Il documento licenziato dal Ministero della Salute nel 2012, che definisce le condizioni per garantire livelli di assistenza ospedaliera omogenei nel territorio nazionale, è stato inviato alla Conferenza StatoRegioni con l’obiettivo di portare i posti letto ospedalieri agli standard di 3.7 posti per 1000 abitanti comprensivi dello 0.7 per riabilitazione, lungodegenza e un tasso di ospedalizzazione ottimale del 160 per mille abitanti.
Con Decreto Ministeriale 70/2015 è diventato operativo il Regolamento per gli Standard Ospedalieri. Il regolamento prevede, tra l’altro, tre tipi di presidio ospedaliero: Presidio di Base, 1° livello e 2° livello.
Manfredonia rientra nel Presidio di Base con bacino di utenza 80.000 150.000 abitanti. I Presidi di Base devono essere dotati di Pronto Soccorso, Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (h.24) di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”.
Ad oggi, l’ospedale San Camillo De Lellis, non è dotato di strutture funzionanti previste dal DM n. 70/2015.
Con deliberazione di Giunta Regionale n. 161 del 29 febbraio 2016, è stato varato il Regolamento Regionale: “Riordino Ospedaliero della Regione Puglia ai sensi del D.M.70/2015 …”.
Nelle premesse, tra le righe della delibera è scritto: “… La ratio della legge è quella di ricondurre le strutture ospedaliere dentro un regime gestionale che coniughi efficienza economica, alti volumi, adeguata qualità e la migliore sicurezza delle cure...”. A questa affermazione, dopo l’elencazione di una serie di buone intenzioni, si pone la solita condizione: “… Alla luce di quanto sopra esposto e in applicazione del suddetto D.M. 70/2015 nonché della Legge di Stabilità 2016, la Regione Puglia intende rivedere l’intera offerta sanitaria, sulla base della domanda di salute della popolazione residente e quindi dell’analisi epidemiologica, dettagliatamente riportata nella relazione predisposta da A.Re.S. Puglia, che contempli…” . La solita manfrina per dire che tutto è da definire. Il regolamento è dotato di una tabella nella quale Manfredonia rientra nella classifica HB, cioè Ospedale di Base.
Nel frattempo però, che la Regione Puglia rivedera l’intera offerta sanitaria, sulla base della domanda di salute della popolazione residente e quindi dell’analisi epidemiologica, dettagliatamente riportata nella relazione predisposta da A.Re.S. Puglia, si cerca di demolire qualche strutture ospedaliera. Manfredonia sembra essere tra queste.
Se così non fosse si sarebbe dovuto emettere bandi di concorso per l’assunzione definitiva, a tempo indeterminato, di tutto il personale medico occorrente per la gestione dei reparti attivi e necessari alla struttura classificata opedale di base della nostra città. Per l’ortopedia di Manfredonia questo non è stato fatto e, nel frattempo uno, dei tre medici che garantivano il servizio, vincitore di concorso, ha preso altra destinazione. In questo modo si è sancita la chiusura dell’ortopedia a Manfredonia. A seguire, in futuro, e per gli stessi motivi, assisteremo alla chiususra della chirurgia generale e così via.
La strategia prende linfa sempre dalle stesse radici: lotta intestina per il potere che mette in secondo piano i servizi al cittadino. Impegnare quelle sinergie, atte a consentire l’efficentamento dei servizi, rimane un miraggio. Un miraggio provocato dal continuo vomito di dichiarazioni e finti diverbi tra politici, con scambio di accuse, giustificazioni e scaricabarile che nascono e si rimpallano dal livello locale a quello nazionale. La verbosità dei potenti si dissipa con la promessa di qualche bocconcino al politicante che finge di dimenarsi, mentre ai cittadini rimandono i disagi e le sofferenze.
Ogni cittadino di Manfredonia dovrebbe ricordare gli anatemi, dell’allora candidato alla presidenza della Regione Puglia Nicki Vendola, contro il suo predecessore Fitto sul modo di gestire la sanità. La rivoluzione e le promesse sulla sanità pugliese di Vendola fanno vibrare ancora i timpani dei manfredoniani: mai più lunghe liste d’attesa; portare le strutture sanitarie pugliesi a livelli di eccelelnza. Detto, non fatto ma lui s’è baccato dieci anni di Presidenza della Regione Puglia con tutti i vantagi e privilegi che ne conseguono.
