Un settore trainante come quello edile che mette in moto l’economia di intere città, che coinvolge un indotto di almeno 20 settori merceologici con migliaia di addetti. Un comparto dell’industria completamente in ginocchio e migliaia di addetti del settore che hanno come alternativa solo quella di abbandonare la città. Non una scelta, ma un obbligo di tanti lavoratori e famiglie che lo hanno già fatto non intravvedendo alcun futuro occupazionale di qualsiasi tipo. A partire dal 2010 il comparto edile a Manfredonia ha esaurito la spinta che il P.r.g. tutt’ora vigente aveva dato, ma grazie alla fame delle grandi imprese del settore e l’avallo della politica hanno precocemente affossato ogni speranza di una continuità lavorativa per centinaia di addetti del settore.
Di fronte ad un quadro economico e sociale che si prospetta tragico c’è bisogno di dare fondo ad ogni possibilità di lavoro. Se si tiene conto della già discutibile gestione ordinaria fin qui operata dall’Amministrazione Comunale di Manfredonia non ci meravigliamo se il Piano di Recupero del Centro Storico ad oggi non ancora vede la luce.
E’ evidente che non basterà la gestione ordinaria della cosa pubblica. C’è bisogno di correre immediatamente ai ripari, la politica nostrana e l’Amministrazione comunale di Manfredonia non perda tempo. L’approvazione del Piano di recupero del Centro Storico creerebbe buone possibilità per il lavoro qualificato e specializzato per i lavoratori edili nonché dare ossigeno a tanti artigiani.
La Città è completamente sorda alla conservazione del patrimonio architettonico per questo la CONF.I.A.L. intende accelerare l’approvazione del “Piano” prima che quel poco di “Storico” venga completamente perduto. Lo studio del Piano di Recupero è stato affidato ai tecnici nel 1975 (41 anni fa) e concluso nella sua stesura nel 1993. Nello stesso anno è stato riaffidato per l’aggiornamento della proposta.
Da 23 anni non si sa più niente dello strumento urbanistico. Oltre al tempo trascorso, la cosa più grave è costituita dal fatto che in tutti questi anni comunque sono stati rilasciati permessi a costruire senza delle norme tecniche di attuazione. Per quanto tempo ancora questa città resterà senza regole? Per quanto tempo ancora il Centro Storico continuerà ad essere gestito dalla “legale” discrezionalità di tecnici e politici?
Il Resp.le Provinciale CONF.I.A.L.
Matteo Ciociola
Innanzi tutto con quali soldi bisogna finanziare il piano con un comune sull’orlo del dissesto finanziario? Le regole, ed è strano che vengono invocate, danno tanto, ma tanto fastidio. Con regole certe tante cose non si possono fare. Dopo ci sono le elezioni e che torna?