“Il Partito Democratico di Manfredonia esprime piena fiducia nell’operato della magistratura e nell’equilibrio dei giudici, ritenendo che il sindaco Angelo Riccardi potrà dimostrare nel processo la sua estraneità ai fatti imputatigli.
Al contempo, rinnova il sostegno politico e istituzionale all’Amministrazione comunale che in questo primo anno ha già ottenuto risultati di governo molto importanti: i cantieri delle opere pubbliche sono stati attivati; è partita la raccolta differenziata dei rifiuti; la programmazione turistica e culturale ha prodotto attenzione mediatica e sviluppo economico; il bilancio comunale è stato riportato stabilmente in equilibrio.
Per proseguire su questa strada c’è bisogno di stabilità politica ed è quella che il PD intende garantire ribadendo il proprio sostegno al Sindaco ed alla Giunta.”
ALLA FACCIA DEL CODICE ETICO DEL PARTITO DEMOCRATICO CHE PREVEDE LE DIMISSIONI. SENZA VERGOGNA PROPRIO.
CITO DAL CODICE ETICO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Condizioni ostative alla candidatura e obbligo di dimissioni
1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato:
a) emesso decreto che dispone il giudizio;
b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;
c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento; per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni:
a) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione;
b) sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravità ;
c) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa;
3. Le condizioni ostative alla candidatura vengono meno in caso di sentenza definitiva di proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o di annullamento delle misure di cui al comma 2 lett. c).
4. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito:
a) i proprietari o coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano a livello nazionale nel settore della informazione, ovvero il loro coniuge, parenti o affini;
b) i proprietari ovvero coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano nel settore della informazione a livello locale, nel caso in cui l’organo di garanzia territorialmente competente previsto dallo Statuto accerti che per il rilievo dell’attività dell’impresa si possa determinare un sostegno privilegiato a loro esclusivo vantaggio.
5. Ove sopravvengano le condizioni di cui ai commi precedenti, gli eletti, i titolari di incarichi all’interno del partito, ovvero il personale di nomina politica, rassegnano le dimissioni dal relativo incarico.