Domenica 22 Dicembre 2024

La relazione di Italo Magno in Consiglio sul rendiconto gestione 2015

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Signor Sindaco, Signor Presidente del Consiglio, Signori Consiglieri, niente di personale, qui si discute delle sorti e del futuro di Manfredonia.

I documenti forniti a tutti i Consiglieri, chiamati ad approvare il conto consuntivo dell’anno 2015, non consentono di verificare la regolarità e la conformità della gestione, perché mancanti di atti necessari per comprovare in dettaglio l’andamento delle entrate e delle spese, comprese quelle delle partecipate. Tuttavia procedo come è possibile procedere, nell’esame del conto che ci è stato inviato, per rilevare quanto segue:

PRIMA OSERVAZIONE:

La pressione tributaria gravante sui cittadini amministrati è elevata alla misura massima consentita. Fra le imposte, la maggiorazione sull’IMU e sulla TASI viene elevata fino a raggiungere la considerevole misura dell’11,4 per mille, forse per far fronte a variegate spinte dispersive e clientelari, non esclusa la incapacità o la voluta disattenzione nella riscossione dei tributi relativi all’occupazione di spazi pubblici o dovuti da alcuni titolari delle concessioni demaniali, contigui all’amministrazione. In aggiunta, va considerato che con la Delibera di Giunta municipale n. 186 del 15.09.2015 l’aggio di riscossione spettante alla Società Gestione Tributi S.p.A. è stato elevato in misura pari al 7,5 % per la gestione IMU; al 3,5 % per la gestione TASI; e per la gestione dell’accertamento delle violazioni IMU all’8 %, le cui misure gravano ulteriormente sui cittadini contribuenti, già fortemente tartassati.

SECONDA OSSERVAZIONE:

La previsione definitiva nel bilancio 2015 per la TARI, pur essendo stata per un importo di € 9.212.963, è stata riscossa per € 6.552.299,13 cent. Trattandosi di tasse la riscossione in diminuzione, rispetto a quella accertata, per circa euro 2.700.000,00, pone seri problemi sulla regolarità e conformità alla legge della gestione. Ciò è inammissibile e richiede la nomina di apposita commissione per appurarne le ragioni, per colpire i colpevoli che tolgono alle disponibilità del Comune tali importanti importi, costretto poi ad approvvigionarsi di liquidità mediante l’accensione di prestiti di tesoreria, sborsando tassi d’interesse.

TERZA OSSERVAZIONE:

L’Ente comunale ha utilizzato gli oneri di urbanizzazione a copertura della spesa corrente, per la considerevole cifra di € 1.050.680, cifra che principalmente dovrebbe invece venire utilizzata per spese di investimento, cioè strutture stabili che accrescono il patrimonio comunale. Questa scelta, al limite della legalità, determina una distrazione di risorse per fronteggiare le spese correnti, le quali dovrebbero finanziare, invece, altre voci di bilancio. Tale scelta priva l’amministrazione della possibilità di procedere alla costruzione di strade, scuole, viabilità e servizi a disposizione dei cittadini.

QUARTA OSSERVAZIONE:

Parliamo di debiti di finanziamento. La  “posta” è composta da debiti di finanziamento contratti nel corso dell’attività dell’Ente, per il finanziamento corrente dell’amministrazione, i quali, per loro natura, hanno scadenza a breve termine. “Alla fine dell’esercizio – sono parole del responsabile dell’ufficio Bilancio – che stiamo commentando ammontano a complessivi euro 13.470.066,15, con un aumento di € 9.290.754,98, rispetto al saldo registrato all’inizio dell’esercizio.”.

 

Questo è un percorso di indebitamento alquanto accentuato, che richiede l’esborso di somme per interessi che vengono tolti dalle previsioni delle voci riguardanti la gestione.

Il discorso diventa ancora più cogente e grave in quanto a questo grosso aggravio nel bilancio si aggiunge la constatazione che il patrimonio pubblico comunale nel 2015 si è ridotto di 28.784.549 euro. Ancor più diventa inaccettabile che tale aumento esponenziale del deficit è avvenuto quasi tutto nel 2015, giacché il raffronto tra residui passivi del 2014 e quelli del 2015 portano ad un incredibile aumento delle passività di esercizio, che passa da euro 593.123,24, dell’esercizio finanziario del 2014, ai 49.684.738 euro del 2015, per un totale complessivo di passività di esercizio di 51.389.649,34 euro. Ma cosa è successo nel 2015? Ce lo dica Assessore Pasquale Rinaldi, dica la sua. A me sembra ci sia da dare una sola risposta. Forse nel 2015 ci sono state le elezioni amministrative e chi teneva di essere confermato sul suo seggio ha dato polvere a tutte le cartucce ed ora la popolazione di Manfredonia dovrà pagarne tutte le conseguenze.

