Martedì 19 Novembre 2024

Collettivo In Apnea, la protesta alternativa

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Da qualche tempo nella nostra città assistiamo a delle iniziative di dissenso silenziose, ma che al tempo stesso urlano a viva voce il loro contrasto a certi eventi che riguardano tutti noi. Parliamo di segnali che ci colgono al mattino, quando la città si sveglia e si rende conto che quella notte qualcuno non ha dormito per bendare tutte le statue di Manfredonia, per attaccare uno striscione di protesta o per tappezzare il monumento ai caduti di schede di uomini e donne sconosciuti, dimenticati dagli uomini e dalla storia, oppure per tappezzare il percorso della sfilata di carnevale con l’immagine di Ze Pèppe con la maschera antigas. Chi realizza queste proteste, se così si possono chiamare, è un gruppo di giovani manfredoniani dai 18 ai 36 anni, riuniti da circa un anno sotto il nome di Collettivo InApnea. Come collettivo non hanno nessun tipo di collaborazione con partiti politici, nessun interesse elettorale e nessuna struttura organizzativa. Amano definirsi come “un gruppo di persone che contribuisce alle attività del collettivo, secondo il tempo a disposizione e secondo le proprie capacità”. Il collettivo è nato per un verso da un moto di rifiuto riguardo la situazione particolare della nostra città che ha un altissimo tasso di disoccupazione giovanile. Una situazione di grande disagio che il collettivo ha deciso di condividere e alla quale, nel suo piccolo, cerca di dare una risposta. Dall’altro lato c’è la questione Energas, una questione che la città sembra stia prendendo sottogamba, mentre per il Collettivo è di vitale importanza poiché è una scelta che riguarda soprattutto il futuro dei giovani. “Una storia di colonizzazione industriale che dura da decenni e che non ha nessun legame con i settori produttivi e con le potenzialità del nostro territorio, – affermano. – Non sono bastate le esperienze negative degli anni passati, come l’Enichem, che ha portato solo inquinamento, il contratto d’Area che invece di lavoro ha portato disoccupazione e disastri sociali, adesso l’Energas…”. Ma le iniziative del Collettivo InApnea non si limitano solo a queste azioni silenziose. La loro protesta, rumorosa stavolta, si è unita a quella degli studenti di Manfredonia che hanno manifestato per le vie cittadine e in Piazza del Popolo contro l’Energas. Durante uno di questi cortei, sfruttando il Wi-Fi del Comune, è stato anche lanciato un Facebook bombing sulla pagina dell’Energas, che ha invaso di post, foto e commenti per protestare contro il progetto e al tempo stesso ledere la popolarità dell’azienda. Altra attività, anche questa alla luce del sole, è stata Cemento Vivo. Una due giorni per riqualificare e restituire ai cittadini il parco tra via Barletta e via Santa Restituta. Un luogo, usato come parcheggio e discarica per il mercatino al mattino, che il Collettivo ha ripulito e decorato dando la possibilità ad artisti di Street art, ragazzi che amano fare la breakdance e giocare a pallacanestro, di esprimersi liberamente, senza che nessuno gli dicesse di spostarsi perché molesti. Ma il Collettivo organizza anche presentazioni di libri e laboratori vari, come stencil, murales, e break dance. Insomma è apprezzabile e significativo che questi ragazzi, con pochissimi mezzi (si finanziano con raccolte fondi da amici e conoscenti) si sforzino di mantenere alta l’attenzione su temi scottanti come l’Energas, la disoccupazione, il degrado urbano, in maniera creativa, spesso riproponendo modalità di protesta viste in giro per il mondo. Questo dimostra che la nostra città non è indifferente, ma ha una certa capacità di risposta, soprattutto giovanile. Proprio a causa della situazione di forte disagio che stiamo vivendo c’è una grande sete di partecipazione da parte dei giovani. E i partiti e le associazioni dovrebbero chiedersi come mai i giovani non partecipano alle loro iniziative, mentre a quelle del collettivo sì. Il collettivo è uno spazio pubblico, dove si ascoltano e si prendono in considerazione tutte le proposte.

Mariantonietta Di Sabato

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