Domenica 22 Dicembre 2024

Palude litoranea, Magno: "Un nuovo scempio per la città"

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Con delibera n. 45 del 1.08.2016, la Giunta Comunale ha autorizzato un “Intervento urgente di rimozione dei resti di Cymodocea combusti”.  Questo, però, non è un semplice atto amministrativo, è invece il chiaro segno della incapacità di chi ci amministra, che tante offese ha già arrecato ad una città sofferente. Sono vent’anni che l’ebbrezza delle grandi opere e la pratica incapacità di gestire quello che abbiamo hanno portato questa città allo stremo.

L’odore dei soldi e del suo uso per il consenso si aggiungono all’incapacità concreta di valorizzare le tante risorse esistenti nel nostro territorio.

L’opera che si è andati a finanziare rappresenta un danno incommensurabile per la nostra città e riguarda alcuni chilometri di costa. Quelle barriere, costate 1.800.000,00 euro, con finanziamento regionale, e circa 37.000 euro prelevate dalla cassa comunale, sono una vergogna.

 Ed oggi noi andiamo ad affrontare una nuova spesa a carico dei cittadini, che di quello scempio non hanno nessuna colpa, sottraendo al bilancio pubblico, in chiara sofferenza e rischio default, altri 50.000 euro, per liberare il lungomare che va dal porto turistico fino a Siponto.

La zona interessata aveva una minuscola baia, piccoli scogli da cartolina e sorgenti d’acqua purissima, zampillante sotto un sole amico. Ora abbiamo scambiato il diamante più bello della nostra costa con una palude.

 Le barriere antiflutto avrebbero dovuto proteggere il litorale compreso tra il Centro Cesarano, l’Hotel Panorama del Golfo ed oltre. Purtroppo, con tali barriere, il naturale spiaggiamento della Cymodocea nodosa è divenuto di livelli così esponenziali da trasformare la zona più bella del nostro lungomare in una vera e propria palude. Ed ora, al rullio delle onde che ci portavano l’odore del mare, si sono sostituiti il gracchiare delle rane, lo squittio dei ratti o l’improvviso sibilare delle vipere, senza farci mancare le fastidiosissime punture delle zanzare, con il conseguente grave abbassamento del livello igienico-sanitario.

Sappiamo che la Cymodocea nodosa è essenziale per lo sviluppo della fauna marina. Infatti in un situazione di normale crescita essa fa da vera a propria nursery a tutti i pesci del golfo, i quali nel suo seno vanno a riprodursi per poi lasciare i piccoli avannotti in situazione di assoluta sicurezza; ma, ora che il nostro litorale è diventato un accumulo maleodorante di materiale in putrefazione, i pesci se ne tengono alla larga e fra poco c’è il rischio che anche gli abitanti delle case prospicienti quegli infernali accumuli mefitici lo facciano. È dunque facile capire le proteste di cittadini che hanno scelto di acquistare le loro case proprio per il panorama ed ora pensano di trasferirsi altrove. E come non ricordare che una pesante penalizzazione subiscono anche i gestori delle strutture limitrofe, per non parlare, ovviamente, del danno che tale scempio arreca all’immagine della città.

                                                                                   Italo Magno

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Commenti

  • erroneamente ho citato bordo.

    pietro 14/10/2016 16:29 Rispondi
  • caro bordo, ora ti sei accorto che quelle barriere non servono a niente e hanno causato solo danni, vedi proprio la palude che si è creata, con delle spese a carico del comune, anzi di noi cittadini per asportare tutto quel canneto più volte all’anno, colpa di chi? di chi non ha saputo interagire prima della costruzione, di constatare se veramente quella barriera potesse dare profitto. e come al solito soldi buttati via

    pietro 14/10/2016 16:27 Rispondi
  • Ma siete sicuri che allo stato attuale non rappresentino ancora un rifugio, un sito di sicurezza per i piccoli pesci? Vi sono degli studi seri in proposito che ne dimostrino l’assenza a causa di materiale in putrafazione insostenibile per gli abitanti del mare? E questi studi sono consultabili sulla rete? Grazie

    razionalista 13/10/2016 18:54 Rispondi
  • Scusate ma non si sarebbe dovuto fare già quest ‘ estate ? Mi sembra di aver letto qualcosa a questo proposito in uno dei numerosi spot pubblicitari dell’ ASE.

    cittadino 13/10/2016 14:48 Rispondi

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