QUINTA OSSERVAZIONE:

Il risultato dell’esercizio 2015 si chiude in complessivi € -28.915.703,84, come si rileva nella tabella espressa a pag. 58 della Relazione al rendiconto, che termina con la seguente frase:

“Il risultato della gestione è negativo a causa delle insussistenze registrate nei crediti dell’Ente”.

Queste sono affermazioni compromettenti, che rendono il risultato della gestione poco credibile. Tanto che il Collegio dei revisori ne richiedere ampie delucidazioni, soprattutto perché ancora non sono stati monitorati né si è proceduto a “verifica dei crediti e dei debiti reciproci tra l’Ente locale e i propri Enti strumentali e le società controllate e partecipate”. A tal fine il Collegio si rivolge direttamente all’assessore al bilancio “che deve evidenziarne analiticamente eventuali discordanze e fornirne la motivazione”.

Ma qui occorre dire con chiarezza che le problematiche collegate alla gestione del Bilancio pubblico, poi racchiuse nel conto consuntivo, sono ben altre. Infatti avrei voluto verificare e portare l’attenzione e soffermarmi sui capitoli di spesa (e delle conseguenti entrate) relative alle seguenti fattispecie:

1) Gestione attuale del Mercato ittico, che a quanto ci risulta è stato incluso e racchiuso nell’ASE. Un contenitore comune la cui gestione non può che essere settorializzata. Il Mercato ittico, nato come Consorzio tra il nostro Comune, la Provincia e la Camera di Commercio di Foggia, a seguito della gestione rovinosa della struttura, perpetrata per anni è fallito, con conseguente provvedimento assunto dall’Autorità competente. Ma ciò che è peggio, il Comune continua a mantenere in piedi il carrozzone per fruire della sua risorsa di appoggio per chi detiene e vuole perpetrare il suo potere politico per ogni futura stagione, avendo costituito e volendo sempre più costituire di fatto non un potere democratico, per le finalità pubbliche, ma un dominio incontrastato per tenere sotto di sé i cittadini trasformati in sudditi devoti, capaci di spalleggiare o temere chi detiene il governo della città.

Pertanto, nell’intento di riportare tutto ad ordine e trasparenza, è necessario conoscere del Mercato ittico disciolto il conto dei profitti e delle perdite, prima di affrontare il consuntivo 2015 che, essendo unico, deve incorporare anche quello delle partecipate. Ed a tal fine, l’assessore al bilancio, non può più sottrarsi alla necessità di partecipare a tutti noi i richiesti dati contabili, per consentire che le decisioni sul conto vengano assunti consapevolmente dai singoli consiglieri.

2) La questione Manfredonia Calcio. Prima di esaminare la questione occorre dire che questo problema non può essere posto come se fossimo in un’isola felice. Il Comune ha maturato nell’esercizio finanziario 2014 un debito di Euro 17.700.923,56, impegnandosi a restituire allo Stato una rata annua di 590.030,79 Euro per trent’anni, cioè fino al 2044.

Allora occorre dichiarare con onestà che certi lussi non ce li possiamo più permettere. Dare 120.000 euro per la manutenzione della struttura, mentre mettiamo solo 15.000,00 euro a disposizione dei ragazzi impegnati nei Giochi Sportivi Studenteschi, è un controsenso. Ma io dico di più. Anche nel calcio, gli aiuti di Stato sono incompatibili con il mercato comune. Ce lo impone l’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che sancisce esplicitamente che anche nel calcio la competizione e la concorrenza debbano avvenire senza beneficiare di speciali vantaggi da parte delle istituzioni. Sono vietati gli interventi pubblici per risanare i conti delle squadre di calcio e sono vietati per pagare la loro iscrizione ai tornei e, meno che meno, per pagare i calciatori.

Ora, a seguito di sopralluogo effettuato dai tecnici comunali in data 17/12/2015, sono emerse alcune inadempienze, rispetto alla Convenzione, sottoscritta in data 09/10/2014, tra il nostro Comune e la Società denominata ASD Manfredonia Calcio, e giustamente la liquidazione delle spettanze relative all’anno 2015 è stata sospesa. Ma questa decisione non basta. Visto lo stato di fatiscenza delle strutture messe a disposizione del Manfredonia Calcio, viene il legittimo sospetto che le somme erogate sono state sempre utilizzate in maniera difforme da quanto previsto dalla stessa Convenzione e dal trattato dell’Unione Europea. Occorre dunque fare una ricognizione per verificare che gli stanziamenti, già esagerati nella situazione in cui versa il Comune di Manfredonia, non siano serviti per altre finalità illegittime ed in dissonanza con le leggi italiane e la legislazione europea.

