PREMESSA
Come già annunciato, il CAONS sta affrontando il più grosso dei problemi della nostra terra e non solo di essa. Cioè il lavoro. Certamente, tanti esperti, politici e/o professionisti, hanno elaborato idee e programmi per cui non pensiamo minimamente di metterci in concorrenza con chicchesia. La nostra azione promuove dall’impegno che ci siamo posti, come CAONS, di puntare allo sviluppo sociale mettendoci in gioco personalmente con tutto il bagaglio di esperienze e professionalità che abbiamo maturato. Nell’ affrontare il tema, ci rendiamo subito conto che molte realizzazioni non vengono fatte per futili motivi: si punta all’interesse personale e non al bene comune; la proposta è stata elaborata da chi non fa parte del nostro clan o semplicemente perché non siamo capaci di pensare in grande. E questa è una caratteristica più accentuata nel meridione d’Italia. Capita che si potrebbero fare opere di notevole portata, nonostante la disponibilità di soldi che, poi, miseramente dichiariamo di non saper spendere.
Di fronte a tutto questo abbiamo, nel nostro piccolo, elaborato delle idee che pensiamo potrebbero smuovere le nostre comunità dall’immobilismo in cui versano. Oltre alle idee ci sono alcuni progetti, elaborati anche da altri, che ci sembrano validi per cui li proponiamo. Vogliamo far nascere un registro delle idee e/o progetti e invitiamo tutti quelli che hanno qualcosa da proporre a farsi avanti e collaborare mettendo il loro progetto a disposizione. Noi, dopo averli analizzati e valutati se li considereremo validi, ci impegneremo a mandarli in giro, a chi di dovere, e a sostenere la loro realizzazione. Riteniamo che il possibile sviluppo deve essere orientato verso le vocazioni locali. La storia ci insegna che non si può obbligare una popolazione a rinunciare alla propria cultura per impostare nuovi modelli di vita che non tengono conto delle peculiarità e della storia del luogo.
Nel nostro caso, parliamo di un territorio legato al mare e all’agricoltura con forti componenti naturalistici, ambientali, paesaggistici e culturali. Questo non vuol dire che non si debba sviluppare l’industria ma, al contrario, si deve favorire la nascita di opifici che sviluppano le filiere di quelle peculiarità territoriali. Man mano che appronteremo lo sviluppo dei nostri documenti li pubblicheremo, alla fine se sarà il caso, il tutto sarà raccolto in un unico volume. Le proposte possono coinvolgere più comuni perché il nostro lavoro si rivolge a tutta la Daunia e in particolare al Gargano.
AGRICOLTURA
L’agricoltura è stata sempre fonte primaria di sussistenza e perno per lo sviluppo economico dei popoli. Negli ultimi anni c’è stata una crescita significativa nell’occupazione giovanile in agricoltura che è uno dei pochi settori in grado di offrire prospettive lavorative reali e concrete. In passato, c’è stato l’abbandono della campagna a causa principalmente dell’isolamento sociale e del massacrante lavoro dei campi, ma, oggi, questi ed altri pesi possono essere superati con una opportuna programmazione e con interventi strutturali al servizio dell’attività agricola.
Si può puntare ad uno sviluppo della nostra agricoltura, che rappresenta una delle principali vocazioni locali, se la si pensa come fonte per produrre posti di lavoro e crescita occupazionale e non lo strumento per arricchirsi. A tal fine riteniamo che si possano individuare, tra i terreni demaniali non occupati, quelli che si prestano per allevamento animali e/o attività di produzione agricola. Far nascere cooperative e/o aziende agricole, con maggioranza giovanile, e assegnare, in comodato d’uso, tali terreni.
E’ evidente che per realizzare tale cosa bisogna studiare la situazione, preparare un piano di sviluppo e affrontare le seguenti questioni:
a) Disponibilità dei terreni; b) Finanziamenti; c) Nuove cooperative o aziende agricole.
Disponibilità dei terreni
Bisogna fare una specie di censimento dei terreni demaniali, non occupati, e di altri in stato di abbandono anche se di proprietà dei privati. In base alle dimensioni e alle tipologie indirizzare l’utilizzo verso la produzione agricola o zootecnica e, se è il caso, a produzione mista agricola-zootecnica. I terreni demaniali possono essere messi a disposizione di cooperative agricole tramite un comodato d’uso che sarà in vigore finche l’attività sarà produttiva e, comunque, previa delibera del Comune.
