Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha tenuto ieri una conferenza stampa per illustrare i dettagli sulla delibera approvata dalla Giunta relativa al Patto per la Puglia. Erano presenti – tra gli altri, gli assessori Piemontese, Curcuruto, Giannini e di Gioia: “La Puglia – ha detto il presidente – è una regione in perfetta regola, un merito che appartiene alla storia della istituzione che ho l’onore di presiedere.
Noi ci possiamo permettere di ottenere molto di più di quanto ottenuto da altre regioni proprio per il fatto che la Puglia ha sempre speso tutte le somme a sua disposizione senza alcun particolare problema dando risultati sia su fondi europei che sui fondi nazionali di assoluta eccellenza. Di questo dobbiamo ringraziare uffici regionali, qui rappresentanti da Pasquale Orlando, che stanno proseguendo lavoro di assistenza all’indirizzo politico in modo egregio.
Abbiamo seguito queste settimane di trattative entusiasmanti con il governo anche perché, ogni volta che avviamo una discussione, abbiamo negli occhi le opere da realizzare, non una discussione politica astratta. Adesso approfitteremo di queste settimane che occorreranno per la stipula definitiva per condividere le opere che abbiamo indicato con il sindacato, il partenariato e sindaci per conoscere loro punto di vista sull’insieme degli investimenti che ci accingiamo a promuovere. Abbiamo cercato di rispettare nel limite del possibile un criterio di omogeneità tra FSC, POR, fondi nazionali.
Devo ringraziare presidente del Consiglio per aver accettato di firmare il patto nonostante la Puglia si sia riservata di continuare a chiedere finanziamenti di opere che allo stato degli atti rischiano di non essere realizzabili per definanziamento. Sono opere di una certa importanza, come le scuole innovative, così come avremo problemi a fare opere idriche, nonostante siamo riusciti a inserire nel FSC opere per la depurazione acque; anche la rigenerazione urbana e il disinquinamento di alcune falde subirà tagli assolutamente rilevanti; abbiamo dovuto eliminare dal FSC tutte le strutture sanitarie che dovremo finanziare con articolo 20, fondi nazionali, sperando che siano disponibili.
La cultura subisce un taglio rilevante rispetto a quello che è accaduto nel precedente quadro di riferimento. Avremmo voluto ripetere quanto accaduto in passato: essendo tra le migliori regioni italiane da questo punto di vista, perché mai privarci del diritto-dovere di esercitare la nostra programmazione in modo complessivo, e con la possibilità di dialogare con la città metropolitana e le province? Abbiamo realizzato bellissimi progetti grazie alla quantità di denaro ricevuta dalla Regione, con le somme interamente spese. Ecco perché stiamo insistendo.
Però devo dire che oggi, al di là delle modalità, abbiamo avuto dal colloquio con Renzi e De Vincenti l’impressione che ci sia la piena disponibilità di riconoscere alla Regione questo ruolo di particolare diligenza nella spesa del denaro pubblico, al punto da aver ottenuto delle premialità.
Noi crediamo – e abbiamo rappresentato questo al presidente del Consiglio – di essere utili alla Repubblica per spendere bene e in fretta il denaro e ci siamo messi a disposizione. Le Isole Tremiti nel piano approvato ieri in giunta hanno due interventi, uno da 2,5 milioni e uno da 500 mila euro (per opere di difesa del porticciolo e riqualificazione edilizia immobili comunali) che si combineranno con i 20 milioni investiti dal governo su San Nicola, nell’ottica degli interventi integrati. La somma della nuova programmazione FSC ammonta 1.994 milioni di euro che si combinerà con le somme già disponibili del POR 3.424 milioni per un investimento totale di 5.408 milioni di euro tra fondi europei e FSC: un piano che è inevitabilmente il frutto di un ritaglio, e che dunque ci addolora. Questo perché abbiamo lasciato fuori il treno-tram della città di Foggia- Manfredonia e che speriamo di recuperare, perché si tratta di un intervento di particolare rilievo per ragioni turistiche e infrastrutturali, con altre linee di finanziamento.
