Ancora una volta, Lannes a Manfredonia per fiancheggiare Italo Magno. Stavolta nella sede di Manfredonia Nuova, ieri sera, dove si è discussa l’istanza da presentare al Presidente della Repubblica Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni e al Ministro dello Sviluppo Economico Calenda.
Si è anche parlato delle arcinote (si spera, dati gli esiti dell’annesso referendum) motivazioni per cui il progetto EnerGas “non s’ha da fare”. A cantilena, infatti, tutta la comunità è a conoscenza di falle quali le dubbie potenzialità dei c.d. pali Alti Fondali e dei rischi terroristici – alla luce soprattutto degli avvenimenti a Berlino – a cui ci esporrebbe il progetto finito dati i suoi confini condivisi con la base NATO di Amendola. Il tallone d’Achille del progetto, quello su cui ci si sta battendo a casa Manfredonia Nuova, è l’assenza di bonifica di cui il territorio necessiterebbe – secondo la legge 426 del 1998, che ha inserito il territorio di Manfredonia nei 16 siti di interesse nazionale da bonificare – per poter accogliere un progetto come EnerGas.
Un po’ come dire “Stato, se ci sei batti un colpo, perché qui la comunità è a rischio” onde evitare di doverci sorbire, a misfatto compiuto, l’unisono di quelli che, disinformati, ostenteranno un patetico, trito e ritrito “che cos’hai fatto tu, per Manfredonia?”.
Ridicolo che si siano spesi dei soldi per un referendum che, seppur da altissimo valore simbolico, non metta la parola fine ai tragicomici eventi; tant’è che un Magno infuriato si è lasciato andare a uno sfogo verso la classe politica/dirigente (?!?) che, prima che i fatti emersero alla luce del sole, era consenziente (dati alla mano) alla progettualità di ISOSAR s.r.l. prima ed EnerGas s.p.a. poi. Altrettanto singolare non aver ancora ricevuto prove della presenza del Sindaco presso Bruxelles.
Veniamo al dunque: con l’istanza prossima ad essere inviata alle Istituzioni, si tenterà di sbrogliare la matassa per capire se le istituzioni stesse lavorino PER o CONTRO i cittadini; ecco il Lannesiano “scacco al Re”.
Potranno i politici dare risposta ai dubbi alla luce del fatto che Manfredonia rappresenti un serbatoio di voti non indifferente su scala nazionale? Se non lo faranno per attuare lo “stato di diritto”, dovranno farlo per non compromettere quel briciolo di dignità restante per la partitocrazia.
Il prossimo appuntamento è fissato per il 21/01/2017, dove si prenderà atto della magnanimità istituzionale, oppure ci si dovrà rivolgere a quell’Unione che elogiamo solo quando conviene.
Antonio Raffaele La Forgia
A pensare male si fa peccato ma tante volte si azzecca. Una copia dell’istanza, anche per portarsi avanti, perché non inviarla a qualche Procura della Repubblica?