Per i terreni privati si possono studiare diverse forme di partecipazione dei proprietari ed invitarli a collaborare con la nascente azienda agricola. Il tutto deve essere previsto e progettato in maniera che le nascenti cooperative e/o aziende agricole si possano costituire conoscendo le caratteristiche strutturali che dovranno assumere.
Finanziamenti
Si può accedere alle varie forme di finanziamento che le organizzazioni del settore mettono a disposizione ogni anno. Comunque il soggetto che gestisce il progetto, di cui sopra, Comune o altro, dovrà preparare un piano di finanziamento a fronte dei singoli interventi, e assistere le nascenti cooperative e/o aziende fino al raggiungimento degli scopi sociali per almeno tre anni.
Nuove Cooperative o aziende
Le cooperative e/o le aziende che dovranno partecipare all’assegnazione dei terreni devono essere costituite a maggioranza giovanile. Se ci si trova di fronte a una situazione di modesta entità si può dare inizio anche ad una azienda a conduzione famigliare. L’obiettivo da perseguire è di creare le condizioni perché la gente viva in campagna. Per cui si deve fare molta attenzione a non far nascere insediamenti isolati. La gente deve poter vivere a contatto con gli altri. Questo, oltre all’aspetto sociale, permette la costituzione di comunità, facilita il controllo del luogo di produzione e determina sicurezza.
INDUSTRIA
E’ cosa nota che la piaga sociale più grossa nel nostro territorio è data dalla disoccupazione. E’ altrettanto evidente che se si vuole tentare di affrontarla bisogna ricorrere all’industrializzazione. Abbiamo sempre sostenuto che lo sviluppo deve essere operato in conformità alle vocazioni locali. Anche in questo caso, seguendo l’affermazione di cui sopra, vediamo che un settore che rispecchia fortemente la vocazione del nostro territorio è l’agroalimentare. Per cui si propone di puntare a questo tipo di industrializzazione e questa è la via che determina la nascita di notevoli quantità di posti di lavoro nell’ampio settore delle tecnologie speciali e di produzione, lavorazione e trasformazione: dall’industria enologica, e relative derivazioni, alla lattierocasearia, dalla produzione dell’olio alle trasformazioni conserviere ed ortofrutticole, dal settore molitorio e relativi prodotti derivati all’industria delle carni e insaccati. Puntando a mettere in primo piano l’aspetto qualitativo in relazione sia ai processi di trasformazione sia alla qualità delle produzioni ottenute con materia prima prodotta e/o allevata nel nostro territorio.
In questo modo si possono far nascere delle filiere di prodotto che vanno dalla produzione alla commercializzazione favorendo l’occupazione giovanile. Perché ciò avvenga, però, bisogna offrire, agli imprenditori del settore, delle condizioni burocratiche e/o finanziarie vantaggiose, altrimenti per quale motivo dovrebbero investire nel nostro territorio? E’ necessario favorire, con facilitazioni burocratiche e/o incentivi vari (es. terreni dati in comodato d’uso; riduzione o eliminazione di tasse e contributi comunali; etc…) l’insediamento di attività produttive nel settore agroalimentare da installare anche in terreni agricoli in vicinanza dei luoghi di produzione delle materie prime agricole e/o zootecniche.
Una proposta ci sentiamo di farla, in quanto già realizzata, da tempo, in altre parti all’estero.
Proposta
Il Comune si dovrebbe dotare di un ufficio, fortemente professionalizzato, per accogliere chi vuole investire e provvedere, in pochi giorni, (max una settimana) a fornire tutte le autorizzazioni e/o permessi richiesti in modo che l’imprenditore nel giro di una settimana passa dalla richiesta alla autorizzazione a costruire. Chiariamo subito che l’ufficio nato per il contratto d’area non ha le caratteristiche necessarie, non è idoneo. Prima di far nascere questo ufficio si deve fare un’analisi approfondita della burocrazia esistente, in questi casi, per mettere a punto delle procedure per raggiungere il risultato di cui sopra. Non deve essere il privato a sbrogliare le matasse burocratiche ma la struttura pubblica.
L’installazione e il funzionamento delle attività produttive non deve stare a cuore solo agli imprenditori ma soprattutto alla struttura pubblica che, così, collabora per far nascere e mantenere posti di lavoro per i cittadini.
TURISMO
Nel 1979 l’avv. Vincenzo D’Onofrio nel presentare “… andar per masserie…” esprimeva il nostro pensiero di oggi. “La fotografia aerea prima, ed ora gli scavi sistematici di archeologi, hanno individuato nel territorio Sipontino numerosi villaggi del periodo neolitico (Monte Aquilone, Fontanarosa, Beccarini etc.).
