Vandalismo all’Isola che non c’e’

In questi giorni sono tante le manifestazioni d’interesse verso il territorio da parte degli enti locali, associazioni, organi vari. Chi lo tutela, chi lo difende, chi interviene per ripristinare.

Negli ultimi anni il tratto di scogliera denominato “Isola che non c’è”, ovvero lo spazio tra un noto ristorante ed un lido, è stato “adottato” da cittadini che con volontà, caparbietà e molta semplicità, cercano di renderlo fruibile a tutti apportando ognuno un po’ di se stessi per tutelare il nostro patrimonio naturale.

Ma questo forse reca fastidio a qualcuno.

 Lo scorso anno è scomparso il murales, altre volte sono state vietate piccole modifiche che avevano l’unico obiettivo di abbellire il posto.

La scorsa notte sono scomparsi i raccoglitori di cicche e d’immondizia e qualche base per posizionare l’ombrellone.

Veramente assurdo!

Il buon Giovanni, che ogni giorno si reca sul posto di buon ora per renderlo più pulito, è rimasto impietrito quando non ha trovato il porta immondizia e lo spegni cicche.

Naturalmente non si è perso d’animo e subito ha ripristinato tutto, acquistando di propria mano le buste per la raccolta dei rifiuti, forse perché all’ASE non è consentito consegnare qualche busta ad un perfetto sconosciuto, conosciuto da tutti, che si mette a disposizione della collettività.

Resta comunque il gesto scellerato.

Perchè queste azioni di semplice altruismo non devono esistere?, forse, quel tratto di scogli interessa a qualcuno?, oppure quello che svolge volontariamente Giovanni è il compito non svolto di qualcuno?

Strana questa città, c’è tanta gente che vuole riempire il proprio tempo senza altri fini che viene puntualmente demoralizzata.

Bravo Giovanni e bravi anche tutti gli altri.

Immeritatamente prendo spunto la frase di J.F.K. “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese.”

Antonio Marinaro