Giovedì 26 Dicembre 2024

Mangano e la sua carovana “ Zingari i nomadi della Tararantella“ saranno lunedi 12 settembre a Foggia

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Sta riscuotendo grande successo per il nuovo tour ” Zingari …i nomadi della tarantella” di Michele Màngano  in collaborazione con i migliori musicisti della musica popolare sud italia Acclamato nelle piu’ importanti manifestazioni di musica ethno/world nazionali e internazionali per l’energia dirompente del ritmo ossessivo dei tamburelli, Michele Màngano con la sua “Jam Session” trasmettono un entusiasmo contagioso che in ogni concerto coinvolge e trascina il pubblico in modo fantastico. La musica e la danza di Màngano è un mix tra la TARANTA più ossessiva, atmosfere celtiche e la grande andrenalina del Rock. Il ritmo ipnotico, l’incredibile virtuosismo vocale e strumentale ed il fascino scenico delle ballerine hanno creato uno standard assoluto di TARANTELLA & PIZZICA che rappresenta oggi la massima espressione del genere Taranta. L’esemble compie un vero e proprio viaggio nella danza che parte dalla tarantella classica del Gargano incentrata sul sonetto fino ad approdare al Salento con l’antico rito della taranta ed infine giungere al  profondo sud, a quelle terre bagnate dal Mediterraneo, scrigno di infiniti tesori sommersi da pirati e corsari e complice della varietà etnica che traspare dai volti degli abitanti delle terre da esso bagnate, così differenti tra loro. Tradizioni che si intersecano e si riannodano al presente, che riaffiorano nei passi delle romantiche  tarantelle, delle scatenate pizziche e delle danze del profondo sud, scandite dal ritmo ipnotico di tamburelli. E’ in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono dell’ ensemble di Màngano. La cura dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna. Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.Oltre a condividere la loro matrice popolare, i componenti dell’ensemble sono forti di provenienze musicali singolarmente disparate, che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, dance e etnico. Tutto ciò porta ad una riproposizione molto colorita del repertorio tradizionale del sud e ricca di sottigliezze ed energie sempre rinnovate, sebbene scaturite da esecuzioni molto spontanee, liberatorie appunto e, in ogni caso, festose.

Sul palco l’ensemble di Màngano rivelano il loro carattere: musica dal ritmo forte, quasi violento, del tamburello, intrecci e cascate di note della fisarmonica , il vibrato delle armoniche melodie del violino, la certezza della granitica chitarra, e di altri strumenti. Zingari ..i nomadi della tarantella di Mangano risultano l’unione di tutto ciò che la musica popolare richiede per concretizzare al massimo la sua espressività, carica di un passato (e talvolta anche di un presente) difficile. Caratteristiche e qualità che, nello sfrenato divertimento di musicisti, ballerini e appassionati che numerosi partecipano ai loro spettacoli, vengono recepite come una vera “altra cura”.Saranno infatti  il 12 a Foggia ( isola pedonale ) dal 16 al 20 settembre spettacoli in Lombardia ( Novamilanese – Desio – Ro )  mentre a Dicembre saranno nella “città eterna” a Roma, dove si esibiranno presso il teatro dell’Università “La Sapienza” il cui rettore dopo un’accurata ricerca tra i gruppi etno-folk d’Italia, ha selezionato proprio la compagnia di Màngano perché in molte occasioni ha rappresentato degnamente l’Italia all’estero. Sempre a Roma si esibiranno presso “La Palma” uno dei locali più “in”, frequentato da registi e attori e dove si sono esibiti i migliori artisti.E ancora il 15 dicembre saranno Polignano a mare e si esibiranno in occasione del gemellaggio Corfù-Italia alla presenza di esponenti illustri della comunità ellenica e successivamente saranno a Corfù.Sono inoltre previsti diversi seminari negli istituti scolastici di ogni grado, nei centri sociali, nei centri per anziani e nelle associazioni, il tutto volto a rivitalizzare, a diffondere, dove necessario, la cultura che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità e che a lungo andare potrebbe essere un patrimonio perduto.

 

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