni. E per il futuro i segnali sono tutt’altro che positivi

La vertenza della Sangalli Vetro, che si trascina da anni, è tristemente nota alle cronache locali e nazionali. Uno dei fiori all’occhiello dell’industria chimica pugliese ha, infatti, chiuso i battenti oramai 24 mesi fa. “Molti ricorderanno che il 29 novembre 2014, il forno di fusione sipontino è stato spento e mai più riacceso  dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), autore di diverse interrogazioni parlamentari sul caso  Ciò ha decretato di fatto il fallimento del Contratto d’Area di Manfredonia che aveva immesso nelle casse del Gruppo Sangalli circa 98 milioni di euro a fondo perduto. Oggi, possiamo aggiungere, spesi invano”.
 
Nonostante l’apertura del tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo economico, infatti, sino ad ora nulla è stato fatto per salvare le quote di mercato, lo stabilimento e i posti di lavoro. All’ultimo incontro tenutosi al Ministero il 29 luglio scorso, convocato nottetempo, persino i commissari hanno dato forfait, suscitando il disappunto della viceministro Teresa Bellanova, la quale, da allora, non lo ha più convocato. “In questi due anni abbiamo assistito a un grande viavai di nomine e poltrone, di ministeri e sottosegretari, caratterizzato da un turnover oserei dire quasi patologico,  ma per i lavoratori della Sangalli il tempo si è fermato a quel 29 novembre di due anni fa. Nessuna novità dal fronte governativo PD, nessuna novità da quello regionale targato Emiliano che, a conti fatti, ha perso drammaticamente il confronto con la ‘concorrente’ Debora Serracchiani  prosegue L’Abbate (M5S)  Ed ora, il loro futuro sembra appeso a un filo, quello dell’offerta dell’imprenditore greco di adozione svizzera Nikolas Pressas al quale nel corso dell’ultimo tavolo era stato chiesto di fornire garanzie totali e non solo parziali. Ma, dopo sei mesi, le garanzie non sono arrivate. Dalle informazioni pubbliche ricavate, infine, il timore è che bisognerà aspettare ancora a lungo”. 

 

Infatti, il sig Pressas risulta titolare (Ceo o Presidente)  di tre società di cui una (YalCo AG) risulta in liquidazione, un’altra, la Metron Holdings Finance AG è un’immobiliare/holding con un capitale di soli 100.000 franchi svizzeri, e l’ultima, la Ellicat SA è una società di progettazione belga con soli 65 dipendenti. Un po’ pochi per rilevare un sito produttivo con 270 dipendenti più altri 150 di indotto di elevato valore e contenuto tecnologico. E forse, la ragione della mancanza di garanzie sufficienti risiede proprio in questo. Si potrà obbiettare che il sig. Pressas, sia CEO anche di un’altra società, la PlanetGreen Llc, di ALVA Florida, che si occupa di reclutamento personale.  Ci chiediamo se la politica di governo  conclude il deputato pugliese 5 Stelle   in questo periodo di pausa festiva, troverà il tempo di dedicarsi a quelle 400 famiglie il cui futuro è appeso a un filo e per cui si apre, proprio a partire da ora, il percorso di mobilità. Un futuro incerto e un filo poco trasparente, a dispetto del prodotto che erano abituati a produrre”.

 

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