Il servizio andato in onda su Rai 3, nell’ambito della trasmissione Report sulle produzioni biologiche e sulle relative certificazioni rilasciate dagli organismi preposti, ha messo in risalto solo un aspetto (sicuramente censurabile sulla base di quanto raccontato da Bernardo Iovene) del comparto biologico. Un comparto che non comprende solo grandi aziende che trasformano, commercializzano e vendono i prodotti biologici certificati, ma che interessa anche migliaia di produttori agricoli onesti che rispettano i protocolli, che producono prodotti bio che stanno riscontrando sempre più il parere favorevole di centinaia di migliaia di consumatori e che ovviamente prendono le distanze da quanto denunciato da “Report”.
In Puglia le aziende che operano nel biologico sono 6599 e riguardano principalmente i seguenti settori: olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo.
Anche in Puglia il comparto del biologico sta registrando importanti performance e sta permettendo a migliaia di agricoltori di fare reddito, in un momento in cui per le aziende agricole convenzionali è davvero difficile andare avanti a causa di una crisi economica senza precedenti dovuta principalmente al crollo dei prezzi sui campi e agli elevati costi di produzione. Nell’ultimo rapporto ISMEA per il Ministero delle Politiche Agricole, relativo al 2015, si registra una crescita complessiva del 20% per il comparto biologico. I prodotti più richiesti sono proprio quelli in cui la Puglia è un’eccellenza: derivati dei cereali, frutta e ortaggi freschi e trasformati, lattiero-caserari. La Puglia, con 6.599 operatori biologici, occupa la terza posizione in Italia dopo la Sicilia (9.660) e la Calabria (8.787). In queste tre regioni del Sud si concentra oltre il 45% degli operatori italiani. In Puglia, le coltivazioni biologiche si sviluppano su 176.998 ettari.