“Una Daunia separata dal resto della Puglia ed unita al Molise, finalmente in grado di recuperare la dignità perduta e pronta a puntare ad un futuro radioso”. Questo il progetto Moldaunia nelle parole del suo principale promotore, l’ing. Gennaro Amodeo. Un progetto giustificato dai suoi sostenitori con motivazioni etnico-storiche, essendo stato il Contado del Molise unito in una comune vocazione alla transumanza alla Capitanata per oltre quattro secoli nel passato (anche se i moldaunisti dimenticano che l’attuale cesura risale al 1811, al periodo napoleonico, e pertanto non è additabile alla politica sabauda nel Meridione); economiche, con una crescita vertiginosa delle due aree e con una Capitanata spartachisticamente emancipata dall’egemonia barese e salentina imperante nel Consiglio regionale pugliese (non dimenticando un possibile ruolo da protagonista per i porti sipontini); politiche, essendo Moldaunia sogno fattibile in base all’articolo 132, comma 2 della Costituzione, e pienamente spendibile in un clima di spending review amministrativo non creandosi nuovi enti territoriali ma comportando una ridenominazione e riperimetrazione di enti già esistenti(Molise/Daunia). A questo parterre possiamo aggiungere l’approvazione da parte dei consigli comunali di sedici realtà della Capitanata, rappresentanti il 40% dell’intera popolazione, nell’indire un referendum ad uopo. Sembrerebbe, dinanzi a tali argomentazioni, uno scempio della coscienza il solo negare la bontà del progetto. Tuttavia proviamo ad osservarlo con cinico disincanto. L’osannata caratura turistica della futura Moldaunia come potrebbe conciliarsi e realizzarsi attraverso la fusione di due realtà deficitarie in reti di trasporto stradali, ferroviarie ed aeree? Senza un aeroporto degno di essere chiamato tale, mancandone totalmente in Molise ed essendo il Gino Lisa, unico della Capitanata, un malato cronico? Non sarebbe, in un sano spirito di globalizzazione regionale, più efficace rimanere in Puglia, facendo rispettare da chi di dovere meglio i nostri interessi e sfruttando il peculiare turismo religioso, tanto a Monte quanto a S. Giovanni e a Siponto, o l’eccellenza medica di Casa Sollievo della Sofferenza, latenti nel resto della Puglia? Dietro un utilizzo sofistico della storia e del patrimonio etnico, dietro miraggi di sviluppo e balzi secessionistici si nasconde molta fuffa. I problemi socio-economici e politici presenti sono da ritrovarsi forse in noi singoli cittadini, ancor prima che nei politici da noi eletti. Gli italiani, specie noi Meridionali, parafrasando Montanelli, hanno un rapporto perverso ed antitetico con lo Stato. O si è anarchici morali o si è parassiti. O si gabba lo Stato o lo si sfrutta. E spesso il confine è labile. Sia che si rimanga in Puglia sia che si emigri in Molise. Poiché il problema non è dettato dalla forma amministrativa di un ente, ma dalla forma mentis di chi vi vive. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.
Domenico Antonio Capone
Ditemi che è una barzelletta. Ahahahah
W la Puglia…………………………………….
Argomento DAUNIEXIT – Visto che l’argomento interessa esclusivamente la popolazione della Capitanata, chiamata a votare x il referendum provinciale, forse sarebbe opportuno circoscrivere il forum al solo territorio interessato, accettando commenti solo se provenienti da cittadini della Capitanata, riportando peraltro anche generalità e provenienza dei commentatori, per una più intelligibile e coerente
disamina dei risultati.
Infatti sarebbe impari il confronto tra i 638.000 potenziali commentatori della Capitanata contro i 3.450.000 del resto della Puglia.
Carissimo Amodeo,
ma cosa vuol fare, il dittatore? Qui ognuno è libero di dire quello che vuole ed ognuno è libero di commentare per cui altro che circoscrivere il forum, punto primo. Punto Secondo, i primi a non firmarsi e a lasciare commenti inopportuni sono quattro personaggi in cerca d’autore che scrivono commenti senza un minimo di conoscenza storica, geografica, demografica, come se si dovesse ridurre tutto alle solite chiacchiere. Io utilizzerei questo tempo prezioso per il bene della comunità. Essendo lei foggiano, potrebbe occuparsi dei gravissimi problemi che riguardano la sua città, e per colpa di chi la vive, l’amministra e l’ha amministrata e non certo per colpa del resto della regione. La lista di cose da dire su di voi è lunga ma credo stia diventando inutile anche rispondervi. PS qui chiunque può commentare, anzi è un certo ” FRANCO Cuttano” che in più occasioni ha lasciato miriadi di commenti. Per la cronaca, questo è un giornale di Manfredonia, quindi si presume che chi commenta sia di Manfredonia. Io sono di Manfredonia e come cittadino mi sento orgogliosamente pugliese. Inabissate i giornali di comunicati che nessuno prende seriamente in considerazione e poi chiedete le generalità di chi commenta. Folli. W la PUGLIA……………………………
Penso che sarebbe più giusto pubblicare solo i commenti accompagnati dalle generalità e la provenienza del commentatore, escludendo tutti gli anonimati.