Se sarà possibile fare con successo Matera Capitale europea della Cultura, dipenderà anche dal fatto che la Regione Puglia ha deciso di investire su linea Bari-Altamura- Matera 26 + 18milioni euro, ed è chiaro che stiamo servendo con questo investimento il Paese non solo la Puglia. Fermo restando che l’ipotesi di collaborazione della Regione Puglia con la Basilicata su Matera 2019 ci vede pronti a investire fondi della cultura, pur individuati nel nostro piano, in sincronia, essendo quello un grande evento nazionale e europeo.
Stiamo investendo una somma rilevante sul rilancio delle Ferrovie Sud Est che – ricordo – non ci appartengono come proprietà della società. Gli interventi ad esse collegati e più in generale l’elettrificazione della rete consentiranno anche la realizzazione della Metropolitana di Superficie di Lecce. Stiamo dunque scommettendo sul risanamento da parte del Governo di quella società che dovrà diventare un punto di riferimento della rete ferroviaria regionale, che può dare valore al nostro turismo. Un’altra scommessa a favore del Paese riguarda l’aeroporto di Grottaglie. Forse non tutti sanno che per arrivarci bisogna passare attraverso viottoli di campagna. Stiamo investendo in perfetta coerenza con lo sforzo che il Governo e la stessa Regione Puglia con gli aiuti alle imprese stanno facendo sull’aeroporto di Grottaglie, che sia chiaro rimane a disposizione di tutti. Tenteremo di presentare bandi per l’utilizzo dell’aeroporto per voli civili, charter, intercontinentali.
Tutto questo senza fermare un processo spettacolare di individuazione dell’aeroporto come sede fondamentale del distretto aerospaziale della Puglia. Stiamo inoltre lavorando per collegarlo al porto, infrastruttura straordinaria, più i collegamenti ferroviari e la realizzazione delle opere connesse e dei parcheggi ci si rende conto che “basta solo spingere”, per usare una celebre espressione di Paolo Rossi segnando un gol alla Polonia.
Abbiamo salvato in senso tecnico i palazzi Troilo, Balducci e Garibaldi, con 8 milioni di euro, nel cuore di Taranto vecchia, perché erano stati definanziati dal POR e quei palazzi recuperati possono essere un motore per innescare un mutamento urbanistico. 3 milioni andranno al recupero della struttura universitaria del Ciasu, che sta ospitando la fiction Braccialetti rossi: un luogo che sta dando un’enorme soddisfazione morale portando in tv storie di bambini malati (in Puglia non sono solo una fiction) e insisteremo per avere un utilizzo coerente di questa struttura. Più di 30 milioni di euro per la viabilità dei Monti Dauni, dopo che solo qualche giorno fa ne avevano stanziati altri 70 per il dissesto idrogeologico sempre nella stessa area.
Ben 15 milioni di euro per istituire un fondo rotativo per la progettazione a favore degli enti pubblici che non dispongono di fondi sufficienti per progettare le opere sulle quali richiedere finanziamento. Più di 100milioni di euro sulle opere infrastrutturali dei consorzi di bonifica, una tragedia frutto di un errore del passato che ha determinato un buco gigantesco: stiamo lavorando con grande determinazione sotto stretta sorveglianza del consiglio regionale per fare in modo che i canali di bonifica vengano ben manutenuti a fronte di chi ricomincerà a pagare i contributi.