Da millenni, dunque, l’uomo ha fissato la sua dimora in quei siti, avviando quel processo di adattamento dell’ambiente naturale alle sue esigenze di sopravvivenza, e caratterizzandolo non solo nei suoi aspetti culturali, ma anche nelle sue componenti fisiche e naturali. E’ accaduto contemporaneamente che la struttura geologica e fisica della zona,il clima e le risorse naturali hanno profondamente inciso sulle abitudini, sui costumi e perfino sull’aspetto fisico di quei gruppi etnici dai quali è scaturita quella civiltà contadina, fondata sul lavoro duro e tenace, su comportamenti schietti e profondamente umani, sulla più stretta solidarietà familiare e sociale e sviluppatasi per secoli, tra le più disparate vicende, fin quasi ai nostri tempi, fin quando, cioè, la industrializzazione ha imposto un nuovo modo di vivere ed aggregarsi. I villaggi e le campagne vengono progressivamente abbandonati, molte colture si fanno sempre più rare, e con esse gli allevamenti di bestiame che ne costituivano l’attività complementare; strutture abitative, stradali, fluviali non più mantenute; declivi collinari in graduale slittamento ed impoverimento.
…….. Indietro non si torna, vero. Ma tanta ricchezza di valori, tanto patrimonio, non solo di beni materiali, ma anche di tradizioni, di capacità creative specifiche, di testimonianze artistiche, di fantasia popolare non merita almeno un tentativo di parziale salvataggio?
Noi pensiamo che sia doveroso recuperare ciò che di quel patrimonio rimane, e trasmetterlo alle nuove generazioni perché ritrovino, in un contatto periodico e diretto con esso, valori essenziali di una vita secondo natura ed in armonia con le sue regole di sempre. Il modo ce lo insegnano quei Paesi e quelle Regioni che da tempo vanno attuando la promozione di un’attività agri-turistica rivalutando quegli aggregati e quelle residue presenze nelle nostre campagne, sia attraverso incentivi e facilitazioni in favore di vecchie e nuove iniziative agricole e zootecniche, sia, soprattutto, indirizzando verso il mondo rurale l’afflusso turistico di tipo giovanile e famigliare. …….. Occorre un sapiente piano generale di promozione, previa individuazione delle varie aree a vocazione agri-turistica, e previo accertamento di siti e costruzioni non solo idonei ad una funzione residenziale, ma che possano suscitare particolare interesse storico, artistico ed archeologico. …”
Tutto questo deve essere inserito in un quadro in cui l’archeologia costituisce una delle linee guida insieme agli aspetti naturalistici, ambientali e paesaggistici. La presenza del parco del Gargano, le aree di pregio naturalistico e i resti della civiltà Daunia presenti che da Siponto vanno fino all’oasi Lago Salso fa da sfondo e permette di far nascere orti botanici e percorsi per l’avvistamento di specie animali protette e di resti archeologici che dicono la vita dei nostri antenati. Vogliamo ricordare che in quelle zone sono tornate a nidificare le cicogne.
Ci fermiamo a questi aspetti perché ci sembrano dimenticati se non, addirittura, contrastati da una cultura cieca che non si alimenta con la storia e l’ambiente in cui viviamo. Questi settori, tra l’altro, portano alla nascita di un altro tipo di attività, ancora quasi assente, e cioè “la guida turistica”. Le guide turistiche dovranno essere preparate su diversi aspetti culturali relativamente al nostro territorio quali: archeologia, geologia, storia e preistoria, flora e fauna dell’ambiente marino, terrestre e di zone umide, conoscenza delle vie di comunicazione per raggiungere masserie, casini, antichi insediamenti e località di pregio naturalistico e quant’altro necessario per poter affrontare e dare risposta a ogni domanda che può essere fatta dai turisti e/o visitatori.
SENTIERI TURISTICI
Nel Gargano
Ripristinare e/o tracciare sentieri turistici che permettono di collegare Manfredonia con tutti i centri garganici e i posti di pregio naturalistico, ambientale e culturale.
Presuppone accordo con tutti i comuni garganici.
Lungo i percorsi si individueranno punti strategici dove far nascere degli “agriturismo” per permettere ai visitatori di pernottare per riprendere il cammino all’indomani.
