Dopo aver rinunciato in maniera coraggiosa a Vadacca prima e a Vergori dopo, il Presidente, Antonio Sdanga, è chiamato a scelte che possono essere decisive per il prosieguo della stagione. Il nuovo mister Raimondo Catalano, è stata una scommessa che sarà vinta solo se arriveranno i risultati e se, al più presto, la squadra si collocherà nelle prime cinque posizioni della classifica, quanto preteso da Max Vadacca. Il tecnico barese ha qualche complicazione in più: la squadra sta vivendo un periodo crisi tecnica legato al cambiamento della guida tecnica e dello schema tattico: si è passati dal 3-4-3 al 4-3-3 con tutte le differenze che la cosa comporta. In attacco se non parte Bozzi, si dovranno trovare soluzioni tattiche che diano spazio ai due attaccanti centrali, Bozzi e Malcore, a La Porta, a cui non si può rinunciare, e che valorizzino i tre under: Castrì, Rinaldi e Molenda, bravi e diversi tra loro. I risultati, finora, hanno premiato il nuovo mister soprattutto lontano dal Miramare; in casa dopo il pari contro il Picerno e la scoppola immeritata contro un Nardò, è arrivata la più brutta prestazione degli ultimi anni contro il Gravina, che nel primo tempo ha messo in ginocchio i sipontini, schiacciandoli nella propria metà campo. Mister Catalano non è stato neanche fortunato con il calendario che in questo finale di girone gli riserverà fuori casa la Gelbison di Vallo della Lucania, quarta, e la Nocerina, terza, ed al Miramare, Cinthia, di Genzano, e il Trastevere, al momento capolista. L’attuale undicesimo posto, a quattro punti dalla quinta, sarà difficile migliorarlo e ancora più improbabile sarà vedere il Donia tra le prime cinque. E se, in classifica, il Manfredonia finisse il girone di andata più attardato rispetto a come lo ha lasciato Max Vadacca?
Antonio Baldassarre