I pugliesi e in modo particolare i Manfredoniani, con Fitto, Vendola e ora con Emiliano, l’unica cosa che hanno potuto canstatare è un continuo sfaldamento della sanità pubblica a favore di quella privata che, oltretutto, non offre servizi migliori.
Per avere la grazia di una diagnosi e/o di un ricovero bisogna ricorrere a costose visite mediche private e in nero; semmai dallo stesso personale medico e nella stessa struttura della sanità pubblica. Per un qualsiasi esame diagnostico e/o visita specialistica si è costretti a lunghissime liste d’attesa nella sanità pubblica ma il giorno dopo in quella privata. Questo poi, condito con il rincaro della tassazione per una sanità che non funziona, costrigge il cittadino a servirsi di strutture private. E’ la tecnica sbrigativa per abolire il pubblico a favore del privato.
La partitocrazia, piuttosto che praticare un taglio drastico al sistema corruttivo, strumento a favore di parenti, amici e compari, continua a vessare i cittadini con tasse, ticket e contributi vari che non eliminano i disservizi. Se tutto questo poi viene condito con un sistema clientelare e nepotistico, in dispregio ad ogni valutazione di impegno professionale, dedizione e capacità, dove il merito è mero frutto di appartenenza, si comprende subito che il cancro è in fase metastatica.
A conferma di questo è intervenuto anche l’otto luglio, con una dichiarazione all’Ansa su appalti e sanità, il procuratore aggiunto di Bari Lino Giorgio Bruno: “Troppo spesso la magistratura penale ha un ruolo di supplenza rispetto alle carenze delle pubbliche amministrazioni nelle attività di controllo per prevenire i fenomeni corruttivi. Ruolo al quale rinunceremmo molto volentieri”.
La politica che alimenta il sistema corruttivo, pregno di favori e mazzette, ha l’unico obiettivo di mantenere e gestire il potere. Demolre il pubblico e favorire il privato facilita l’operazione.
Per l’ospedale San Camillo De Lellis di Manfredonia, salvando qualche nicchia tutelata da qualche buon samaritano, l’eccellenza rimarra un miraggio fino a quando sarà consentito, con la complicita e l’indifferenza della partitocrazia, lo sciamare quotidiano di protetti nullafacenti per i corridoi della nostra struttura sanitaria pubblica.
Purtroppo, alla luce di questi macroscopici disservizi della nostra comunità, non passa inosservato l’impegno di chi, essendosi asseverato sommo difensore dei cittadini, spende il proprio tempo a curare più l’aspetto edonistico del mandato piuttosto che dare seguito all’impegno assunto con gli elettori.
Pino Delle Noci
LA POLITICA, VUOLE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA. Questo è quello che si capisce leggendo, tra le righe della premessa regionale. Chi vuol capire capisca…..
Faranno un grande ospedale per i grandi ustionati, caso mai resistesse alla sciagurata eventuale/ipotetica esplosione….. atteso che qualcuno si prodiga più per Energas che per reparti che un ospedale deve contenere.
Se ciò avverrà, alla fine vuoi vedere che si dirà che qualcuno si è prodigato per la non chiusura dell’ospedale……
La burocrazia è peggio della mafia: lo ha detto il procuratore capo di Reggio Calabria. La corruzione ad ogni livello in Puglia per i rifiuti e la sanità si giustificano con i notevoli interessi economici che nascondono anche a beneficio dei politici. Le chiacchiere di Vendoliana memoria sui rifiuti si materializzano con 20.000.000 di kilogrammi di rifiuti mandati a smaltire in Emilia Romagna e per la sanità la chiusura di tanti ospedali. Vendola si gode il vitalizio dopo aver dato tanto al Paese.
Ai nostri politici interessa assicurare senza soluzione di continuità il calcio al Miramare per poter portare a termine e senza proteste popolari l’installazione del MOSTUROSO DEPOSITO DI GPL la questione ospedale viene posta in secondo piano!! Hanno ben altri problemi!
Visto che sono stati chiusi altri reparti adesso si riaprisse Ostetricia