A seguito dell’intervento operato dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia nei pressi della locale caserma dopo l’esplosione di un colpo di pistola durante una rissa, sono stati arrestati nella flagranza di reato per rissa aggravata il 51enne Lombardi Antonio, il figlio 31enne Domenico ed il 32enne Guerra Antonio, tutti di Manfredonia.
L’operato dell’Arma di Manfredonia è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria di Foggia che ha proceduto con il rito direttissimo nei confronti dei tre, riconoscendo pienamente quanto ricostruito dai Carabinieri disponendo, per Lombardi Antonio la traduzione presso il carcere di Foggia e per gli altri due l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.
La posizione di Lombardi Antonio è resa più grave sia per la personalità dell’arrestato sia perché a suo carico è stata riconosciuta l’illegale detenzione dell’arma, una pistola calibro 7.65 con caricatore dalla quale sarebbe partito il colpo esploso, poi posta in sequestro unitamente al coltello trovato sempre nella sua disponibilità. L’arma infatti è stata rinvenuta addosso alla persona.
Sono in corso gli accertamenti volti a risalire alla provenienza dell’arma che verrà sottoposta alle necessarie verifiche tecniche per stabilirne sia l’effettiva proprietà, sia l’eventuale utilizzo in altri episodi criminali.
I Carabinieri di Manfredonia hanno tratto in arresto, sottoponendolo al regime della detenzione domiciliare, il 44enne LA TORRE Matteo, in esecuzione di un provvedimento emesso nei suoi confronti dalla Corte di Appello di Bari – 1^ Sezione penale.
L’uomo, condannato per numerosi delitti di estorsione, tentata e consumata, furto consumato e tentato, ricettazione e danneggiamento, alla pena di quattro anni di reclusione con sentenza del Tribunale di Foggia del 2015 poi integralmente confermata dalla Corte di Appello di Bari nel 2016, era stato sottoposto dapprima ai domiciliari, misura poi attenuata con l’obbligo quotidiano di presentazione alla P.G..
Nella serata del 23 settembre scorso, i Carabinieri, nel transitare dinanzi ad un bar di Manfredonia avevano notato l’uomo allontanarsi velocemente alla loro vista. Insospettiti da quell’atteggiamento, avevano quindi fatto il giro dell’isolato, sorprendendo il soggetto in possesso di un telefono cellulare appena sottratto all’interno del bar. Denunciato per ricettazione, l’autorità Giudiziaria ha irrogato un aggravamento del provvedimento restrittivo a cui era già sottoposto ordinando la detenzione domiciliare.