Il Gal DaunOfantino procede imperterrito nella sua benemerita opera di informazione sulle bellezze sipontine. Ormai siamo pieni di cartelli e poco importa se si sovrappongono. Bisogna pur spendere questo enorme flusso di danaro che arriva nelle sue casse. Di questi giorni notiamo davanti ai palazzi storici di Manfredonia dei nuovi cartelli che spiegano le origini e le bellezze dei palazzi, incurante se a qualche centimetro ce ne sia un altro del Comune e della Sovrintendenza che dice piu’ o meno le stesse cose se non meglio. In alcuni casi, vedi Palazzo Delli Santi, su un palo per segnalazioni stradali insiste un cartello del Gal dove spiega che il Palazzo ha ospitato il Re di Napoli, senza nessun accenno alla famiglia a chi lo ha costruito ed alle sue bellezze, mentre dall’altro lato c’e’ il cartello del Comune e della Sovrintendenza fatto in stile che in modo esauriente spiega le bellezze archittettoniche ed altro. Questo vale anche per Palazzo Giordani, e Palazzo dei Baroni Cessa, ma con una differenza: dicono la stessa cosa. Cosi scopriamo che i Giordani, sono imparentati con le famiglie nobili di Monte Sant’Angelo Foggia Matera e Benevento e che il Palazzo fu costruito da Giacomo Cessa gia’ sindaco di Manfredonia. Peccato che le stesse cose siano scritte anche sul cartello del Palazzo dei Baroni Cessa. Impossibile confondere i due Palazzi, impossibile confondere le famiglie Giordani/Cessa: la prima con Giantommaso, un rivoluzionario ed innovatore; la seconda espressione della nobilta’ conservatrice se pur illuminata. Fortunatamente nella versione inglese la descrizione e’ esatta per ognuna dei Palazzi, almeno con gli stranieri non facciamo una brutta figura. Notiamo che non c’e’ lo stemma del Comune di Manfredonia, eppure i manfredoniani sono i maggiori finanziatori del Gal Daunofantino, con una cifra di circa 50mila euro l’anno, con la delibera approvata dal consiglio comunale ai tempi della giunta Campo. Chiedo ufficialmente al sindaco e alle forze di maggioranza e di opposizione di revocare detta delibera. In definitiva questi cartelli il Comune li ha autorizzati? Visto che ne aveva gia’ di propri. Ma il gal non controlla i suoi lavori? Forse c’e’ un modo migliore di spendere i fondi pubblici!
Giovanni Caratu’