Il 14 e 15 luglio il convegno a Borgo Segezia sul tema degli spazi abbandonati da recuperare
Foggia – Rigenerazione urbana, riuso degli spazi pubblici e privati abbandonati, innovazione sociale.
Il convegno “Zero volumi. Alte frequenze di innovazione” viaggia verso queste direzioni. Tre elementi cardine su cui le comunità urbane sono chiamate a scommettere in futuro. Non a caso, la location scelta per realizzare questa iniziativa è una vecchia struttura situata a Borgo Segezia, distante solo pochi chilometri da Foggia. Una struttura vuota e degradata che fino a qualche anno fa ospitava la scuola dei padri giuseppini e che, ancor prima, era stata un orfanotrofio per bambini. La due giorni, in programma il 14 e 15 luglio, è promossa da Euromediterranea, cooperativa San Giovanni di Dio e Medtraining, con la co-organizzazione dell’Ordine degli Architetti di Foggia, con l’obiettivo di parlare di rigenerazione urbana, di sviluppo, di riuso dei luoghi e degli spazi.
Un’occasione di confronto, di dialogo, di condivisione per raccogliere idee e proposte con la finalità di restituire ai nostri territori la possibilità di crescere dal punto di vista sociale, economico, culturale, tecnologico. A partire proprio dal recupero degli edifici dismessi, abbandonati, inutilizzati. E con oltre sei milioni di edifici inutilizzati, l’Italia ha un patrimonio edilizio che offre una straordinaria opportunità di rigenerazione per molte aree del paese. Inclusi i nostri territori. E questa due giorni di lavori vuole tracciare delle linee proprio in questa direzione. Partendo da alcune domande e riflessioni. E’ possibile riattivare gli spazi inutilizzati per restituirli con proposte innovative alle città e alla comunità? E’ possibile valorizzare dei luoghi e delle strutture abbandonate – anche pubbliche – per (ri)creare nuovi servizi, nuovi dinamismi socio-economici e nuove prospettive occupazionali? Per riuscirci, c’è bisogno di un lavoro di rete che indissolubilmente deve coinvolgere tutti gli attori principali dei territori: soggetti pubblici e privati, istituzioni, associazioni, terzo settore, parrocchie, comunità locali. Non a caso, al convegno parteciperanno esperti, istituzioni, filosofi e cittadini che nel nostro territorio hanno e stanno sperimentando esperienze di rigenerazione urbana e sociale.
«Siamo partiti da un sogno, immaginando che sia possibile valorizzare e riusare tutti quei beni che, per i motivi più diversi, sono rimasti per troppo tempo inutilizzati, incapaci di produrre economie diverse, culture innovative ed interventi di prossimità – dicono i promotori dell’iniziativa – . Siamo partiti da un sogno che vogliamo condividere con voi, con lo sguardo già indirizzato verso nuovi orizzonti più sostenibili, più innovativi, più accessibili per tutti». Per info: www.altefrequenzedinnovazione.it.