Il signor cuttano è sempre lo stesso. È sempre lui a commentare. Essendo di Foggia avrebbe una lunga lista dicose delle quali occuparsi visto come è messa la sua città. Gli ricordo che i dauni erano iapigi ovvero pugliesi. Siamo Noi ad aver dato nomi diversi per poter studiare schematicamente la disciplina storica e storiografica. Cuttano riscalda sempre la stessa minestra. Il Molise manco dovrebbe esistere perché non è nient’altro che un pezzo di Abruzzo, con forti legami con la zona del Sannio, che è stato inutilmente reso autonomo. Pensi a Foggia, pensi a Foggia………
Cara Sig.ra Michela, quasi sempre la storia viene raccontata come conviene ai vincitori e a chi ha il potere. Come ci fu raccontata l’ Unità d’Italia sui libri di scuola é un esempio di omissioni e falsità esagerate. Cavour, Re Sabaudi,Mazzini,Garibaldi,Cialdini e tanti altri criminali passati per eroi. Non voglio entrare in una discussione sterile che porta solo alla masturbazione mentale di chi vuole evidenziare il proprio livello culturale che spesso nasconde il timore di scoprire che ciò che ha studiato é da cestinare. Il tempo é galantuomo e ci ha fatto sapere che il Regno delle Due Sicilie dei Borbone di Napoli era un Regno virtuoso e l’esaltato PLEBISCITO sull’Unità d’Italia altro non era che un misero 1,8% di partecipazione. Pertanto lasciamo perdere la storia raccontata e continuiamo sulla situazione attuale che viviamo con dati certi alla mano. Spero che in seguito, chi approva in questa pagina i commenti, pubblichi la seconda parte del mio commento che espone la motivazione da me ritenuta più importante (la differente ed esagerata densità di popolazione nelle varie Puglie)così da far capire a tutti il perchè sono Pro-Moldaunia. Offendere e/o agitarsi non serve.
Sì butta l’acqua sporca in faccia. Se ci sono due territori non accostabili sul piano della popolazione quelli sono proprio Molise e Puglia settentrionale… In Molise tolto Campobasso (48.000 abitanti) non rimane niente in Puglia settentrionale vi sono almeno 5 città con almeno 60.000 abitanti. Non c’è un sol punto di affinità con il Molise. Il Molise è la regione più insensata e con meno identità d’Italia. Con rispetto, mi lasci dire che si commenta da solo. W la Puglia. Orgoglioso di essere pugliese.via gli iettatori
Qui di ridicolo vedo solo le motivazioni etnico-storiche menzionate dal Sig. Domenico Ant. CAPONE che pur avendo una elevata importanza, di questi tempi non bastano, così quasi tutti indolenti alla cultura.
Vero é che le motivazioni sono ben altre che inducono alla condivisione del “Progetto Moldaunia” dal profetico e caparbio ing. Gennaro AMODEO.
In primis la motivazione di un esagerato squilibrio in temini di densità di popolazione tra i tre territori e popoli che rappresentano LE PUGLIE (un plurale storico da sempre usato proprio per evidenziare le diversità): Terra d’Otranto (Messapi), Terra di Bari(Peucezi) e Daunia (Dauni).
Ha ragione da vendere chi sostiene che l’istituzione della lunghissima Regione Puglia delle Puglie é stata una scelta ILLOGICA soprattutto se si pensa alla Regione Molise voluta così esageratamente piccola.
Sorrido quando rispondono: “io sono pugliese e voglio morire pugliese” senza rendersi conto che così fanno gli “ultras” di un Ente. Diverso é dire: “io sono dauno e voglio morire dauno” si perchè si fa riferimento al Popolo di appartenenza che nemmeno l’unione con il Molise può distruggere.
