Circa centosettanta ritratti caricaturali raccolti in un unico volume a colori
Arriva in edicola ed in libreria il nuovissimo lavoro satirico di Francesco Granatiero. Caricaturista, illustratore ed esperto di Storia della Satira. Collaboratore, dal luglio 2014, della rivista satirica italiana più importante del momento ossia “Buduàr – Almanacco dell’arte leggera”. Periodico online diretto da Dino Aloi e Alessandro Prevosto.
E’, infatti, disponibile il nuovissimo volume “Ricordo Chiaroscurassimo” (pagg. 120; cm 21 x 21). Album (a colori), edito da “Andrea Pacilli Editore”, dedicato interamente al celebre disegnatore umoristico sipontino Antonio Manganaro (sec. XIX). Opera che consta di ben 51 vignette satiriche realizzate, negli anni, dal Granatiero.
Libro racchiudente numerosi ritratti caricaturali (circa centosettanta) di personaggi del mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e del giornalismo italiano. Ogni vignetta (numerata con numeri romani) riporta sul retro l’elenco dei rispettivi personaggi raffigurati, nonché una breve nota storico-descrittiva a cura dello stesso Autore.
Disegni umoristici quasi sempre amabili e canzonatori. Tuttavia, quelli graffianti non mancano del tutto. Raffigurazioni finemente ironiche ispirate perlopiù alla tradizione dell’arte caricaturale italiana, specialmente meridionale.
Il volume si avvale, inoltre, di brani tratti da due scritti critici a firma dell’autorevole scrittore Mauro Giancaspro (autore, tra l’altro, del fondamentale saggio “La Caricatura Napoletana della Seconda Metà dell’Ottocento”). Testi inerenti la ormai ventennale attività di caricaturista del Granatiero.
Un viaggio, dice Francesco Granatiero, sul «Ricordo Chiaroscurissimo’ di crociana memoria. Un “itinerario” che va da “W V.E.R.D.I.” a “W Il Duce”; dai “Padri” della Costituente alla “madre” di tutte le tangenti; dallo “statalismo dinamico” al “modellismo statico”, dalla “nascita” di Waltere (Veltroni) a quella di Tobia Antonio (figlio di Nichi Vendola e del suo compagno)».
Insomma, ce n’è per tutti nella preziosa raccolta di questo “artificiere della satira” (così lo definisce il Giancaspro).
“Artificiere” che nasce, ironia della sorte, esattamente un secolo dopo l’inaugurazione del I Parlamento italiano con sede a Roma. Cento anni dopo, dunque, che il suo illustre concittadino Antonio Manganaro decise di realizzare la sua più celebre opera ossia Montecitorio – Album dei 500 (caricature di ministri, senatori e deputati del I Parlamento italiano con sede nella città capitolina). Dopo un’ “attesa” di parecchi anni, dunque, Manfredonia “partorisce” un altro “piccolo satiro”, che tenta di cimentarsi in un’impresa simile.
L’aspetto che, forse, più incuriosisce di questi due artisti è il numero di cose che li accomuna: il nome “Francesco” (che era anche il secondo dei tre nomi del Manganaro); il luogo natìo; la loro vasta e non comune erudizione (il Granatiero è anche autore di vari saggi inerenti la Storia della Satira e della Caricatura); la loro arguzia; i loro nasi curvi e possenti; il loro illimitato amore per la Caricatura e… l’elenco potrebbe continuare.
Il Manganaro (di cui il il Granatiero è il principale studioso), durante i lunghi periodi di precarietà economica, si firmava manca-danaro.
Il Granatiero, vista la sua non molto florida situazione economica, potrebbe tranquillamente firmarsi
manca-grana.
Dunque, NOMEN OMEN (IL NOME E’ UN PRESAGIO).