SESTA OSSERVAZIONE:

Un discorso a parte richiede l’ASE, sulla cui gestione ed i conseguenti rapporti con il Comune si era pronunciato negativamente il vecchio Collegio dei revisori, dichiarando il proprio parere negativo all’approvazione del Consuntivo relativo all’esercizio finanziario 2014, formulando il seguente giudizio:

“Sul punto il Collegio dei revisori è costretto a segnalare ancora una volta una insoddisfacente acquisizione di report informativi inerenti la gestione delle società partecipate. In tale contingenza non risulta possibile un compiuto monitoraggio dei costi e ricavi sostenuti e conseguiti dalle partecipate e di conseguenza riviene non facile la verifica dei rapporti dei crediti e debiti alla data del 31.12.2014”.

Non risulta, nel Conto consuntivo 2015, nessun riferimento a questa lamentata irregolarità finanziaria e dobbiamo quindi pensare, non verosimilmente ma inoppugnabilmente, che queste irregolarità permangano nel nuovo esercizio finanziario che ci apprestiamo ad approvare. Così mi rivolgo all’amministrazione comunale, onde chiedere per sapere (i latini avrebbero usato il verbo “quaerere”) se tali insanabili riscontri sono stati sanati regolarmente e formalmente con l’adozione di atti deliberativi e note collegate da parte dell’ASE. In caso contrario tali incongruenze si ripercuotono irreparabilmente sul conto consuntivo 2015, compromettendone la regolarità e l’approvazione.

 

E del resto, l’ultima infornata clientelare di circa 35 cosiddetti “facilitatori” presso l’Azienda Comunale ASE, il Sindaco Angerlo Ricccardi ha risposto di non esserne stato informato, il che ci pare sinceramente sconcertante, in quanto l’attuale regolamento sostiene che determinate scelte da parte della società partecipata devono essere concordate con l’Amministrazione. Egli ha affermato che l’ASE non lo ha informato delle proprie intenzioni e che egli ritiene inopportuno l’operato dell’Ase nel caso in questione e che la prossima volta si agirà diversamente, consentendo a tutti di avere la stessa opportunità”, dunque anche il Sindaco Riccardi si rende conto che è inverosimile che, a fronte di una richiesta di lavoro, solo 62 cittadini di Manfredonia abbiano richiesto di poter partecipare alla selezione della nominata Manpower. Ma è anche sconcertante che il nostro Sindaco possa dire di non saperne nulla, come se l’ASE non fosse parte integrante del nostro Comune.

INFINE:

Vi chiedo di dare molta più attenzione di quanta avete avuto la cortesia di darmi finora.

Debbo dire con chiarezza che l’Ente comunale, “contravvenendo a quanto previsto dagli art. 147 e 173-quater del TUEL(Testo Unico Enti Locali) non ha implementato alcun sistema di controllo interno sulle società partecipate… e sugli altri Organismi gestionali esterni;

 

l’Ente non ha istituito alcuna struttura interna in grado di garantire un costante ed affettivo monitoraggio sull’andamento delle Società;

 

l’Ente non ha attivato alcun monitoraggio costante anche sugli Organismi gestionali esterni… atteso che l’Ente “padre” deve sempre avere cognizione dell’andamento economico-finaziario delle gestioni;

 

che l’Ente, giusta applicazione dell’art. 3 comma 5 del DL 99 2014, poi L. n. 114/2014… non ha ottemperato all’obbligo di coordinare le loro politiche assunzionali, al fine di garantire anche per i medesimi soggetti una graduale riduzione della percentuale tra spese di personale e spese correnti…;

 

che l’Ente non ha rispettato il dettato di cui all’art, 243, comma 3-bis del TUEL, secondo il quale “I contratti di servizio stipulati dagli enti locali con le società controllate… devono contenere apposite clausole volte a prevedere, ove si verifichino condizioni di deficitarietà strutturale, la riduzione delle spese di personale delle società medesime.”