Fuggire, lasciare, andare via… quasi ad intendere che cambiare Regione si perda qualcosa. Niente di tutto questo! Rimarremo nel nostro territorio, abiteremo sempre nelle nostre case e i politici-politicanti conserveranno sempre il loro pacchetto di fedeli elettori spesso “utili idioti”.
Sulla motivazione Pro-MOLDAUNIA da me ritenuta più sostanziale, copio/incollo una mia riflessione già da me riportata su Facebook:
<> – f.to Franco Cuttano (saluti da Foggia)
SEGUE seconda parte di franco Cuttano:
<>
Ecco che viene fuori come sono certi foggiani, così sispiega bene Foggia. Apra il libro di storia delle elementari o vada al museo civico dello stesso paesone in cui vive e chieda al primo che incontra chi fossero i dauni. Vedrà che le risponderà ” iapigi =pugliesi ” della Puglia settentrionale.
Se non ricordo male la regione era Abruzzi e Molise,come la Puglia era Puglie,la Calabria Calabrie e le Sicilie erano due.Grande paese l’Italia! Bellissima e adorabile nelle sue diversità e,come si vede,nella sua molteciplità.
Da certi commenti capisco che qui qualcuno non hai mai preso una cartina geografica. Siamo una regione lunga ma di medue dimensioni, cosa dovrebbero dire i siciliani, i piemontesi, i lombardi ed i toscani dove davvero si può parlare di grandi regioni. Le differenze tra una zona e l’altra ci sono e ci saranno sempre. L’Italia è il paese più variegato del mondo ed è normale che si verifichi questo. In toscana le varie città sono diversissime tra loro, vedi Firenze con Siena o Pisa con Livorno oppure la zona interna con la versiglia. Zone diversissime, non per questo la toscana non è una regione vera. Finitela e rendetevi conto che la Puglia è la regione più in crescita d’Italia oltre che la regione definita più bella del mondo. Dobbiamo rispettarci, pretendere ciò che ci spetta e rimanere uniti. Per la cronaca, sono stato in provincia di Lecce qualche giorno fa, certo i nostri collegamenti pugliesi sono molto molto indietro ma vorrei dire al commentatore Francesco che per andare dalla Puglia nord alla Puglia sud prendi l’autostrada Bologna – Taranto. Poveri noi, non cresceremo mai. Puglia mia!!! Sei unica
RISPONDO AL LETTORE: FORSE NON E VERO CHE IN PUGLIA LA PROVINCIA DI FOGGIA HA AVUTO SEMPRE UNA ZONA MARGINALE ? BASTA VEDERE LE INFRASTRUTTURE
AHAHAHAHAH la storia sarebbe troppo lunga da affrontare.
Ti ricordò che sanità, strade e scuole sono di competenza delle province.
La Puglia non si tocca
La Puglia è solo un ente amministrativo creato nel dopoguerra da quattro politici democristiani che nel crearla hanno tenuto conto solo degli enormi interessi dei baresi e non tenendo conto delle altrettanto enormi differenze culturali, artistiche, delle tradizioni, del dialetto, della diversità morfologica del territorio ecc. ecc. della Daunia, della Terra di Bari e della Terra d’Otranto.
Oltretutto la Puglia è una regione talmente illogica che se uno deve partire da S.M. di Leuca per arrivare alla fine della provincia di Foggia fa prima ad arrivare nel Lazio passando per la Basilicata e la Campania; la regione Puglia è talmente illogica che per un foggiano il Salento è una terra talmente lontana da non conoscerne nulla se non il fatto che esiste Gallipoli Otranto Lecce e il mare, come per un salentino la provincia di Foggia è talmente lontana che si e no ci va una sola volta nella vita per visitare San Giovanni Rotondo. Come fa un assessore all’agricoltura leccese a conoscere l’agricoltura della Capitanata visto che sono mondi completamente diversi e lontani? Come fa un assessore all’agricoltura brindisino ad affrontare i problemi del Gargano che è un mondo all’opposto di quello in cui vive? Diverso il discorso è per Bari e i politici baresi, che grazie alla puglia e ai politici servi salentini e foggiani si sono attaccati alle enormi mammelle del baraccone chiamato Regione Puglia e si sono strafogati e continuano avidamente a strafogarsi come se non ci fosse un domani… ai foggiani e ai salentini non rimangono che le briciole, ma devono essere contenti e sentirsi privilegiati perchè possono considerasi come il luogo di villeggiatura dei baresi quando devono riposare le stanche membra.
