Domenica 22 Dicembre 2024

Sequestro Piana di Calenella, un altro inutile attacco del WWF al Parco del Gargano

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Anche le buone notizie diventano motivo di attacco strumentale nei confronti dell’operato del Parco Nazionale del Gargano. Per onore di verità, alla nota inviata alla stampa dalla sezione foggiana del WWF -a seguito del sequestro realizzato dai Carabinieri nella Piana di Calenella a Vico e con la quale si invita l’Ente ad intervenire con ordine di ripristino- il Parco non può non rispondere con delle doverose precisazioni.

Prima di tutto, il Parco è stato l’unico Ente -tra quelli interessati- ad esprimere il parere negativo per l’urbanizzazione della Piana di Calenella. Decisione a seguito della quale il Comune di Vico del Gargano ha modificato il proprio piano urbanistico.

Quanto alla denuncia che WWF e Centro Studi Naturalistici (sempre le stesse persone) inoltrarono nel giugno del 2015 al Parco Nazionale del Gargano, circa l’esecuzione di lavori di scavo e movimento terra in località Baia di Calenella, l’Ente inviò immediatamente la denuncia al CTA del Corpo Forestale dello Stato, l’unico organo preposto alla vigilanza sul territorio per conto del Parco. Ma questo merito viene anche riconosciuto all’Ente da parte del WWF.

Quello che risulta strano, a questo punto, è che chi rimprovera al Parco un atteggiamento di immobilismo, nonostante sia dimostrato dagli atti tutto il contrario, è lo stesso ing. Matteo Orsino che, pur avendo ricoperto ruoli di grande responsabilità nel Comitato Tecnico del Parco, non ha mai segnalato, né sollecitato, l’emanazione di ordinanze di intervento nell’area oggetto della denuncia, né in altre aree.

E’ altresì doveroso sottolineare che da un punto di vista giuridico l’ordinanza di demolizione e rimessa in pristino è adottata dall’ufficio tecnico del Comune sul cui territorio viene realizzato l’abuso. Emettere una ulteriore ordinanza sarebbe, dunque, un eccesso di burocrazia inutile dal punto di vista procedimentale.

Quanto alla circostanza relativa alla possibilità o meno di conoscenza dello stato dei procedimenti, relativi a violazioni edilizie, si ricorda che l’Ente Parco può esercitare le sue prerogative solo dopo una formale comunicazione dell’autorità giudiziaria. Così come è sempre stato fatto.

Per tutte queste ragionidichiara il Presidente del Parco del Garganoritengo che questa vicenda, conclusasi positivamente nei giorni scorsi e strumentalizzata da chi non vede che inutili occasioni per accusare il Parco, abbia fornito invece un importante assist per  rivolgere, ancora una volta, il plauso alla polizia giudiziaria per l’operazione compiuta. Quindi, ancora un’occasione, non per attribuirsi un “inesistente merito”, così come lo definisce il WWF, ma per manifestare l’orgoglio e la riconoscenza nei confronti di chi lotta per portare la legalità nel suo territorio. Momento ancor più propizio, alla luce dell’incendio doloso che ha distrutto il traghetto che porta i turisti da Vieste alle Isole Tremiti, per manifestare con forza la necessità di isolare la stupidità e l’ignoranza, terreni fertili per la crescita di tutti quei fenomeni di delinquenza che macchiano ed offendono la nostra splendida comunità”.

Nota stampa

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Commenti

  • Relativamente alla citazione del mio nome fatta dal presidente Pecorella nel comunicato, preciso quanto segue. 1) Il parere negativo sul progetto di urbanizzazione di Calenella presente nel PUG di Vico del Gargano (che comunque non c’entra nulla con il sequestro dei giorni scorsi) fu dato dall’Ente parco a seguito del parere del Comitato tecnico a cui contribuii personalmente. 2) L’ultimo comitato tecnico del parco si tenne il 18 novembre 2014, poi non è più stato convocato nè rinnovato dopo la sua scadenza, mentre le segnalazioni sui lavori a Calenella sono dell’estate 2015, quindi non capisco come avrei potuto sollecitare un intervento, in qualità di componente del comitato, non esistendo più il comitato stesso. 3) Il presidente Pecorella confonde i ruoli: quello di membro del comitato tecnico, che ha appunto il compito di esprimere un parere tecnico sui progetti presentati all’Ente parco rispetto alle vigenti norme di salvaguardia nell’area protetta, e quello di legale rappresentante dell’Ente che, come prevede la legge quadro sulle aree protette, ha il compito di garantire la conservazione dei valori ambientali e naturalistici, anche mediante l’emanazione di ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi per le opere realizzate in violazione delle suddette norme di salvaguardia. Prendo atto che il presidente Pecorella mi rimprovera di non averlo sollecitato sul punto. La domanda, quindi, è questa: se lo avessi fatto, avrebbe provveduto? E se così è, perché non provvede ora che glielo sta ricordando il WWF? Ah già, è quella stramaledetta burocrazia di cui parla nel suo comunicato!

    matteo orsino 23/07/2016 5:49 Rispondi

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