Giovedì 26 Dicembre 2024

La Chiesa sipontina invita ad andare a votare al referendum Energas del 13 novembre

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Oltre a tutti i movimenti politici di Manfredonia, anche la Chiesa ha avviato la propria “propaganda” a favore della partecipazione al prossimo referendum comunale che inviterà i cittadini di Manfredonia ad esprimere il proprio pensiero in merito alla ipotizzata istallazione di un mega Impianto Gpl nei pressi di Manfredonia. Lo ha fatto il parroco della Cattedrale di Manfredonia alla conclusione della funzione domenicale, ricordando l’importante evento, senza però dare alcuna indicazione sul tipo di manifestazione da esprimere. Anche se, indirettamente, un indirizzo la Chiesa, con grande presenza e partecipazione e anche coraggio lo ha dato, diffondendo una nota scritta lo scorso 24 agosto dal nostro Arcivescovo Mons. Castoro. Nota affissa sulla bacheca all’ingresso della Cattedrale. Apprezzabile che la Chiesa sipontina abbia manifestato la sua posizione, un modo per fare politica sociale e di sviluppo del nostro territorio, coerentemente con il progetto di valorizzazione che sta portando avanti. Tanti i beni culturali che, anche e soprattutto grazie alla Chiesa ed al nostro pastore Mons. Castoro, hanno ritrovato lustro: il restauro della Sipontina e dell’Icona della Madonna di Siponto, con il sostegno della BCC di San Giovanni Rotondo, la Basilica di Siponto e gli scavi archeologici della Basilica Paleocristiana, gli Ipogei Cappelli, l’Abbazia di San Leonardo, il Museo Diocesano, il restauro del Seminario. E anche se qualche volta i lavori di restauro hanno più nascosto che messo alla luce, possiamo chiudere un occhio.

Raffaele di Sabato

Comunicato stampa circa l’ipotizzata istallazione di un deposito di GPL a Manfredonia

ARCIDIOCESI DI MANFREDONIA-VIESTE-SAN GIOVANNI ROTONDO
COMUNICATO DELL’ARCIVESCOVO
Circa l’ipotizzata istallazione di un deposito di GPL a Manfredonia

Ho seguito con grande attenzione e non senza preoccupazione il dibattito che in questi ultimi mesi ha suscitato nella nostra città di Manfredonia, e non solo, la proposta di impiantare nel nostro Golfo un enorme deposito costiero di Gpl. Come sempre accade in questi casi si sono formati due schieramenti che vedono da un lato chi è a favore, dall’altro chi è contro. E’ una questione cruciale che riguarda tutti e che chiama in causa autorità politiche, istituzioni, associazioni, singoli cittadini.

Come realtà attenta alle vicende del nostro territorio, anche la Chiesa è chiamata a esprimere la propria opinione nel rispetto delle varie posizioni e per la realizzazione del bene comune. Quando è chiamata a pronunciarsi su tali questioni, la Chiesa non interviene né per motivi politici, né economici e ancor meno ideologici, ma solo per richiamare l’attenzione di tutti affinché siano rispettati i valori fondamentali dell’uomo e dell’ambiente di cui l’uomo stesso fa parte.

A ben vedere, sarebbero più le ombre che le luci, più le incertezze che le garanzie, più le perplessità e i dubbi che le sicurezze. E il futuro che ci viene proposto appare più una minaccia che una promessa.
Infatti, per legittimare l’installazione di tale impianto non basta addurre come motivazione la creazione di posti di lavoro. Proprio perché non bisogna contrapporre i valori e il diritto al lavoro con i valori e la tutela dell’ambiente, è necessario valutare quale impatto ambientale una tale iniziativa comporti. E questo non solo nell’ordine dell’oggi più immediato, ma anche nel futuro, guardando con senso di responsabilità anche alle generazioni che verranno.
E’ giusto dunque chiedersi quale impatto avrà questo deposito sulle caratteristiche ambientali, paesaggistiche, marine, faunistiche e botaniche del nostro mare e del nostro territorio. E, ancora, quali conseguenze sulla salute dei cittadini che verrebbero esposti a rischi non sempre prevedibili e tecnicamente gestibili.

Come ha richiamato Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’: «Quando compaiono eventuali rischi per l’ambiente che interessano il bene comune presente e futuro, questa situazione richiede che le decisioni siano basate su un confronto tra rischi e benefici ipotizzabili per ogni possibile scelta alternativa. Questo vale soprattutto se un progetto può causare un incremento nello sfruttamento delle risorse naturali, nelle emissioni e nelle scorie, nella produzione di rifiuti, oppure un mutamento significativo nel paesaggio, nell’habitat di specie protette o in uno spazio pubblico. Alcuni progetti, non supportati da un’analisi accurata, possono intaccare profondamente la qualità della vita di un luogo per questioni molto diverse tra loro» (n. 184).

Tutti auspichiamo vivamente che le autorità competenti abbiano sempre a cuore, nelle loro scelte, il bene dei cittadini e la salvaguardia del nostro territorio.

Manfredonia, 24 agosto 2016
+ Michele Castoro, arcivescovo

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Commenti

  • Sua eccellenza Mons. Castoro si è dimostrato una guida di fede illuminata nel cammino di tutti noi manfredoniani, Lui più di chiunque ha dato coraggio e perseveranza, rinnovato spirito nella lotta per l’autodeterminazione delle scelte di questa popolazione e su questo territorio, continua ancora a essere baluardo di salvaguardia delle nostre anime. Una grande fede per un grande Uomo.

    antonella 26/10/2016 9:10 Rispondi
  • EVVIVA ANCHE LA SANTA BENEDIZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA!
    ENERGAS VADE RETRO!

    LUCIANO 26/10/2016 8:31 Rispondi

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