Domenica 22 Dicembre 2024

ASP Smar: L'ambito territoriale ci ha dimenticati

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Convocata stamane una conferenza stampa presso l’ASP-SMAR “Azienda di Servizi alla Persona Anna Rizzi” di Manfredonia alla presenza del Commissario Straordinario della struttura Dott.ssa Angela Egidio, dei Revisori dei Conti e della responsabile amministrativa Santina Bruno. Un incontro per fare chiarezza sulle diverse problematiche che oggi sussistono all’interno dell’azienda a partire ricordiamo, dallo scioglimento del precedente Consiglio di Amministrazione a causa di gravi violazioni di legge. Ricordiamo che l’azienda è stata commissariata nel maggio 2014 a seguito di varie ingiunzioni da parte della regione con conseguente commissariamento e contestuale nomina nel giugno 2014 della dott.ssa Egidio a Commissario Straordinario dell’ Asp, allo scopo di risanare le violazioni e procedere con la gestione dell’ente. Nella conferenza la dott.ssa Egidio ha fornito ed esposto dettagliatamente un quadro generale di quella che era la situazione al momento della sua nomina e quella che sussiste attualmente. La problematica più importante da cui scaturì lo scioglimento del Cda fu quella legata ai lavori di ristrutturazione, lavori eseguiti senza autorizzazioni ufficiali se non quella provvisoria rilasciata dal comune, a quella causa si aggiungeva la presenza nella struttura di ospiti non autosufficienti per cui l’azienda essendo una casa di riposo non poteva ospitare. “Partendo da lì abbiamo cercato di rimettere in sesto la struttura da un punto di vista giuridico- sottolinea il commissario- non poteva continuare ad operare in autorizzazione provvisoria ed al tempo stesso siamo riusciti a salvaguardare gli ospiti non autosufficienti prevedendo tutto il necessario per loro, all’interno dei lavori di ristrutturazione in quanto mai previsti. Con innumerevoli sforzi burocratici siamo riusciti ad aggiudicarci quattro posti per RR-SSA che diventeranno otto e di cui aspettiamo l’effettivo accreditamento dall’ASL, riuscendo a stabilizzare la posizione degli ospiti non autosufficienti che dovevano andare via sulla base dell’ordinanza comunale. Ricordiamo che oltre agli aspetti burocratici c’è da tener in considerazione che un anziano che entra in condizioni di autosufficienza può nel tempo e per varie cause non esserlo più, di certo non lo si può mandar via da un giorno all’altro perché non più idoneo visto che ci sono altrettante difficoltà già al momento dell’inserimento.
Marzo 2015. A seguito di un’ispezione dell’ASL dove furono rilevate varie anomalie riguardanti parti dell’immobile come infiltrazioni d’acqua, la situazione per la struttura era chiara o si interveniva o si chiudeva nonostante ristrutturata da pochissimo. Tutto ciò ci ha costretto ad intervenire definitivamente attraverso un bando di lavori di ristrutturazione e con cessione dei beni. Oltre a ristrutturare abbiamo ritenuto necessario aumentare i posti di RSSA in quanto ogni ospite può diventare non autosufficiente e restare nella casa di riposo”.
I servizi sociali svolgono una funzione fondamentale per la vita di un Asp essendo un’azienda pubblica di servizi alla persona nata a seguito della fusione delle due ex II.PP.A.B. operanti a Manfredonia ovvero: la struttura di Santa Maria della Stella ex orfanotrofio che fino al 2010 gestiva un servizio di casa famiglia per minori e la storica Casa di Riposo Anna Rizzi. A seguito della fusione dalle due II.PP.A.B è nata l’ASP, Azienda pubblica di Servizi alla Persona la quale svolge una funzione fondamentale all’interno dell’ambito sociale perché la collaborazione tra quest’ultimo, l’ASP e i servizi sociali consente la distribuzione di innumerevoli servizi, ciò che non avviene come spiega il commissario. “Il problema è sorto quando la casa di riposo “Anna Rizzi” è diventata “ASP”, infatti la risposta che ci aspettavamo dall’ambito non è ancora arrivata, nonostante siamo pronti nel sostenere e nell’affiancare l’ambito della distribuzione dei più vari servizi alla persona, inoltre, tengo a sottolineare la nostra mancata presenza nelle riunioni dell’ambito a cui non siamo stati mai convocati sebbene la nostra piena disponibilità. Basti pensare che il servizio ai minori appena avvenuta la fusione è stato annullato, da lì la condanna dell’azienda. Per di più i due mutui per la ristrutturazione di quella sede gravano tuttora sul nostro bilancio; i lavoratori della struttura accorpati a quelli della struttura per anziani il cui costo è diventato pesantissimo, una sola struttura che regge i costi di due”.
Ricordiamo che gli immobili di proprietà dell’ASP sono diversi, ma non alienabili per tamponare debiti ma esclusivamente per aumentare il patrimonio e i servizi alla persona. Gli stessi immobili oggi sono diventati, così come dichiarato, un costo in quanto anche per essere locati necessitano di opere di manutenzione. Il problema cruciale ad oggi per l’ASP è la mancanza di servizi nonostante azienda privilegiata del settore con conseguente mancanza di fondi alternativi per il suo mantenimento. La situazione dei lavoratori è estremamente difficoltosa per quanto riguarda la gestione precedente. I lavoratori della precedente cooperativa hanno sommato ben nove mesi di stipendi arretrati, gli stessi hanno presentato pignoramento al comune, di conseguenza la convenzione che lo stesso detiene con la casa di riposo è pignorata dai lavoratori per oltre 100.000 euro calcolando quest’anno e anche l’anno prossimo. Alla situazione precedente si aggiunge la questione delle mensilità arretrate della cooperativa attuale. L’azienda non ha e non può destinare fondi dalla gestione corrente per debiti contratti dalla precedente in più la gestione ordinaria che avrebbe bisogno di liquidità quotidiana anche per gli stipendi attuali oggi con il pignoramento, risulta aggravatasi di conseguenza. Si può anche pensare all’alienazione di un immobile- afferma la Egidio- ma se alla fine l’ASP non assolve ai compiti di un ASP perché non svolge servizi per l’ambito né tantomeno nel piano sociale di zona, si potrebbe vendere anche il migliore immobile ma non ci sarebbero ugualmente delle concrete aspettative future. Il nostro futuro è nelle mani del territorio.
Un sottile malcontento è emerso dalle parole del commissario, un malcontento unito malgrado tutto alla lodevole determinazione nel portare a termine degli obiettivi comuni per l’intero territorio, nel quale oggi un ente pubblico appare non essere ascoltato nei suoi legittimi diritti e bisogni forse invece prevaricato da strade e scelte di altra natura a tutti noi sconosciuti.

Rossella Di Bari

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