Nella zona di Manfredonia e dintorni
In particolare citiamo tre sentieri, molto interessanti, che riguardano il territorio intorno a Manfredonia: 1) Sentiero San Leonardo – Santa Restituta – San Salvatore – Ruggiano – Madonna degli Angeli – Monte S. Angelo. Sentiero, frequentato dai pellegrini nel Medioevo, che si svolge in gran parte lungo il famoso tratturo Sessanta che partiva da Vieste e arrivava a Foggia. Era utilizzato per la
transumanza interna e per il trasferimento delle greggi alla fiera di Santa Caterina di Foggia. Fiera che una volta era la più grande del meridione. 2) Sentiero Manfredonia – Ripa di Sasso – Coppasanta – Monteleone – Tomaiuolo. Questo sentiero era frequentato da tutti i residenti della frazione Tomaiuolo fino agli anni Settanta del secolo scorso. Si snodava lungo il costone garganico di Ripa di Sasso, dal quale è possibile scorgere il più bel panorama di Manfredonia. Costeggiava il sito archeologico di Monteleone risalente al periodo dei Dauni(VII – VI secolo prima di Cristo). 3) Sentiero Polveracchio – Valle dell’Inferno per visitare i siti di Coppa Avatra e Coppa Masselli.
Inoltre ci sono i sentieri per visitare le Masserie che rappresentano un pezzo di storia della nostra terra. Dalla pubblicazione: “… Andar per Masserie…” –Itinerari agrituristici nel territorio Sipontino. Ricerche storiche e fotografiche di Nicola De Feudis –
Pubblicato a cura di: Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Manfredonia Amministrazione Provinciale di Foggia Assessorato al Turismo.
Sono descritti i seguenti itinerari:
1) Manfredonia – Masseria Santa Maria Vecchia – Masseria Scazzamuriello – Masseria Giardino – Masseria Prencipe e Vaira – Masseria Simona; 2) Manfredonia – Masseria Citra – masseria Bissanti – Masseria Fazzino – Masseria Pelusi Oliveto – Masseria Pelusi Mandorleto – Masseria Gambadoro – Masseria Scassaruote; 3) Manfredonia – Masseria La Giulia – Masseria La Castellana – Masseria Dei Cragni – Masseria Monticelli – Masseria Guerra – Masseria Mozzillo – Masseria Delle Cozzolete; 4) Manfredonia – Masseria Valente – Casino Maramarco – Casino Delli Santi – Casino Melucco – Masseria Celentani – Casino Cessa – Casino Spinelli – Casino Mazzone – Casino Mettola; 5) Manfredonia – Masseria Garzia – Masseria Torre Vecchia – Casino De Padova – Casino Delle Santi – Casino Panella – Masseria Capparelli – Masseria Garzia; 6) Manfredonia – Casino Santa Restituta – Masseria Signoritti – Posta di Polveracchio – Masseria Nappitiello – Masseria Verna – Masseria Pedicagnola; 7) Manfredonia – Basilica di Santa Maria di Siponto – Badia di S. Leonardo – Masseria Don Paolo – Masseria Giudea – Masseria Macerone – Masseria Mazzone; 8) Manfredonia – Masseria San Chirico – Masseria Cavaniglia – Posta Fossette – Masseria Santa Tecla – Masseria Fontanarosa di Frattarolo – Masseria Coppa Navigata – Masseria Santo Spirito; 9) Manfredonia – Masseria Beccarini – Masseria Correa – Feudo Della Paglia – Masseria Cutino – Masseria Ciminiera – Masseria Tressanti – Masseria Colonnelle – Masseria Fazzulo.
PONTE TRA LE ISOLE TREMITI
L’ing De Meo, anni fa, ha scoperto un carteggio che attesta l’esistenza di un antico ponte in legno che collegava le Isole Tremiti tra di loro e dopo aver studiato attentamente la storia delle isole, del ponte e i motivi per i quali esso non è più presente, propone un nuovo collegamento che oltre a risolvere numerosi problemi locali, rilancia e attira alle Isole Tremiti e sul Gargano il turismo internazionale. Il progetto di massima che ha elaborato ha un carattere di unicità a livello mondiale per le sue innovazioni tecniche e tecnologiche, eco-compatibile e costituisce per le Isole Tremiti, il Gargano, la Regione Puglia e il Molise un palco per presentarsi a livello mondiale.
