È intorno alle sei del pomeriggio, è l’ultimo giorno di agosto, è a Manfredonia ed è come un tramonto boreale: cala il silenzio e il sospiro si sospende. Inizia la processione. L’uscita dell’Icona di una diocesi millenaria ferma il tempo, mentre comincia l’allineamento di un popolo in cammino. È la Festa Patronale: paradigma di riti, fuochi d’artificio, luminarie e folklore; e, qui da noi, il climax della fiumana ordinata che segue il Quadro, le coperte stese sui balconi, le candele accese e la cera che gocciola e si posa, pioggia e neve d’estate di una città Reale del Sud.
Tre giorni intensi dedicati a Maria Santissima di Siponto, con la coda della celebrazione di Sant’Andrea, patrono dei pescatori, popolo nel popolo della città.
La dimensione evocativa e suggestiva della Madonna è così forte da penetrare dentro, diventare parte del respiro e dare la forza ad una comunità di (ri)mettersi in marcia, emblema dei cammini nell’Anno dei cammini, sogno e risveglio di una terra che si riscopre coesa, in una festa che annulla le diseguaglianze sociali perché in piazza si è tutti uguali, prossimi e fratelli. E se ogni giorno si fa fatica a trovare istanti per una riflessione, assediati dal rumore di fondo delle moltitudini di angosce, informazioni e voci tutt’intorno, proviamo durante la Festa a cercare un momento solo per noi e la nostra coscienza. E ricordare le parole di Gesù riportate da Luca (10, 41), in una tappa di quello che era anch’esso un cammino – sulla strada per Gerusalemme, metafora dei nostri orizzonti – che accolto in casa si rivolge alla donna così presa dalle incombenze dell’ospitalità da non accorgersi delle parole, della Parola: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose…”.
Fermiamoci per un po’, smettiamo di affannarci, e ritroviamo uno spazio per i nostri pensieri, tutti noi, credenti e non credenti. Pensiero, coscienza, amore e misericordia: umani, solo umani, generati per essere questo.
Manfredonia e’ una città che ha bisogno di fatti non di persone che sanno parlare come dice qualcuno.Il degrado e la sporcizia regna ovunque,strade deformate dai pini,parcheggi selvaggi,forze dell’ordine latitanti ecc.Cominciate dalle piccole cose per dare un aspetto consono ad una città.
ma esiste l’agenzia del turismo a Manfredonia???? non è il comitato a decidere???? poi c’è qualche privato che predilige alcuni complessi bandistici, e li impone al comitato.e così da decenni che si chiude il cerchio.
Il titolo dell’articolo trae in inganno chi legge perché tutto si può dire di quanto pubblicato da soliloquio con manie visionarie ed accostamenti religiosi. Un saluto, in quanto tale, non esiste nell’articolo.
Ma esiste ancora l’Agenzia del Turismo? Ma non c’é il comitato feste patronali?
San Gennaro è il nuovo santo dell’ex città di Manfredonia ora Manfrenergaz.