In queste ore di gioia immensa per la vittoria del NO nel referendum sentiamo il dovere di rivolgere a tutte le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista un grandissimo ringraziamento per l’impegno profuso in questa lunghissima campagna.
La vittoria referendaria ha una portata storica. Siamo riusciti a mettere in salvo la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza che i comunisti hanno sempre considerato “la più grande conquista che la classe operaia e il nostro popolo abbiano realizzato”. E’ una vittoria della democrazia contro il neoliberismo. E’ una vittoria popolare contro una svolta autoritaria che avrebbe segnato negativamente i prossimi decenni. E’ stato respinto il tentativo di indirizzare verso la Costituzione il malessere suscitato dall’austerity neoliberista nella società italiana e in particolare tra i ceti popolari.
Alcuni mesi fa la gran parte della stampa e dei commentatori politici pensavano che il referendum sarebbe stato il plebiscito per una leadership politica sostenuta dal capitalismo italiano, dalla finanza internazionale, dalla troika, praticamente da tutti i poteri forti, e da un coro mediatico che non si era mai visto.E’ accaduto quello che pochi pensavano possibile. Possiamo essere orgogliose/i di aver contribuito a questa lotta e a questa vittoria.
Abbiamo fin dall’inizio individuato nella difesa della Costituzione il terreno centrale di impegno su cui concentrare tutte le nostre energie e intelligenze. Lo abbiamo fatto con la consapevolezza che l’operazione renziana aveva un netto segno di classe e che la campagna per contrastarla poteva risultare vincente solo se assumeva un carattere sociale connettendo il discorso costituzionale ai diritti delle persone in carne e ossa.
In tutta Italia siamo stati presenti e attivi in centinaia di comitati locali, abbiamo dato un contributo nelle organizzazioni di massa e nei movimenti, abbiamo promosso ovunque iniziative di partito. Abbiamo contribuito in maniera determinante a garantire la presenza di migliaia di rappresentanti del NO ai seggi, permettendo a circa 60.000 giovani fuori sede di votare. Un lavoro militante che conferma che il nostro partito rappresenta un patrimonio di passione civile, di saper fare organizzativo, di cultura politica vitale e utile. Ancora una volta il terreno unitario si è dimostrato per i comunisti indispensabile e naturale. Lo dimostra il ruolo svolto nei comitati per il NO, nel coordinamento per il NO sociale, con L’Altra Europa. L’impegno di tante/i nell’ANPI e nei sindacati che hanno appoggiato il NO.
La lunga campagna referendaria e lo stesso risultato dimostrano che nel nostro paese vi è un’ampia disponibilità a ritrovarsi su una piattaforma di difesa e allargamento della democrazia e di opposizione al neoliberismo saldamente piantata nei principi costituzionali e nella memoria dell’antifascismo e del movimento operaio. I fatti danno sempre più ragione alle posizioni che abbiamo tenuto spesso in isolamento e circondati da incomprensione. Altre opzioni politiche sono evaporate o si rivelano inconsistenti.
Senza pretendere di essere depositari di verità irrefutabili, possiamo affermare che se le nostre proposte per unire in forme democratiche la sinistra sociale e politica in una soggettività alternativa al PD avessero incontrato maggiore ascolto oggi saremmo nelle condizioni anche in Italia di proporre a milioni di persone che hanno espresso un NO democratico, popolare, di sinistra un progetto su cui ritrovarsi. La vittoria del NO dimostra che questo paese non è normalizzato e che il nostro progetto politico deve essere riproposto con rinnovata determinazione.
Per le comuniste e i comunisti c’è un gran lavoro da fare in questa direzione, a partire dall’assemblea che a Roma si terrà domenica 11 ed a cui dobbiamo partecipare attivamente.
Abbiamo percorso una lunga e faticosa strada, con enorme pazienza e grandi perdite. I prossimi mesi saranno decisivi e il contributo del nostro partito sarà determinante per valorizzare e non disperdere le potenzialità del risultato di domenica.
Teniamo duro e rilanciamo: facciamo tesoro della vittoria per continuare la lotta.
Grazie a tutte e tutti!
W la Costituzione nata dalla Resistenza!
Ma come in Italia ci sono ancora i COMUNISTI !!!!! Non ci sono più neanche in CINA . E comunque, non è grazie a voi che ha vinto il NO .
In effetti è una contraddizione che a Roma, il pci cerca un alternativa al pd , mentre a livello locale si sta insieme al pd. Questa è una dicotomia. O si è alternativi oppure si sta insieme, quale credibilità politica si può avere in questi casi?
Cosa volete festeggiare,se renzi da solo prende il 40%dei voti,ci sono voluti gli attaccati alla poltrona x fare perdere renzi e’in piu’ i comunisti che x tradizione sono dei traditori vedi bertinotti dalem,a civati fassina, adesso i comunisti di manfredonia x essere coerenti dovrebbero dimettersi dal comune