E‟ proprio vero! L‟Energas ha il „„pallino‟‟ del pallone. Lo dicono tutti oRmai. E lo sta dimostrando coi fatti. Ognuno ha il diritto di praticare uno sport o professare, anche in maniera sviscerata, il proprio amore per una squadra. Può contribuire con le proprie idee o con i propri mezzi a sollevare le sorti di un sodalizio in difficoltà. Fin qui, niente di strano. La stranezza, o bizzarria che dir si voglia, nasce quando uno, sia esso ente, associazione, azienda, gruppo o anche singola persona, antepone i propri interessi al bene dell‟intera collettività. E, magari, questo lo fa in maniera reiterata. E‟ il caso di detta società che, „„per intenerire il cuore di una città‟‟, a Natale scorso è ricorsa „„alla distribuzione gratuita di panettoni targati GPL‟‟ dimostrando di essere „„un buon padre di famiglia‟‟. Voleva, allora, guadagnare la benevolenza dei tanti figli scapestrati (alias cittadini sipontini), ma quell‟azione fu ritenuta di „„bassa lega‟‟ dalla quasi totalità dei Manfredoniani. Ora, a distanza di poco tempo, quando ormai ha capito che la nostra città tutta intera si è mobilitata (vedi le firme raccolte) con un significativo diniego delle nefande proposte da essa avanzate, intuiamo che la sua caparbietà non ha più limiti perché è sconfinata nella sfacciataggine più insistente e in atteggiamenti di assoluta noncuranza delle idee di una collettività che, pur toccata da una profonda crisi, è dotata di dignità e fierezza e non si lascia abbindolare dalle vacue promesse di speculatori incalliti e venditori di parole. Con la sponsorizzazione della squadra Manfredonia calcio l‟Energas offre, ai quei pochi sprovveduti sipontini ancora con gli occhi chiusi, un volto buono, un gesto generoso, nobile, lodevole che, a sua detta, risolverà i problemi della nostra collettività. All‟Energas diciamo che il consenso dei Manfredoniani non si compra con atti subdoli che getterebbero la città nel fango privandola del senso dell‟onore. I Manfredoniani non intendono diventare lo zimbello di tutte le tifoserie e, soprattutto, non vogliono trovarsi, fra qualche tempo, ammantati di postumi bi- torzoluti difficilmente curabili. Noi del CAONS, supportati dalla simpatia e dai consensi di tante altre asso- ciazioni e cittadini che si sono e si stanno aggregando alla nostra iniziativa, esprimiamo tutto il nostro disappunto nei confronti della sponsorizzazione. Condividiamo e facciamo nostra la indubbia ed inequivocabile posizione del sindaco di Manfredonia che in un comunicato stampa è così stigmatizzata: “ Non hanno ancora inteso che a Manfredonia non abbiamo l‟anello al naso? Credono davvero che la nostra città debba prostrarsi e accettare uno stabilimen- to che nessuno di noi vuole, ricevendo in cambio risorse economiche destinate al Manfredonia calcio? […] La certezza, però, è una: Manfredonia non vuole il deposito Energas. Lo abbiamo dichiarato e mostrato a tutti che gli atti adottati dall‟Amministrazione comunale avverso il deposito GPL sono esplicativi della volontà della nostra comunità. Non ci sono „„se‟‟ o „„ma‟‟ che ci faranno cambiare idea: il consenso non si acquista”. Anche noi continuiamo a dire: “N O E N E R G A S ”. Ai quei pochi collaborazionisti facciamo l‟invito a rivedere la loro posizione perché, in queste cose, non può esserci prezzo che tenga.
Per il CAONS
Ing. Matteo Starace
Comunicato Stampa
Non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire…!Ma insomma,stiamo ancora a parlare di Energas?Vada al diavolo,da dove e’ venuta….N O I,D I M A N F R E D O N I A,V O G L I A M O S E N T I R P A R L A R E S O L O D I C O S E P O S I T I V E.Andate al largo,e lasciate in pace la nostra citta’,che ha gia’ sofferto abbastanza!FIAT!
dottvincenzo
Dopo il panettone…..il miramare ha perso centinaia di spettatori, ci riprovano…peggio per loro! Non hanno capito che oltre al popolo ci sono le menti pensanti, gli uomini di scienze e di cultura, le nuove generazioni di giovani contro!
Jessn a fe ghul loro e u pallon!! Stu cacch d deposut nu vulum!!
Dal suo punto di vista, ci riprova!
E’ andata bene col panettone…..
Perché non può ripetersi? o No?