Dopo la straordinaria vittoria del “NO” al referendum costituzionale, è il momento di esprimere alcune considerazioni sui nuovi scenari della realtà politica manfredoniana che si stanno delineando, anche alla luce dell’esito referendario.
Devo, però, farvi una premessa doverosa. Una settimana prima del voto, parlando con l’on. Angelo Cera e con il Vicesegretario nazionale del mio partito, l’on. Giuseppe De Mita, dissi che, a Manfredonia, sarebbe stato da considerarsi, comunque, un buon risultato sia se i “NO” fossero riusciti a bilanciare i “SI”, sia anche l’ipotesi che i “NO” avessero perso ma per poco. Mi avventurai a valutare anche quest’ultima possibilità come un risultato ugualmente apprezzabile, in ragione del fatto che la nostra Città – continuai a far notare ai due onorevoli – è (era???) da considerarsi una vera e propria sorta di fortino elettorale del PD e, dunque, dei sostenitori del “SI”. Ero assai scettico sul fatto che il fronte del “NO” sarebbe riuscito addirittura a vincere la partita anche nella nostra Città, come invece poi è avvenuto. Fattavi questa doverosa premessa, oggi, la mia considerazione è, dunque, la seguente.
A Manfredonia, alla luce del risultato referendario, non ha perso solo il “SI”, ma hanno subito una grave sconfitta “personale” anche tutti coloro i quali hanno partecipato attivamente e direttamente al fronte del “SI”. Questo risultato mi conforta del fatto che i manfredoniani hanno dimostrato, in questa occasione, che quando vogliono sono capaci di decidere liberamente e serenamente. La speranza, adesso, è che questo messaggio arrivi forte e chiaro anche a tutti quei “big” del PD che hanno sostenuto le ragioni del “SI” a Manfredonia.
Vorrei che tutti i “politici” della nostra Città, che hanno sostenuto le ragioni del “SI” e che hanno perso, si interrogassero sul perché, durante questa parentesi referendaria, non sono riusciti a interpretare correttamente quelle che erano le reali istanze che provenivano dal territorio e dai Cittadini, sul perché di questo evidente scollamento che si è creato tra loro e il resto del paese e soprattutto vorrei che si fermassero a riflettere sul valore che, oggi, ancora ha il pregio (da alcuni ormai perso) di saper coltivare buoni e corretti rapporti con i partiti (anche con i più piccoli) ed i loro rappresentanti, e non invece solo con i singoli “battitori liberi”, per quanto quest’ultimi possano essere portatori anche di tanti voti.
In particolare, mi piacerebbe che questa esperienza referendaria e il suo risultato siano da insegnamento per tutti quei politici manfredoniani che hanno smarrito il senso dell’importanza del non tradire la fiducia che altri hanno riposto in loro e sugli effetti negativi che può avere, anche nel breve termine, il non aver mantenuto fede agli impegni assunti.
Quest’ultimo monito va, soprattutto, all’attuale sindaco Angelo Riccardi e a chiunque altro avesse l’intenzione di raccoglierne il testimone di sindaco, perché si rendano conto che gli scenari politici, anche locali, stanno mutando e che le aspettative di “qualcuno” potrebbero essere nuovamente deluse se essi continueranno a non occuparsi delle questioni importanti della Città, a tenere in Giunta assessori dall’azione amministrativa insignificante, a preferire i rapporti e le intese con i singoli “battitori liberi” anziché con i partiti con cui si erano stretti degli accordi, e soprattutto se essi continueranno imperterriti a tradire la fiducia che i Cittadini hanno riposto in loro.
Perché “la vita è una ruota che gira”, e come gira velocemente quella ruota in politica, non gira altrove.
Le fregature rifilate da Renzi e dal PD ai Cittadini italiani e gli effetti negativi delle reazioni di quest’ultimi a tali scorretti atteggiamenti, dovrebbero, a questo punto, aver insegnato qualcosa a qualcuno. Almeno me lo voglio augurare.
Viva Manfredonia e viva i suoi Cittadini! Viva la Costituzione italiana!
Avv. Cosimo Titta (già Consigliere comunale UDC della Città di Manfredonia e attuale Consulente legislativo del Gruppo UDC alla Regione Puglia)
Il titolo è: “Il PD è causa dei propri mali. Pianga se stesso!”
Dopo aver letto l’articolo, sarebbe andato bene come titolo anche “A buon intenditor poche parole!”
Anche se per me è troppo tardi. Il PD a Manfredonia non farà in tempo a riprendersi da questa batosta che gli cadrà sulla testa qualche altra tegola.
Voi dite che i consiglieri comunali di maggioranza lo voteranno il BILANCIO quest’anno??? Ho qualche dubbio. Mi sa che a febbraio ci sarà più di una elezione…