E non si può ignorare “la persistenza di alcuni fattori di criticità che contribuiscono a minare gli equilibri economico-finaziari del Bilancio dell’Ente quali: reiterato ricorso alle anticipazioni di tesoreria senza soluzione di continuità; deficitaria gestione delle entrate tributarie; mancanza di strutture organizzative all’interno dell’Ente finalizzate al controllo e monitoraggio delle società partecipate, con conseguente impossibilità… a verificare la corrispondenza tra crediti e debiti reciproci tra l’Ente locale e… Società controllate e partecipate… “

“In considerazione di quanto sopra… si rende necessario immediatamente rimodulare l’attività di gestione di entrate, soprattutto tributarie… la valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso un piano di riordino della gestione dei beni immobili di proprietà dell’ente e contestuale pianificazione di eventuali dismissioni; implementare le attività di recupero delle imposte evase e dei crediti vantati; riduzione delle anticipazioni di tesoreria anche grazie ad una più attenta gestione delle spese; istituzione di una unità di controllo delle attività svolte dalle società partecipate”.

Penso abbiate capito, signori Consiglieri. Queste riflessioni così negative, da me appena pronunciate non sono farina del mio sacco, sono parole scritte, nero su bianco, dall’Organo di Revisione al conto consuntivo 2015 e sono rilievi che tracciano la sagoma di un Comune sull’orlo del dissesto finanziario. E finisco, sempre con le parole dell’organo dei revisione dei Conti, il quale testualmente dice:

“in considerazione dei rilievi evidenziati ed anche delle verifiche periodiche di regolarità amministrativa e contabile effettuate nel corso dell’esercizio dal Collegio uscente

ESPRIME

forti perplessità in merito alla situazione economico-finanziaria dell’Ente scaturita dal rendiconto per l’esercizio 2015, invitando gli organi dell’Ente a tener conto, già a partire del corrente esercizio, delle osservazioni e dei rilievi avanzati… ed a valutare l’adozione di adeguati provvedimenti che mirino alla profilassi di situazioni gravemente pregiudizievoli per la tenuta dell’equilibrio economico-finanziario.”

 

Tolgo adesso definitivamente la parola agli esimi Revisori, che hanno letto prima di noi il bilancio 2015 di questo Comune e non posso che esprimere il mio voto contrario a questa allegra gestione amministrativa. Ciò, anche in riferimento alle gravi responsabilità che ogni singolo membro di questo Consiglio va ad assumere ed imputare a se stesso, sia in ordine alla fattispecie di responsabilità contabile che per le altre fattispecie penale e patrimoniale. Faccio appello, non solo all’opposizione, ma al Presidente del Consiglio e a tutti i consiglieri che sono presenti in quest’aula i quali, sono sicuro, mettono al primo posto il bene della città, affinché si sgombri e presto il campo dal rischio di dissesto finanziario che potrebbe gravitare sulla nostra città.

 

                      Prof. Italo MAGNO

                                                                                  Consigliere Comunale di

                                                                                  MANFREDONIA NUOVA

 

 

 

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Commenti

  • ma perchè dite che non è stato realizzato niente? Vi siete già dimenticati della spettacolare pista ciclabile (fantasma) di Siponto e della stupenda palude del lungomare dovuta alla fantasmagorica bariera frangiflutti? Soldi spesi bene…… e qualcuno in via Tribuna ringrazia…..

    Pino 24/05/2016 15:35 Rispondi
  • Antonella o chi per te un consiglio,visto che fate corsi, programmate un corso di dizione per il sig. Magno ,inconcludente,impreparato,arruffone e senza idee. Passasse la mano ad uno più preparato e più giovane.

    Osvaldo 24/05/2016 14:04 Rispondi
  • Possibile che questi assessori non si rendono conto di quello che fanno?l’opposizione perché non fanno una bella denuncia alla procura della republica x le spese allegre di questo comune,mi vergogno x averli votati,e comunque non avranno mai più i mie voti,massa di incapaci.

    pensionato 24/05/2016 12:07 Rispondi
  • Tanti debiti e tante disfunzioni…. strade con buche, manutenzione del verde pubblico inesistente, segnaletica stradale indicibile, manutenzione in generale… in generale non si vede, ma questi soldi pubblici dove sono andati a finire…., cosa hanno realizzato/prodotto per la collettività ????

    poli 24/05/2016 10:33 Rispondi
  • In poche parole nel 2015 questa amministrazione ha prodotto più di 49 milioni di euro di debito qualcosa come le vecchie 94 miliardi di lire, di debito, una vergogna assoluta.
    “i politici non hanno smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsi”.
    (Davigo)

    Antonella 24/05/2016 9:48 Rispondi

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