Oggi, a partire dalle 18,30, Giornata Mondiale del Rifugiato presso la Casa dei Diritti (Siponto).
Una società che affronta e condivide il dramma dei rifugiati è una società civile e sensibile, che non gira la testa dall’altra parte a causa della paura e dell’ignoranza.
In occasione del cinquantennale della Convenzione di Ginevra che, siglata nel 1951, ha definito lo status di rifugiato, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito con la risoluzione n. 55/76 del 4 dicembre 2000 la Giornata Mondiale del Rifugiato (GMdR). Da allora in tutto il mondo sono cresciute sempre più le occasioni per celebrare questa ricorrenza e oggi sono decine e decine le iniziative territoriali realizzate anche in Italia.
Il 20 giugno è una data simbolica e tendenzialmente le varie attività dovrebbero realizzarsi in questo stesso giorno tenendo presente inoltre che quest’anno ricorre il 65° Anniversario dell’adozione della Convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiato.
Anche quest’anno a Manfredonia, città che ormai dal 2004 fa parte del circuito del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, modello di accoglienza riconosciuto tra i migliori in Europa, la Giornata Mondiale del Rifugiato prevede un momento di incontro con gli ospiti delle strutture coinvolte nella rete di accoglienza SPRAR.
Lunedì 20 giugno, a partire dalle 18.30 presso Casa dei Diritti a Siponto, struttura attivata dal Comune di Manfredonia presso l’ex scuola elementare in viale dei Pini saranno presenti anche i volontari dell’Associazione Alma Libre, tra musica, momenti di approfondimento culturale e integrazione. Interverrà Antonella Varrecchia, Assessore con delega alla Solidarietà e Politiche Sociali.
La vera forza dei progetti SPRAR come quello del Comune di Manfredonia gestito dalla Cooperativa Sociale IRIS sta nel concetto di “accoglienza integrata“: superare la distribuzione di vitto e alloggio mettendo in atto anche interventi di accompagnamento legale e inserimento socio-economico. Obiettivo la costruzione di percorsi individuali verso la completa integrazione. Lo Sprar si fa carico a 360 gradi di ogni singolo beneficiario, prevedendo corsi di italiano, inserimento dei bambini a scuola, orientamento lavorativo, sostegno psicologico e consulenza sulla procedura di asilo.