Oggi Venerdì 15 luglio, alle ore 18,30, si svolgerà, in presenza del sindaco Riccardi e degli amici, parenti e conoscenti, la cerimonia di intitolazione dell’area di Siponto, compresa tra via degli Ipogei e il canale delle Brecce, a Marina Mazzei, archeologa foggiana e sipontina d’adozione che ha legato indissolubilmente il suo nome alla tutela del patrimonio culturale provinciale, in particolare a quello di Siponto; è stata, inoltre, direttrice del museo nazionale di Manfredonia dal 1985.
Perché la Giunta comunale abbia pensato ad un tale riconoscimento alla compianta archeologa è presto detto: si tratta di una sorta di ‘debito di riconoscenza’ che la città tutta ha nei confronti di Marina Mazzei. La rinascita culturale di Manfredonia, infatti, ha fatto parlare della nostra città, che sta tornando prepotentemente a riappropriarsi della storia che le appartiene. Il fossato del castello svevo-angioino, le ex fabbriche del convento di San Francesco, gli ipogei Capparelli, la basilica di Santa Maria Maggiore a Siponto e la splendida installazione realizzata da Edoardo Tresoldi, sono diventati realtà fruibili a tutti, nell’attesa, ormai sempre più breve, che si concludano i lavori per l’abbazia di San Leonardo e per il castello. E lo si nota, sempre più chiaramente, sia per le iniziative che si realizzano in questi luoghi affascinanti e sia per la notevole, dal punto di vista strettamente numerico, partecipazione dei visitatori.
“Perché si potessero ottenere questi straordinari risultati, indispensabile, propedeutico e promotore è stato il lavoro lungo, tenace e appassionato di tanti studiosi e archeologi, che si sono dedicati con grande sensibilità e amore sia alle ricerche dei documenti sia agli interventi sul campo”, afferma il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi. Sarebbe da aggiungere, e lo facciamo, che è servita anche un’Amministrazione comunale che ha creduto fortemente in questa nuova direzione per la nostra città e che lo ha fatto senza farsi prendere dalla fretta, ma anche senza tentennamenti o indugi, rivitalizzando e iniziando a mettere in rete tra loro i gioielli di cultura e storia di cui il nostro territorio non difetta.
“Marina Mazzei, scomparsa prematuramente nel 2004, ha dedicato tutta la sua vita professionale – si legge nella relazione alla base della delibera di Giunta n.120 dell’8 giugno scorso – ai siti archeologici della Capitanata, dirigendo campagne di scavi, tra le tante altre, a Siponto, Mattinata, Vieste, Ordona, Ascoli Satriano; è stata autrice di numerosissime pubblicazioni, ha partecipato a convegni e seminari nazionali e internazionali e organizzato mostre tematiche di notevole successo; ha contributo alla istituzione dei parchi archeologici di Ascoli Satriano, di Arpi e di Siponto, per la difesa di quei luoghi oggetto di furti e di costruzioni abusive”.
Come lei affermava, ha avuto “il privilegio di svolgere la professione di archeologo nella terra di nascita, e ha provato, scavando nel passato, la sensazione di essere ancora più parte della propria comunità. E quando, però, la memoria del passato, consegnata quasi integra alle nostre generazioni, appare quotidianamente segnata, mutata, stravolta, distrutta, così come oggi accade nella nostra provincia, ci si propone, aggiungendo affetto filiale a ruolo istituzionale, di tentare tutte le strade possibili per difenderla e lasciarla anche a chi viene dopo di noi, preservando un monumento, un paesaggio antico, un pò di storia”. E quello che ci ha lasciato Marina Mazzei è di valore incommensurabile.
La Dottoressa Marina Mazzei era una archeologa di fama mondiale ed è stato per noi un privilegio averla avuta nostra testimonial e madrina del sito archeologico anche se per, sfortunatamente, per poco tempo, ma sicuramente alla dottoressa non sarebbe piaciuto il modo con cui attualmente si presenta la nostra bellissima Siponto: UN AMMASSO DI IMMONDIZIA e discariche all’aperto.