Investiamo 340 milioni di euro (240 milioni sul FSC) per le case popolari ed edilizia agevolata: attraverso un’opera di efficientamento energetico realizzeremo una serie di interventi sul patrimonio pubblico che consenta alle imprese locali di utilizzare al meglio le loro capacità imprenditoriali portando questi edifici – a dir poco vetusti – a livelli energetici compatibili con la modernità Destinata una somma notevolissima 400 milioni euro (più 100 milioni dal POR) su depuratori e fognature: la Puglia vuole essere regione green e intende riutilizzare in agricoltura le acque, per questo stiamo immaginando il riutilizzo dei fanghi di depurazione non solo in agricoltura ma anche per produrre energia. Previsto il completamento dell’acquedotto del Locone. 178 milioni per la messa in sicurezza dei siti inquinati: oggetto di una specifica commissione parlamentare che ci ha convocato poco tempo fa ricordandoci i siti da bonificare. Con un appunto: se il governo da una parte ci dice di fare una cosa ma poi ci taglia i fondi per intervenire, io pacatamente qualcosa la devo dire. Con una cifra doppia noi avremmo avuto la forza amministrativa di bonificare tutti questi luoghi, con la certezza di uscire dall’infrazione.
Abbiamo destinato altri 200 milioni di euro agli aiuti alle imprese (per un totale di 900 milioni), fondamentali per far girare la nostra economia e per recuperare i soldi che il governo ha preso dal POR regionale per finanziare il credito d’imposta. Sull’E-Gov aggiungiamo 20 milioni di euro (sui 112 milioni del POR). Servizi per la sanità digitale: abbiamo dovuto abbassare di molto le nostre pretese, perché volevamo reagire al sottofinanziamento della nostra sanità rispetto ad altre realtà del nord – a parità di abitanti – attraverso la telemedicina, mettendo in rete i servizi e utilizzando meglio il personale (visto che non possiamo assumere).
Non so se ci riusciremo con 78 milioni di euro (48 POR e 30 FSC). Su ricerca e innovazione è chiaro che dovremo attingere dal POR, per ora impegniamo 10 milioni di euro. Per gli interventi su beni culturali e promozione del patrimonio immateriale il totale è 226 milioni di euro (tra POR e FSC). Gli interventi a sostegno dell’occupazione e in particolare sul ReD, Reddito di Dignità, avranno 130 milioni, ai quali si aggiungono 580 milioni del POR, per un totale di 710 milioni di euro.
Oltre un miliardo di euro tra POR e FSC i fondi destinati al welfare e all’inclusione sociale.
Ai pugliesi dico che le cose assolutamente indispensabili le faremo. Voglio anche dire ai sindaci che avranno 77 milioni di euro relativi al completamento degli interventi del passato, piccoli e grandi, sicuramente significativi.
Resta ovviamente la questione delle somme sottratte, per centinaia di milioni, e quindi rimane la domanda aperta su questi patti del Sud e su quanta spinta daranno all’economia del Mezzogiorno. Il Presidente del Consiglio sa bene che in questa amministrazione ci sono persone perbene dove il denaro pubblico viene rispettato.
La Puglia è a disposizione anche ad altre regioni in questa materia, esattamente come noi chiederemo in altre materie a regioni più avanti di noi di a darci una mano. Le questioni alle quali siamo preposti, compresa la sorveglianza alla quale siamo preposti, impone di spendere tutto e bene. L’accentramento della spesa del FSC è un’operazione complicata ed è un metodo che va sottoposto a verifica. È importante fare bene le cose “insieme”, nel rispetto della logica istituzionale”.
press Regione
Userei subito quei soldi per aprire il passaggio sul mare, tra viale di Vittorio e il Lungomare del Sole oppure per cose necessarie alla città come la riapertura di ostetricia
Condivido pienamente il tuo pensiero. In più cercherei, al posto del Sindaco, di riattivare anche se in parte, la vecchia stazione campagna e abbandonare quell’idea del treno-tram che partirebbe da dove è stata impiantata adesso.
Bravo governatore! Cosi si ritardano gli eventuali lavori attinenti il famigerato mostro di San Spritiricchio!
Debbo rassegnarmi a fare la stessa fine del mercato ittico e del PORTO TURISTICO, inutili! Utili solo per epocali gettiti di cemento.