Per uscire dalla mediocrità in cui versa, il territorio Garganico ha bisogno di grandi simboli come la Torre Eiffel, il Ponte Vecchio, il Colosseo, le Piramidi, la Tower Bridge ecc.. opere che hanno reso famosi, in tutto il mondo, quei territori e hanno attirato gente da tutte le parti del mondo. Oggi, per una visibilità internazionale, al Gargano, non bastano più le coste e un mare cristallino, serve qualcosa che altre località non hanno, un simbolo unico a livello mondiale.
Perché si deve puntare all’internazionalizzazione?
Perché così si determina un flusso turistico di elit che, come è noto, porta molti soldi, sviluppo occupazionale ed economico senza ostacolare altre forme di turismo. La costruzione di un nuovo ponte in legno suscita curiosità, produce reddito, fa parlare di sé, è utile ai Tremitesi, crea occupazione. Dal punto di vista dell’investimento, è un’opera che si paga da sola.
Sappiamo che noi meridionali non siamo abituati a pensare in grande però siamo convinti che bisogna pur cominciare a svegliarci.
COSTRUZIONE TRENINO A CREMAGLIERA – Manfredonia – Monte S. Angelo
Le città di Manfredonia e Monte S. Angelo, in provincia di Foggia, costituiscono, nel loro insieme e per certi aspetti, un sistema in cui la natura la fa da padrona. Manfredonia, ubicata sulla riva del mare nel golfo omonimo, è calda d’estate e tiepida d’inverno. Monte S. Angelo, accovacciata sul monte a guardia del golfo di Manfredonia, è rigida d’inverno e fresca d’estate. Se riusciamo ad articolare le caratteristiche dei due comuni, potremmo dare un notevole impulso allo sviluppo economico della zona. I nostri cittadini, da sempre, hanno un sogno ed è quello di utilizzare le giornate estive al mare e le sere in montagna al fresco. Ma anche i turisti sarebbero entusiasti di una tale opportunità. Pensare alla realizzazione di questo sogno ci pone di fronte a due domande: 1) Come è possibile? 2) L’idea regge dal punto di vista economico?
Per fare diventare realtà questo sogno basta costruire un sistema di trasporto che permette alla gente, in particolare ai turisti estivi, di poter albergare in montagna, al fresco, e di accedere al mare in maniera semplice e comoda. La soluzione c’è ed è rappresentata dalla costruzione di un treno dotato di cremagliera che partendo da Monte S. Angelo raggiunge la costa nella zona di Varcaro e poi prosegue fino allo stabilimento ex Enichem, dove arriva già un tronco ferroviario che, girando intorno a Manfredonia, si collega con la tratta per Foggia all’altezza di Frattarolo. Dal punto di vista tecnico la cosa è fattibile basta rivolgersi a tecnici che progettano e costruiscono tali tipi di treni. E’ comprensibile che il tempo impiegato per fare una andata e ritorno è abbastanza ridotto per cui, da questo punto di vista, potrebbe essere paragonato ad un tram di una grande città.
Per l’aspetto economico, già il biglietto che la gente pagherebbe sarebbe sufficiente però esso deve essere analizzato considerando che tale treno è un grosso attrattore turistico e, la sua esistenza, porta i due comuni a vedere nascere l’industria del turismo con la creazione di lavoro e prospettive di sviluppo per l’economia locale. Quest’idea non và vista con l’occhio della massimizzazione dei profitti, anche finanziari, ma con l’attenzione rivolta al “Bene comune”. L’esistenza del treno, inoltre, abbatte l’isolamento sociale di cui soffre la città di Monte S. Angelo, e non è poco se pensiamo a tutti i risvolti che questo causa.
Una grande opera di richiamo turistico e simbolo identitario del Gargano potrebbe essere la costruzione di un AUDITORIO all’aperto, con annessi locali di servizio e di ristoro, (tipo quello costruito a Ravello sulla Costiera Amalfitana) allocato in montagna(zona Monte S. Angelo/Fraz. Montagna/Rignano Garganico),in posizione panoramica, con affaccio sul golfo di Manfredonia o sulla piana del Tavoliere con lo sfondo della città di Foggia (vedute eccezionali sia di giorno che di notte) con annessa stazione d’arrivo della funicolare (trenino dotato di ruota dentata che ingrana su cremagliera fissa, tirato su da cavo di acciaio avvolto ad un tamburo) di collegamento con la falda della montagna, provvista di stazione di partenza della funicolare con annessi servizi di ristoro, oltre alle necessarie aree a parcheggio ed autorimesse pubbliche. Mi piacerebbe conoscere l’entità della condivisione di detta idea anche attraverso mail all’indirizzo: info@moldaunia.it.