Si scusa per il ritardo (mezz’ora) il premier Matteo Renzi ed esordisce con il calcio per scaldare il pubblico del Giordano: “Qualcuno ha detto che rischiamo di perdere Inter-Milan, la verità è che c’è Foggia-Catanzaro: in bocca al lupo per il primato di una squadra che ci (a Firenze, ndc) ha dato Ciccio Baiano“. I primi passaggi sono sul locale, il Gargano (“fa numeri importantissimi”), sul dissesto idrogeologico (“il primo obiettivo deve essere quello di far rimanere la gente sui territori”) e sull’agroalimentare: “C’è un mercato potenziale di 50 miliardi di euro – dice salutando la Coldiretti -, questa è una grande opportunità per il made in Italy e per questa parte della Puglia”.
Poi ne ha per tutti, con la dimestichezza di quelli che un palco del teatro lo calcano per mestiere: i tempi tecnici della stilettata e della serietà sono alternati con la cadenza di un ‘politicattore’ consumato. Da Salvini a Monti, “quell’accozzaglia del no, non certo riferito agli elettori, o d’ora in poi coesa coalizione tesa a..” – il commento sarcastico – con a capo “il comico Grillo” ed il M5S, bersaglio preferito dell’invettiva renziana , tra ironie sugli strafalcioni costituzionali di Di Battista e battute sulle mail di Di Maio, ed un affondo sulla questione firme false dei pentastellati in Sicilia. “Se fosse capitato a noi, sarebbe successo il finimondo”.
Il 4 dicembre è LA data per Renzi, il derby fra chi vuole il futuro e chi vice di nostalgia perché la nostalgia ed il passato sono bei sentimenti, ma non portano da nessuna parte. “Molti criticano senza aver mai letto la Costituzione, dicono che non sono un premier eletto: ma nessuno in Parlamento è eletto. Peraltro, potrei citare moltissime fonti per le quali va superato il bicameralismo paritario. Quando si scrive qualcosa di nuovo c’è sempre qualcuno che dice che ciò che c’era andava meglio. Ma forse non sa che con la riforma non si riducono gli spazi di democrazia, si riducono le poltrone”. Incredulo ed istrionico, a proposito di “deriva autoritaria”della riforma. “E chi lo dice, Casa Pound e Berlusconi?”. Poi arriva lo spiegone sul quesito, con slides mischiate ai numeri dei 1000 giorni del suo governo, con la bandiera europea che torna a fare capolino assieme al tricolore, dopo le polemiche dovute alla trovata del ‘guru’ Jim Messina. “Attenzione, si vota su questo quesito, non su altro” dove “No significa mai”, cioè mai il cambiamento. La qualità della politica non si moltiplica aumentandole poltrone”. Il finale è per l’appello e l’invito a non arrendersi, perché la partita è lunga e ancora tutta da giocare. Dentro il Giordano gremito (con maxischermo esterno) in una Piazza Battisti blindata, seduto in prima fila tutto la stato maggiore del Pd provinciale, la Confindustria di Rotice, Coldiretti ed il commissario dell’Autorità Portuale Falcone. A fine discorso Matteo scende in platea e piovono abbracci, foto di gruppo e selfie come solo nelle grandi occasioni. Piemontese, Rauseo, Bordo, Campo, Mongiello, (defilati ed in piedi Zingariello ed Ognissanti) tutti per il giovane premier e segretario, tra chi renziano non lo è mai stato e chi lo è diventato: un Pd provinciale (quasi) tutto unito sotto l’insegna del Sì. Ma la discesa di Renzi in Capitanata per Manfredonia è tutta in una immagine: il sindaco Riccardi ed il suo breve conciliabolo con il premier, facendosi largo nella ressa, con i contenuti del dialogo svelati dal primo cittadino sipontino poi a caldo via social: “”Ho parlato con il Presidente Renzi di #NoEnergas, missione compiuta”. Il dissenso pieno ed incondizionato è arrivato, pubblico e visibile, alle orecchie di chi ha il cerino politico della questione. L’impegno di tenerne conto pare, anche. Il 5 dicembre porterà con sé le inevitabili risposte sul governo Renzi e su tutto ciò che ne seguirà.
Graziano Sciannandrone
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Foto di proprietà di ManfredoniaNews.it
Ma mi chiedo:si può parlare ad un convegno di una cosa così importante?caro sindaco ma cosa pensi che i manfredoniani hanno l’anello al naso?se anche hai parlato e ho i miei dubbi,e che ti aspettavi da renzi,un bel non ti preoccupare che se esce il sì come anche tu predichi,non se ne farà nulla del nostro rifiuto,si farà e basta….il nostro è un No anche al referendum….e ti ricordo che sei stato fuori luogo nel parlare di energas,non era nè il momento,nè il luogo sei ridicolo….vaff…
Veniva D’Alema e tutti (Bordo,Riccardi,ecc..) ad osannare e leccare D’Alema. Veniva Bersani e tutti (Bordo,Riccardi,ecc.) ad osannare e leccare Bersani. Viene Renzi e tutti (Bordo,Riccardi,ecc..) ad osannare e leccare Renzi. Politici camaleonti che tutto fanno per la “pagnotta”.
Ho parlato con Giuda, missione compiuta!
#AngeloRiccardie’ilmiosindaco#perdire
#Non il mio#perdire#VOTA NO
Ormai frenquenta solo teatri blindati come pubblico i suoi leccapiedi….pubblico selezionato e non piazze come prende ortaggi e proteste.
Ma venti anni fa non si stava meglio??? Allora c’era la lira c’era più lavoro e meno tasse meno extracomunitari e disagio sociale i servizi pubblici funzionavano meglio… quindi torniamo vent’anni indietro e con un secco ‘NO’non ci interessa andare avanti!