“Come puoi affermare che prendi atto della consultazione, ma vai avanti? Promesse ricevute da qualche politico locale che, poi, ha rinunciato a tali propositi?”.
E’ stato chiaro quanto l’esito del referendum, il sindaco Riccardi quando si è rivolto all’azienda partenopea, invitandola a riconsiderare il proprio progetto, dopo la manifestazione tangibile di un così diffuso dissenso. “Si prenda atto che questa è la volontà della comunità di Manfredonia. Volontà espressa attraverso l’esercizio democratico per antonomasia del voto. Qui non ci sono le condizioni necessarie perché si possa realizzare l’impianto prospettato. Si faccia un passo indietro e si cerchino, magari, altri luoghi dove proporsi”, ha commentato il primo cittadino dall’Ufficio Elettorale, dove ha seguito i risultati del voto.
E l’Energas? Aveva dichiarato che avrebbe parlato direttamente alla nostra comunità, circa due anni fa, prospettando incontri pubblici che, invece, sono stati svolti in segrete stanze e in forme più simili a quelle in uso alla massoneria, per fare un esempio. L’azienda, dopo aver appreso dell’indizione del referendum comunale, aveva anche affermato pubblicamente, ancora una volta, che era arrivata l’occasione per parlare ai manfredoniani, ma da quell’1 ottobre (data in cui fu rilasciata tale intervista) non è cambiato nulla: l’immancabile appunto secondo il quale l’Amministrazione avrebbe dovuto organizzare confronti tra le parti, incontri carbonari e pioggia incessante di spot commissionati ad un noto attore pugliese.
“Caro Dino (Menale, NdR), stappa un crodino! Lo diceva uno spot televisivo ben più noto di quello che hai fatto diffondere nel periodo immediatamente precedente al nostro referendum. Rinfrescati da tanta arsura e fatica, quest’ultima risultata vana perché i manfredoniani non hanno l’anello al naso. Potrebbe esserti utile sorseggiarlo lentamente – dice Riccardi – per meglio interpretare il responso delle urne e comprendere, una volta per tutte, che la comunità di Manfredonia non vuole che la tua impresa ne diventi parte: questa l’intenzione che hai manifestato nel commento del voto. E poi, come puoi affermare che prendi atto, ma vai avanti? Forte di chi o cosa? Non certo della popolazione e dei suoi rappresentanti istituzionali. Trai tanta caparbia ostinazione, allora, per promesse ricevute da qualche politico del luogo che, magari, sosteneva la tua iniziativa di nascosto e, poi, costretto dal voto, ha dovuto rinunciare a tali propositi? Sappi che non ci sono promesse o rassicurazioni che argineranno la volontà espressa dalla comunità di Manfredonia”.
“Se non fosse un tema così delicato e importante per la nostra collettività, mi verrebbe da pensare – riprende il sindaco Angelo Riccardi – ad una commedia napoletana, ma io non sono Scarpetta e tu non sei Sciosciammocca. Io sono, più umilmente, il sindaco di Manfredonia e, come tale, devo anteporre l’interesse collettivo a quello dei singoli. Il risultato schiacciante della consultazione non ammette repliche e, per quanto si tratti di una consultazione comunale con valore unicamente consultivo, raccogli la baracca (che non c’è ancora fisicamente) e i burattini (questi si sono visti e manifestati) e dimentica Manfredonia come comune a cui affibbiare il più grande deposito di GPL d’Europa. Abbiamo altre ambizioni e le stiamo portando avanti con costanza e sacrificio. I risultati saranno maggiormente evidenti con il trascorrere del tempo, ma i dati di fatto rendono giustizia al nuovo percorso che abbiamo intrapreso. Manfredonia possiede il sito turistico più visitato nell’intera regione Puglia: è la basilica realizzata da Tresoldi e non il deposito che vorrebbe insediare l’Energas. Continueremo, Amministrazione comunale e popolazione, a batterci, pacificamente, in tutte le sedi possibili, perché sia rispettata da tutti la volontà della nostra comunità”.
Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia
Il linguaggio “forbito”usato dal Sindaco Riccardi non rappresenta una città civile come Manfredonia. In ogni modo aspettiamo che “la processione si ritiri” per vedere chi stapperà il crodino. Io ho dei dubbi che sarà Dino (Menale).
C nu jeeeeeee…. Grande Angelo, lasciali perdere…. stavolta mi sei
Piaciuto alla grande… Dino stappasse un crodino….
Che belli questi messaggini in codice, che cordialità, che amino, sono d’ispirazione, da mettere negli annali dei libri di politica fatta con la “P”, immagino che sia questa la politica!
Ma quando il paladino della città con la sua spada lucente e il suo mitico destriero si recherà a roma presso il mise, ed ad alta voce, battendo i puni sul tavolo farà valere la voce del popolo?
Ma questa è un altra storia.
To be continued… .
Giustissimo Luigi proprio cosi.
RIDICOLO… ADESSO I NOSTRI POLITICI SANNO CHE VOTANDO SI ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE FANNO UN FAVORE A DINO STAPPA UN CRODINO…..