Lei avrebbe bisogno di prendere in mano un bel libro di storia ed uno di geografia, quello di geografia per osservare che geograficamente la Puglia si disegna da sé e quello di storia per cominciare a studiare la storia partendo, non dico molto ma almeno dal periodo romano, quando una delle regioni storiche era proprio la regio II ( Apulia ), potrebbe poi passare a leggere qualcosa sugli svevi e via scorrendo.
Lei che parla di lontananza, sa quanti Km ci passano da Sassari a Cagliari, da Mantova a Sondrio, da Latina a Viterbo, da Catania a Trapani, da Grosseto a Viareggio, da La Spezia a Ventimiglia????
Mi sembra logico e normale che in ogni regione ci siano evidenti differenze e peculiarità. Basta fare 12 km da Manfredonia a Mattinata per avere grandi diversità immaginiamoci in una regione. Meno male che vi commentate da soli. Altro che ente amministrativo. Poi ti ricordo che dal Salento al Gargano ci arrivi con la SS16 Bis, altro che le assurdità che dice lei. FATECI IL PIACERE
Solo per il fatto che lei parla della Regio II mettendo fra parentesi solo “Apulia” tralasciando di scrivere che il nome effettivo era “Regio II Apulia et Calabria” (intendendo per Calabria l’attuale Salento) e tralasciando il fatto che in questa regione augustea faceva parte anche la Basilicata orientale e parte della provincia di Avellino la dice lunga sulla sua malafede. Tipico pugliese molto istruito che si sente tale perchè così gli dicono.
Mi fa venire davvero da sorridere. Innanzitutto lo so meglio di lei che si trattasse di Apulia et Calabria ma evidentemente la sua intelligenza non le ha permesso di fissare il fatto che fosse un unica regione. Quello che dice sulla Basilicata non solo è scorretto perché non tiene conto del fatto che bisognerebbe parlare di una parte della Basilicata ma è, oltretutto, quanto mai in grado di confermare che la Puglia dovrebbe addirittura comprendere i comuni della Basilicata est, Scorrano e ariano irpino ( Campania ) ed i comuni del basso Molise. La gente non sa e parla. Tralaltro, dietro il nome Francesco credo si nasconda il solito Franco cuttano che non perde mai occasione di tacere.
Francesco, il tipico ” saputo ” qui è lei. Fatela finita perché cominciate a seccare sul serio, la vostra è frustrazione e nient’altro. Patetici a dir poco. Anche io sono pugliese e me ne vanto tanto a Lecce quanto a Bari e nel Gargano
Un saluto da Aradeo LE
Lo stesso dicasi per Cagliari – Sassari, Catania-Trapani e via scorrendo per tutta l’Italia. Conosco persone adulte della provincia di Trapani mai state a Catania e Messina. Allora? Che discorsi……….. Noi pugliesi dovremmo crescere, tanto
Come barzelletta è divertentissima, grazie per averci regalato qualche minuto di sorriso. E’ incommentabile l’assurdità di tutto questo. E devo dire che anche qualche passaggio di questo articolo lo trovo un attimino fuori luogo e poco corretto. L’unica cosa che si sa tirare in ballo è la solita transumanza………….è assurdo…è come dire che , dato che la Puglia ha avuto nel corso della preistoria contatti commerciali con gli egei, dovremmo spostarci in Grecia. Siate buoni per favore!!!!!!!!!! L’assurdità non ha limiti…L’articolo mette chiaramente in luce l’assurdità di tutto questo
BUONA GIORNATA E W LA NOSTRA PUGLIA, REGIONE FANTASTICA
Trovo inutile anche semplicemente dare spazio ad un argomento del genere. La Puglia e i pugliesi non si toccano. Fateci caso, su qualche giornale si è parlato di questa assurdità, promossa da un personaggio in cerca d’autore ma tra la gente nessuno ha speso fiato inutile perché è così palese che sia una barzelletta che non avrebbe senso parlarne………..
E’ tutto il Sud dell’Italia che si dovrebbe riunire in un’unica Macroregione Autonoma del Sud per sconfiggere lo strapotere del Nord sul resto dell’Italia. Macroregione con un’Autonomia la più ampia possibile e con un suo Parlamento Autonomo. Solo così possiamo puntare al vero recupero della nostra dignità perduta e puntare così ad un futuro radioso di sviluppo economico e culturale.
Bravissimo, esatto!
DUE SICILIE LIBERE!