Mercoledì 13 Novembre 2024

L'Abbate (M5S): "Nonostante i proclami, la vertenza della Sangalli Vetro paralizzata al ministero da quasi due anni"

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Pochi gli incontri, sterili i risultati e tanta la rabbia dei lavoratori ad un passo dalla mobilità. Il deputato pugliese L’Abbate (M5S), con una interrogazione parlamentare, torna a chiedere risposte per i 270 lavoratori ad un passo dalla mobilità

Mentre il premier Matteo Renzi, intervistato da Lilli Gruber su La7, ha dichiarato che sono 150 le crisi risolte positivamente dal Ministero dello sviluppo economico, dal lontano dicembre 2014 la vertenza del gruppo Sangalli Vetro risulta totalmente paralizzata. Si sono susseguiti, nel frattempo, tre fallimenti, due (inutili) incontri presso il Mise nel corso del 2016 nonché la cessione dello stabilimento di Porto Nogaro ad un acquirente straniero, decretando così la fine della partecipazione italiano nel mercato del vetro piano. Eppure, a febbraio 2014, il sottosegretario allo Sviluppo Economico dell’allora Governo Letta, rispondendo alla prima interrogazione presentata dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), affermava che nulla lasciava presagire una imminente chiusura del forno fusorio della Sangalli Vetro Manfredonia. Tuttavia, lo spegnimento è avvenuto nell’autunno successivo, seguito a ruota dalla dichiarazione di fallimento ad opera del Tribunale. Nonostante gli inascoltati allarmi in merito a un trattamento di favore dello stabilimento gemello friulano rispetto a quello sipontino, lo scorso 4 ottobre è stata ufficializzata la cessione della gemella Sangalli Porto Nogaro alla turca Sisecam al termine di una procedura di concordato fallimentare.

Pertanto, ad oggi l’intero comparto del vetro piano per edilizia del nostro Paese è caduto in mano straniere, con gravi conseguenze per l’intero settore delle costruzioni, comparto strategico per la ripresa economicacommenta L’Abbate (M5S) A Manfredonia, intanto, i 270 dipendenti ad un passo dalla mobilità attendono che il Governo fornisca possibili soluzioni. Nonostante l’impegno ‘ad acquisire ulteriori informazioni che potessero chiarire le vicende aziendali’, non sono giunte risposte ufficiali e concrete e per questo ho presentato una nuova interrogazione parlamentare. Mi auguro che, invece di concentrare gli sforzi sulla campagna referendaria, si salvaguardino i livelli occupazionali e si sostengano i redditi degli oltre 270 dipendenti. Chiediamo che il Governo favorisca la ricerca di un player nazionale in grado di mantenere una quota italiana in seno al comparto del vetro per l’edilizia, invece di limitarsi ad accettare il fallimento. Infine – continua il deputato pugliese 5 Stelle – chiediamo chiarimenti sui torbidi aspetti che costellano la vicenda, a cominciare dal ruolo ambiguo svolto dalla finanziaria Friulia e dalla Presidente del FVG Debora Serracchiani, vicesegretario del Partito Democratico”.

Numerosi gli aspetti da chiarire. L’Abbate (M5S) sottolinea che tra le banche finanziatrici del fido accordato nel 2008 alla Sangalli Porto Nogaro (e garantito dalla Sangalli Manfredonia spa) si rinvengono “Unicredit, Banca Friuladria spa, Veneto Banca spa, BNL spa, Banca Popolare di Vicenza scpa”. Infatti, lo scorso 28 luglio, nell’incontro al tavolo tecnico riguardante le società manfredoniane del Gruppo Sangalli, ha preso la parola l’avvocato Ambrosini (ex commissario della fase concordataria e attuale presidente di Veneto Banca), il quale assiste un broker internazionale svizzero di origine greca che ha manifestato un interesse a rilevare il sito produttivo, dichiarandosi disponibile a richiedere al proponente garanzie ulteriori, delle quali non si ha notizia. E se la possibilità di fuga dell’imprenditore Sangalli è solo una eventualità, per quanto verosimile, è ufficiale invece che, nel novembre 2015, il trust delle Isole Britanniche, East Investing Ltd, già titolare delle azioni della società lussemburghese al vertice della Sangalli,ha ceduto le sue azioni alla Acondale Ltd, un trust domiciliato presso lo studio legale panamense D’Aleman, Cordero e Lee Trust già noto alle cronache per lo scandalo riguardo il riciclaggio di danaro sporco del dittatore cileno Pinochet. Un torbido scenario di paradisi fiscali che si somma alle vicende dello Stivale, in attesa di chiarimenti da parte del Ministero dello Sviluppo economico.

All’appello manca il governatore della Puglia Michele Emiliano che, come al solito – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – dopo aver promesso un impegno personale e concreto si è disinteressato completamente della vicenda Sangalli. Ci auguriamo colga il nostro invito a rimboccarsi le maniche e a non spalleggiare la collega di partito Serracchiani. Compromettendo così le speranze dei 270 lavoratori”.

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