Il 25 maggio scorso, si è tenuto, presso il Centro diurno “Alda Merini”, un seminario formativo sulla Salute Mentale, intitolato “C’è ancora bisogno di “Marco Cavallo”? Illustri ospiti hanno esposto le proprie riflessioni sul tema, focalizzando la questione sulla “contenzione” meccanica e farmacologica portata all’attenzione dell’opinione pubblica dai media elettronici e dalla televisione a seguito dei luttuosi fatti accaduti in questi ultimi anni (Mastrogiovanni, morto nell’Spdc di Vallo della Lucania e la tragedia di Casu morto nell’Spdc dell’ospedale di Cagliari). Hanno aperto il convegno i saluti istituzionali del dott. Vito Piazzolla, direttore dell’ASL-FG, del dott. Matteo Giordano, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Foggia e di Antonella Varrecchia, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Manfredonia, la quale sostiene che “il Comune non farà mancare il proprio sostegno nell’implementazione dei Servizi socio-assistenziali in difesa delle categorie più deboli della comunità”. Successivamente l’intervento del dott. Michele Grossi, direttore del Centro Diurno, ha evidenziato l’importanza dei Servizi territoriali che in Capitanata stanno producendo ottimi frutti grazie alla Rete creata tra le Istituzioni (risorse formali) ed il Coordinamento delle associazioni (risorse informali). E’ di questi giorni la notizia relativa all’adozione del nuovo “regolamento” da parte del Dipartimento di Salute Mentale di Foggia che prevede la partecipazione attiva degli utenti e dei familiari nel processo di decision making delle politiche socio-sanitarie. Ciò rappresenta un notevole passo avanti fatto dalle Istituzioni che fino a “ieri” mantenevano le distanze dai soggetti fruitori dei servizi. Continua il dott. Grossi: “Il Centro “Alda Merini” proseguirà a tessere un proficuo “lavoro sociale di rete” con le forze attive della comunità per valorizzare l’empowerment degli utenti, potenziando le loro abilità e capacità ed ottenere una vera inclusione sociale”. Un valido esempio delle buone prassi adottate dal CSM di Manfredonia è la storia della giovane donna, Lucia Murgo, che ha elogiato il lavoro dei medici del Centro grazie al quale è uscita dal buio periodo della depressione. Oggi è un istruttrice riconosciuta, a livello nazionale, dall’Associazione Pizzaioli Professionisti e tiene corsi certificati per chi volesse cimentarsi in questa allettante professione (vedi video). Secondo i principi della Legge 180/78 (chiusura dei manicomi), il Servizio di Comunità, essendo quello più vicino al cittadino riesce meglio a rispondere alle sue necessità e quindi va potenziato. Sostiene questo fondamento la dott.ssa Giovanna del Giudice, psichiatra e presidente della “Conferenza Basaglia”, che durante il convegno ha presentato il suo libro “… e tu slegalo subito”. Promotrice del movimento contro tutte le pratiche di “contenzione” che umiliano e feriscono le persone che la subiscono e che mortificano la professionalità degli operatori. La Del Giudice asserisce ai nostri microfoni che “Occorre un nuovo paradigma di Servizio assistenziale fatto su misura del paziente che tenga in considerazione il suo vissuto e le sue aspettative di vita. La guarigione e l’inclusione sociale non possono prescindere da ciò. Non è concepibile legare una persona per contenere la sua “energia vitale. Sicuramente è centrale il modo del contatto con la persona nel momento del massimo dolore, ma non tutti devono essere “eroici”, è altrettanto importante il dispositivo organizzativo. Sono due aspetti che si rimandano l’un l’altro. L’ “eroismo” e l’esposizione dei singoli sono sempre nobili, ma rischiano di restare tristemente precari se non sono accompagnati e protetti da un’organizzazione istituzionale che lavora logisticamente e strategicamente per prevenire o affrontare – in maniera prima di tutto sociale e culturale, e non solo farmacologica – l’esplosione del dolore, della crisi o dell’aggressività”. Un’altra bella testimonianza è stata quella di Antonio Fortarezza, nativo di FG, che vive a Milano il quale volentieri fa ritorno nella propria città natale. Egli ha realizzato e presentato uno straordinario video “OPG, REMS e oltre”, abbracciando alcune storie di persone, vissute negli OPG, Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che dopo la loro chiusura, decretata per legge il 31.03.2015, sono stati accolti nelle “Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria”. I movimenti “No alla contenzione” non accettano queste nuove strutture che potrebbero mascherare nuove forme di sistemi manicomiali. Al termine del Convegno una rappresentanza del Centro sperimentale “Marco Cavallo” di Latiano (BR) ha esposto delle bellissime esperienze dell’Agire collettivo messo in atto dai SEPE (Soci Esperti per Esperienza) dell’Associazione “80amici Puglia”, grazie ad un Progetto finanziato dalla Regione Puglia. Poi, la manifestazione si è trasferita nel soleggiato cortile del Centro Diurno di Manfredonia in cui è stato inaugurato il “Marco Cavallo”manfredoniano, realizzato in collaborazione con l’Associazione Progetti Futuri, accolto dalle festose danze del Gruppo Folk sipontino a cui aderiscono da tempo gli utenti del Centro diurno. E’ stato commovente il momento in cui è stato scoperto il “cavallo in cartapesta”mostrato in tutto il suo splendore blu. A distanza di quarant’anni da “quello triestino” c’è ancora bisogno del “Marco Cavallo”in tutti gli ambiti della vita. Purtroppo bisogna ancora combattere tanto per abbattere i muri: dell’ipocrisia, della malvagità, della privazione dei diritti dei lavoratori sempre più precarizzati dalle neo riforme, dallo stigma verso il disagiato mentale, dalla discriminazione verso il “diverso”, lo straniero e l’omosessuale. Se verranno rispettate le idee, le emozioni e le aspettative riposte nella pancia del “cavallo blu” si potrà ottenere una società più equa e aperta all’altro.
Grazia Amoruso
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