Medicina Democratica sostiene i cittadini di Manfredonia che si oppongono all’insediamento di un deposito di oltre 60 mila metri cubi di GPL nel territorio del comune e annessi sistemi di scarico e movimentazione del GPL dalle navi gasiere.
Manfredonia e territorio circostante sono stati ampiamente compromessi dall’ex ENICHEM con la fuori uscita di arsenico nel 1976. L’inquinamento complessivo ha ampiamente offeso con lesioni gravi, molti cittadini e molti lavoratori, a partire da Nicola Lovecchio che per primo ha denunciato i misfatti dell’azienda. Solo la Magistratura europea (Corte Europea dei diritti dell’Uomo) su denuncia del Comitato Bianca Lancia ne ha compreso gli effetti con la sentenza del 1988. Non così la Magistratura italiana che ha assolto tutti gli accusati dopo 15 anni di processo, dove, fra gli altri, Medicina Democratica era parte civile con un grosso impegno di studio e di indagine per dimostrare le responsabilità dei dirigenti e di chi li sosteneva.
I Comitati di Manfredonia hanno largamente evidenziato i rischi di un tale insediamento, facendo l’elenco dei danni e disastri che si sono verificati in altri impianti in Italia e nel mondo. In merito vogliamo sottolineare quanto è avvenuto a Viareggio il 29 giugno del 2009 dove un vagone cisterna di GPL, dopo il deragliamento si è lacerato e la nube esplosiva prodotta si è innescata incendiando le abitazioni prossime alla stazione, provocando la morte di 32 persone. Dobbiamo sperare che venga fatta giustizia nel processo tuttora in corso di cui si aspetta la sentenza entro fine anno. Il Pubblico Ministero nella sua requisitoria ha chiesto pene differenziate per gli imputati.
Non sono i pochi occupati in più che possono fare accettare un simile impianto industriale a rischio in un territorio di grande pregio naturale, volto prevalentemente all’agricoltura e al turismo. Non si dice quanti sono gli occupati che perdono il lavoro; e pure sappiamo che i lavoratori vanno a casa quando non si fanno più profitti.
Medicina Democratica è a fianco dei cittadini di Manfredonia come è già è già avvenuto nel 1984 quando l’ “Assemblea permanente e Comitati dei cittadini davanti alla Farmoplant” di Massa Carrara ha sostenuto la chiusura della fabbrica e la sua bonifica, dopo l’ennesima nube tossica, ottenendo una pronuncia favorevole di due terzi della popolazione, pur contro quasi tutti partiti.
NON VI E’ DUBBIO CHE MEDICINA DEMOCRATICA AL REFERENDUM INDETTO A MANFREDONIA SI SCHIERA PER IL NO E RITIENE CHE LA VOLONTA’ POPOLARE, UNA VOLTA ESPRESSA, NON POSSA ESSERE DISATTESA, NEMMENO DAL GOVERNO.
Medicina Democratica Movimento di Lotta la Salute ONLUS