Il direttore sportivo del Foggia, Giuseppe Di Bari, manfredoniano “doc”, ha già dovuto attraversare le “fiamme” imposte da una “piazza” che ti ama e ti osanna quando la squadra va bene tanto quanto ti odia e ti attacca quando i risultati stentano ad arrivare. Dopo averlo apprezzato come calciatore, proprio con la maglia dei Satanelli, in serie A, dove conta 52 presenze, da subito ha impressionato per l’assoluto self control, l’umiltà e la disponibilità con cui ha cominciato l’attività di direttore sportivo. Dopo una breve parentesi al Manfredonia Calcio, da quattro anni guida il sodalizio foggiano riuscendo a portarlo dalla serie D ad un passo dalla serie B, in soli quattro anni. Non sono mancate scelte difficili e momenti complicati, l’ultimo quello di quest’anno, quando dopo la sconfitta di Andria, la squadra fu attesa al rientro allo Zaccheria per una “resa conti” e qualcuno voleva la “testa” di mister De Zerbi, una sua scelta. Dopo una riunione “lampo” con la società tutto è rimasto com’era e lui, con il solito coraggio e la solita tranquillità lo ha spiegato attraverso le emittenti, che fanno sempre a gara per averlo in trasmissione, le ragione della scelta, risultata poi la più giusta. “E’ un atteggiamento che mi sono imposto e mi sforzo di mantenere sempre, anche se non ho perso l’acume e l’intelligenza per capire che certe situazioni meriterebbero altre reazioni!”, ci ha riferito. La serie B persa a Pisa, qualche settimana fa, sarebbe stato il giusto trampolino di lancio per una carriera che vediamo luminosa e ricca di soddisfazioni.
Antonio Baldassarre
Beppe il Grande….ma quando c…ti sanno un riconoscimento ..tipo arfos Hipoium o Re manfredi???
Ha fatto bene ad andare via da Manfredonia!
Forza Giuseppe con l’augurio l’anno prossimo direttamente in B e grazie per le grandi emozioni che ci avete regalato.
ma che ve ne frega del foggia..va ragiun va
Peccato che, quando era D:S: al Manfredonia, i ben pensanti ( pseudo tifosi ) lo hanno costretto a lasciare tutto. Come recita un antico proverbio, nessuno è profeta in patria.