In data odierna una delegazione di Manfredonia Nuova ha consegnato al Sindaco e all’Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Manfredonia, le firme raccolte da numerosi cittadini per esprimere il proprio dissenso in merito all’Atto di Giunta n.75 del 27/04/2016, che definisce le nuove tariffe del servizio di refezione scolastica, e chiederne la revoca.
A fine luglio, infatti, i genitori degli alunni frequentanti la scuola materna e le classi a tempo pieno della scuola primaria di Manfredonia si sono rivolti alla nostra associazione per chiedere aiuto e protestare contro i forti aumenti del costo della mensa scolastica previsti per il nuovo anno. Si tratta di aumenti superiori al 50 %, che metterebbero a dura prova i bilanci familiari in questi tempi di crisi economica.
Gli aumenti sono tanto più ingiustificati se si pensa che il Comune, per ogni pasto, corrisponde alla ditta appaltatrice 3,60 € più iva, per un totale di 3,78 €.Considerato che la quota massima di pagamento prevista è di 4,45 €, chi paga, paga per tutti, coprendo anche i costi di chi usufruisce di agevolazioni e sconti. In caso di contemporanea presenza di due o più figli appartenenti allo stesso nucleo familiare, la sconto sulla quota per ogni figlio successivo al primo passa dal 50% al 30%. I genitori fanno inoltre notare che non sarà previsto il rimborso dei pasti non erogati e questo non trova giustificazione, in quanto, ogni giorno i docenti comunicano il numero esatto e i nominativi degli alunni che usufruiranno del servizio di refezione.
Al punto 4 dell’Atto si legge che “in ragione degli aumenti previsti, è molto probabile che vi sia anche una riduzione degli utenti …”. Emerge, quindi, la consapevolezza delle pesanti conseguenze che avranno questi aumenti sulle famiglie, ma emerge anche la scarsa conoscenza del fatto che gli organici delle scuole sono determinati entro il mese di marzo, anche in base alla formazione delle classi a tempo pieno, e i bambini oramai iscritti in tali classi non potranno sottrarsi alla mensa o cambiare classe. Ai genitori che hanno scelto a gennaio il tempo pieno, come opportunità formativa per i propri figli, basandosi sulle vecchie tariffe, non è stata data la facoltà di scegliere consapevolmente. Nella scuola materna, dove il pasto arriva già alle 12,00, non far mangiare il bambino a mensa significa prelevarlo entro le 11.45, facendogli perdere tutte le attività didattiche previste fino alle ore 16.00.
I genitori, perciò, sottolineando che l’Atto della giunta viola l’art. 34 della Costituzione, che tutela la frequenza della scuola dell’obbligo, perché la mensa, una volta programmato il tempo prolungato è parte integrante del percorso didattico e di socializzazione, pertanto chiedono:
- Un ritorno alle vecchie tariffe;
- La partenza del servizio mensa il più possibile vicino all’inizio dell’attività scolastica (si ricorda che lo scorso anno scolastico la mensa è iniziata il 2 dicembre);
- Il miglioramento della qualità dei pasti erogati.
Manfredonia Nuova
A Manfredonia le petizioni non servono a nulla. Mostrogas docet.
Speriamo che le richieste vengano accolte perche’ non e’ possibile andare avanti con continue proteste