In questi primi giorni estivi ad aumentare non è solo la temperatura o il tifo per la Nazionale di calcio agli Europei ma anche i cumuli di immondizia accatastata presso i bidoni “tradizionali” e le discariche a cielo aperto, specie nelle periferie o a Siponto, pronte poi ad essere bruciate dopo alcuni giorni dalla loro creazione. Perché se è pur vero che la raccolta porta a porta sta mietendo i primi significativi successi (vedi premio Eurosintex ottenuto a Roma) molti, pur avendo ricevuto il kit specifico e pur vivendo in uno dei quartieri pilota, continuano ad opporsi a tale novità, determinando così le realtà succitate. Quali potrebbero essere le motivazioni alla base? Libera scelta (specie se si abita nei pressi di un quartiere dove la nuova raccolta non è ancora iniziata)? Ma se vi è una libera scelta, che in quanto tale dovrebbe essere autonoma e razionale, perché mai costoro buttano la loro immondizia di nascosto, giungendo chissà da dove in auto o celandola dentro innocui sacchetti della spesa? Impossibilità fisica nel portare dinanzi al portone di casa quotidianamente i propri rifiuti, come denunciato da vari anziani? Ma come si spiega allora la forza olimpica con cui molti di questi “impossibilitati” si cimentano dall’interno delle loro vetture al lancio del sacchetto? Protesta dinanzi ad un cambiamento che, sostengono alcuni, non porterà a diminuzioni nella tassa sull’immondizia? Ma costoro non dimenticano che l’uomo non vive di solo pane e che nei quartieri pilota le strade adesso sono nettamente più pulite e non si assiste più al rovistare nell’immondizia con tutti i rischi igienico-sanitari annessi e connessi? Perché allora si è così ostili a tale novità preferendo il degrado? Perché vi è una mancanza di educazione civica di base e quindi un mancato rispetto per il proprio prossimo. Perché il manfredoniano medio, è risaputo, tiene alla propria immagine personale, specie durante lo struscio per il Corso, ma spesso dimentica che la cura dello spazio pubblico, vissuto da tutti, gioca un ruolo primario nella formazione dell’immagine della città nel suo insieme, specie agli occhi dei tanto desiderati turisti. Pertanto è cosa buona e giusta l’invocare maggiori controlli e pene più severe verso coloro i quali vengano sorpresi, sacchi alla mano, nel mentre si accingono a scaricare illegalmente la propria immondizia. Ma cosa ancor più virtuosa sarebbe il rendersi protagonisti di un processo pedagogico reciproco. Perché colpe sono da addebitarsi anche a coloro che (e lo scrivente rientra nel novero) pur assistendo a quanto detto non muovono parola alcuna contro tali scaricatori abusivi o contro gli amanti della raccolta old style. Forse per paura di riceverlo in testa. Il sacchetto dell’immondizia.
Domenico Antonio Capone
io faccio la differenziata ma uso ancora il bidone più che altro per vincoli di orario e quello che e scomodo quando lo capite?
Nelle assemblee a palazzo Celestini ci è stato detto solennemente ed alla presenza del sindaco(che assentiva compunto e convinto)che SARANNO FORMATE E COSTRUITE ISOLE ECOLOGICHE DI RACCOLTA IN PUNTI STRATEGICI DELLA CITTA’.Non se ne parla più,nè si sente o se ne vede in giro.
Multe e sansioni vere e cospicue ,ma ci vogliono i controlli soprattutto si verifichi in ogni condominio quanti mastelli vengono svuotati al mattino in proporzione agli inquilini e vicino ai bidoni rimasti quanti uomini ben vestiti si recano a buttare i loro bustoni….vicino il bar Arila ne è una grande prova..peccato non ci siano telecamere..si nascondono aspettando il momento opportuno…che schifo!!! Fatevi un esame di coscienza e poi sono gli stessi che parlano di turismo e Manfredonia pulita..questo è il bello
Tutto quello che volete, ma sti cacchi di bidoni puzzolenti che sono rimasti quand’è che li fanno sparire? La puzza è nauseante e noin se ne può più davvero! In via della Croce sono quasi 1 mese e mezzo che ci hanno affibbiato i raccoglitori per la differenziata e non ancora se ne parla di iniziare la raccolta.