Venerdì 22 Novembre 2024

Manfredonia che Funziona: "No Energas da sempre con convinzione"

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Il referendum cittadino su Energas si avvicina. E’ doveroso, per “Manfredonia che Funziona”, esprimere la propria posizione. Il nostro è un NO convinto, frutto non di posizioni ideologiche, ma di attento studio e riflessione sulle conseguenze che l’insediamento di Energas  porterebbe alla vita e all’economia della città. Già in campagna elettorale siamo stati chiari, ma per la cittadinanza e per i  nostri detrattori politici la ribadiamo.

-No, perchè l’impianto Energas non porterebbe nessuna occupazione significativa dopo la fase di costruzione.

– No, perchè riteniamo l’investimento economico fallimentare: il G.P.L., almeno nell’autotrazione, non ha futuro e ben presto il deposito diventerebbe un rudere industriale, con costi di bonifica insopportabili economicamente per la città.

-No, perchè sarebbe l’ennesima cattedrale nel deserto, senza creare nessun humus industriale intorno.

-No, perchè avrebbe in esclusivo appannaggio il “porto alti fondali”( i porti sono fatti per il traffico delle merci in entrata ed in uscita), che meriterebbe ben altro sviluppo, dopo la disastrosa gestione commissariale.

Il referendum popolare è positivo! Quando il popolo si esprime, esercita la sua sovranità e la democrazia ne esce vittoriosa. Troviamo fuori luogo demonizzare chi non la pensa come noi, mettendoli alla gogna mediatica. Tutte le posizioni devono avere cittadinanza, la democrazia si nutre di confronto e rispetto altrui, è indispensabile che tutti gli attori di questa città si esprimino con franchezza ed in piena libertà,  senza ricatti da una parte e ritorsioni dall’altra: la Chiesa, le organizzazioni sindacali e politiche, le organizzazioni datoriali del commercio e dell’artigianato, le organizzazioni professionali e del volontariato.

Il giorno dopo il referendum tutti dobbiamo lavorare rispettando il voto popolare. Denunciamo con forza l’atteggiamento di chi fa battaglia mediatica per il no, ma di fatto niente fa per fermare l’iter burocratico-amministrativo, mentre è molto discutibile che chi fa battaglia per il sì ancora una volta usi il ricatto occupazionale, approfittando della mancanza di lavoro. Vogliamo che le varie posizioni si confrontino sul piano tecnico-pratico, non vogliamo sconfitti ma persone che la pensavano diversamente. La vicenda Enichem ha lasciato al tessuto sociale della città troppe ferite, non ancora rimarginate e qualcuno su quelle vicende ha costruito le sue fortune politiche. Bisogna aprire gli occhi e decidere cosa è meglio per la città e per i cittadini. Un dubbio, frutto delle nostre riflessioni, ci assale! Ma se i serbatoi che verranno costruiti saranno speciali perchè adatti a resistere ad alte atmosfere, considerato che riteniamo l’investimento economico in perdita, dopo…..cosa ci metteranno dentro? “No” convinto e ponderato, da sempre senza ipocrisia.

GIOVANNI CARATU’

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News · Politica

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