“Il mare di Manfredonia è e resta perfettamente balneabile, partendo dall’Acqua di Cristo per giungere fino alla riviera sud. I dati odierni rendono giustizia a tutti i bagnanti ed alla nostra città. Stamattina, infatti, ho appreso delle prime risultanze sulle analisi effettuate dall’ARPA: i valori delle acque sono del tutto conformi alla balneazione. Questi sono i riscontri oggettivi, i dati di fatto, ai quali deve attenersi un sindaco. Nel rassicurare i concittadini e i numerosi turisti che onorano la nostra città con la loro presenza, faccio appello a tutte le istituzioni pubbliche perché continui l’azione sinergica che sta portando effetti benefici al nostro territorio, in termini di qualità ambientale”. E’ quanto ha postato il Sindaco di Manfredonia sulla sua pagina Facebook qualche ora fa. Ai recenti decreti sindacali dell’inizio di questo agosto, che hanno fissato il divieto di balneazione nel tratto costiero di Siponto, emessi la mattina e revocati la sera, ha appesantito la situazione l’anomala nota stampa diffusa l’altro ieri mattina dalla Capitaneria di Porto di Manfredonia che comunicava un presunto inquinamento del tratto di mare della spiaggia castello. Anomalo comunicato stampa perché si parla di presunto inquinamento: “l’intervento si è reso necessario a seguito di segnalazione pervenuta da parte di alcuni avventori della spiaggia e, conseguente sopralluogo effettuato da parte di militari dipendenti che hanno riscontrato, effettivamente, tracce di un potenziale inquinamento. I risultati della predetta attività, fa sapere ARPA, saranno disponibili a breve…” è quanto si legge nella comunicazione diramata dalla Capitaneria di Porto alla quale fa seguito la rassicurazione del nostro Sindaco che cerca di tranquillizzare i frequentatori delle nostre spiagge e allo tempo smorza i toni per un presunto allarmismo che nuoce gravemente l’economia turistica del comprensorio sipontino. Una gran confusione causata dallo scoordinato operato tra l’assessorato all’Ambiente del Comune di Manfredonia (vacante di assessore, di cui il Sindaco ha in carico la delega), l’ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) e la locale Capitaneria di Porto. Avrebbe avuto più senso leggere questa nota da parte della Capitaneria di Porto, che con dati alla mano, portava tranquillità alla cittadinanza smentendo il procurato allarme. Per quanto possono tranquillizzare le parole del Sindaco, di cui se ne assume la responsabilità, è necessario fare chiarezza sulle cause che hanno portato l’ARPA a marchiare il nostro mare con quelle bandierine rosse. Che i responsabili del mancato controllo sulla tutela del nostro mare paghino per il danno economico e d’immagine causato a discapito della nostra città, il resto sono solo parole.
Raffaele di Sabato
a quando i dati scientifici?
A mio avviso, i responsabili dovrebbero pagare di più per il danno certo alla salute pubblica (la cacca in mare era più che evidente) e non per l’immagine e le altre baggianate. I risultati analitici che ora si citano possono magari tranquillizzare ad oggi, ma è innegabile che ci sono stati almeno 5 giorni di mare simile ad una cloaca e nessuno è intervenuto per almeno consigliare di non bagnarsi, specilamente per salvaguardare la salute dei bambini. E’ una vergogna indegna per un paese che dice di voler fare turismo.
Balneabile non basta per rendere la spiaggia castello turistica. La sabbia è sporca, mancano i cestini della spazzatura, manca un pò di animazione. Manca tutto in poche parole. Per non parlare poi dei lidi…se così si possono chiamare!
Voi fate voi disfate … Quando imparate a fare il vostro lavoro con più conoscenza !!! ma sopratutto con più coscenza .Al sindaco e tutta la giunta comunale.. una sola parola andate a casa prima di affossare di più questa città tanto vi siete arricchiti abbastanza con i soldi di noi poveri cittadini !,,,