La monografia, in distribuzione in libreria – edicola, vuole essere un atto d’amore viscerale che l’autore, il giornalista scrittore Matteo di Sabato nutre nei confronti della sua città natale.
112 pagine fitte con 34 immagini a colori nel testo, edito da: “Manfredonianews.it”, per i tipi: Arti grafiche Digicopas. La prefazione è del prof. Giorgio Nebbia, insigne docente emerito di merceologia presso l’Università degli Studi di Bari, che tanto si è speso per la nostra città, per il territorio, in particolare nella lotta all’inquinamento prodotto dall’ANIC che così introduce: “Ci voleva una dettagliata ricostruzione come questa, – di una pagina importante della storia industriale e ambientale dell’Italia e del Mezzogiorno. Una storia di speranze, errori e delusioni che si snoda lungo mezzo secolo dal 1965 al 2015 e la cui lettura può indurre ad evitare futuri errori”.
Nel suo taccuino il di Sabato annota avvenimenti che avrebbe voluto non fossero mai accaduti. Suo malgrado, la crudele legge dell’informazione glielo ha imposto, quale testimonianza di chi ha vissuto quei momenti e monito per le future generazioni, per non dimenticare, perché ci si renda conto che simili guasti non abbiano più a ripetersi.
Dalla scorrevole lettura del testo, si evince chiaramente che il cronista, partendo dalla genesi, ha cercato, attraverso testimonianze dirette e dei protagonisti, di mettere insieme i tanti tasselli di un mosaico che hanno provocato la distruzione di un territorio ad alta vocazione turistica per la bramosia di quanti, politici e non, per proprio tornaconto, ne hanno fatto scempio.
Ai tragici episodi che, in oltre un ventennio di attività, si sono verificati nel suo interno, di cui tanto si è parlato, scritto e artatamente celato, o riportato in modo non rispondente alla realtà.
Ai politici di turno che hanno appoggiato simile scellerato progetto.
Ad alcune testate giornalistiche di cui sono stati riportati ampi stralci, che hanno osannato all’iniziativa e i loro protagonisti per il “meraviglioso” regalo fatto alle popolazioni garganiche con l’illusione di aver risolto l’annoso problema della disoccupazione, del resto durato poco ma che ha distrutto perennemente un intero territorio, oltre ad aver provocato tanti morti.
Alle Istituzioni che hanno perseverato nell’errore, perché, dopo lo smantellamento della fabbrica, incautamente e con molta faciloneria mandata via da quanti hanno cavalcato la tigre per scopi politici, al grido di “ce nua ji, ce nua ji” (se ne deve andare, se ne deve andare), senza, peraltro, pretendere e ottenere il giusto risarcimento, hanno consentito che quel territorio, non ancora bonificato, ospitasse altre industrie, altrettanto inquinanti, facenti parte del famigerato “Contratto d’Area”.
Alle interessanti immagini, di cui molte inedite, l’opera si arricchisce di una nutrita rassegna stampa riferita all’episodio più grave, lo scoppio della colonna di arsenico e ai danni dallo stesso prodotti, attraverso la quale il lettore potrà avere una visione più ampia di quanto realmente accaduto.
Di notevole spessore scientifico la presentazione ufficiale del lavoro, affidata al concittadino prof. Giuseppe Bettoni, specialista di Geografia Politica, Geoeconomia, Organizzazione del territorio, Analisi spaziale e territoriale e brillante docente presso l’Università degli Studi di Roma 2 (Tor Vergata).
Non a caso si è tenuta il 23 settembre scorso, tre giorni prima del quarantennale dallo scoppio della colonna di assorbimento di anidride carbonica, inserita nell’impianto del gas di processo per la produzione di ammoniaca, dalla quale si sprigionarono nell’aria e sul suolo circa 32 tonnellate di arsenico.
Al termine della presentazione, l’autore, dopo aver ringraziato S. E. Mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia, Vieste e S. Giovanni Rotondo per il suo toccante messaggio augurale e il pubblico presente, visibilmente commosso, ha espresso il vivo desiderio di affidare i suoi appunti ai giovani, futuro e speranza in un mondo migliore, al loro candore, per la memoria, sì, ma per non dimenticare e reagire con determinazione alla violenza che gli adulti, incoscienti, hanno consentito supinamente che si perpetrasse nei confronti del territorio, della salute.
Rivolgendosi ai giovani, li ha esortati a mettete in pratica le parole di papa Francesco:
“Cari giovani non fatevi rubare la libertà, non permettete che qualcun altro decida al vostro posto, credete nei vostri sogni. Non lasciatevi rubare la speranza”.
“Siate voi stessi, difendete a denti stretti l’ambiente che vi circonda e le bellezze del creato, aggiunge il di Sabato. Non abbiate timore di manifestare il vostro dissenso nei confronti di quanti, con mezzi subdoli vogliono propinarvi ciò che potrebbe, ancora una volta mettere in pericolo il territorio, la nostra salute, la vita stessa con promesse di lavoro, com’ è accaduto in passato”.
Esortazione che, in modo accorato, rivolge in particolare alle Istituzioni, a chi ha in mano le sorti del Paese di spendersi fino in fondo perché ciò non avvenga, non si ripeta.
In definitiva, un libro che merita di essere letto e il suo contenuto profondamente meditato, da trasmettere alle nuove generazioni.
Per eventuali prenotazioni rivolgersi all’autore:
tel. 3338772725 – e.mail:madisabato@libero.it
Prezzo di copertina € 10,00
Carissimo Matteo,
mandami il tuo libro
(ANIC SOCIETA’ CHIMICA DAUNA
E N I C H E M
Appunti di un cronista
Prefazione di Giorgio Nebbia)
Lo pagherò alla consegna:
Saverio Guerra
via S. Lorenzo,42
33033 Pozzo di Codroipo (UD).
Intanto, Ti saluto.