Domenica 22 Dicembre 2024

Oggi inaugurazione del Museo Diocesano

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Il Museo Diocesano di Manfredonia, che ha preso forma e che viene inaugurato, è un nuovo polo culturale, nato nel contesto di un territorio, quello di Siponto-Manfredonia, ricco di una lunga e grande tradizione di fede e di storia; non è un punto di arrivo, ma di partenza, che intende aiutare il visitatore a lasciarsi avvolgere dalla “contemporaneità della storia” (Mario Botta), e dunque vuole essere la prosecuzione di un ininterrotto percorso artistico, culturale e spirituale di una delle Diocesi più antiche d’Italia “le cui radici affondano in età apostolica”, come ebbe a ricordare s. Giovanni Paolo II in occasione della sua visita pastorale alla nostra arcidiocesi nel maggio 1987.
Ricordo che i Musei diocesani italiani erano appena 35 sul cadere degli anni Settanta del decorso secolo, sono diventati 104 alla fine degli anni Novanta, e nel 2014, secondo il censimento effettuato dalla CEI, hanno toccato quota 218. Ma più in generale, è bene qui ricordarlo, il numero totale dei musei ecclesiastici censiti in Italia da AMEI – l’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani – ammonta a ben 875.
Per la cronaca regionale, infine, questo nostro Museo diocesano è in ordine cronologico il 15° Museo diocesano nato in Puglia.
Nel visitare il percorso museale si ha modo di capire subito che esso, così come è stato concepito e realizzato, è rappresentativo dell’intero nostro territorio. Nel suo allestimento gli architetti progettisti hanno voluto calare la sua specificità culturale nella realtà territoriale affinchè il Museo diocesano di Manfredonia possa essere manifestazione e sintesi di un patrimonio diffuso nella nostra area diocesana. Per questo, sia il Coordinatore scientifico del Museo, arch. Nunzio Tomaiuoli, che il Direttore dei lavori, arch. Antonello D’Ardes, cui va il nostro plauso riconoscente, hanno pensato e voluto presentarci il Museo come centro operativo e formativo, rimandando il visitatore all’esterno dello spazio museale, intendendo così attuare quell’importante concetto di “museo diffuso” che supera quello di mero “museo edificio”.
E infatti il percorso museale coniuga la storia in senso ampio del nostro territorio, con reperti archeologici, sculture, frammenti di arte classica e paleocristiana dell’antica Siponto, con quella artistica, grazie a una sala di spettacolari paramenti appartenuti al cardinal arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, poi papa Benedetto XIII, e di oggetti di argenteria destinati alla Liturgia insieme a quella più strettamente storico-religiosa: in una sala, infatti, sono esposti alcuni ritratti di arcivescovi della nostra diocesi e gli stemmi araldici di tutti.
Insomma, questo nostro Museo diocesano, in armonia con quelli delle altre diocesi italiane, fornisce la chiave per capire il volto e la storia della fede della nostra comunità. E se l’obiettivo più condiviso di un museo, oggi, è quello di collegare educazione permanente e conservazione della memoria in un contesto di comunicazione in continua evoluzione, certamente questo nuovo e particolare museo diocesano ha pienamente raggiunto questa ambita meta.

Alberto Cavallini
Direttore dell’Ufficio per le comunicazioni dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo

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