Legalità e competenza dovrebbero sempre presidiare e caratterizzare l’attività di qualsiasi soggetto, sia pubblico che privato. L’incompetenza,invece, dovrebbe mantenere un profilo basso e dovrebbe essere sempre supportata da una buona dose di modestia, ragionevolezza e disponibilità al confronto ; giammai l’attività, maggiormente del pubblico ufficiale e dell’incaricato di pubblico servizio, dovrebbe essere accompagnata da presunzione, arroganza e prepotenza, dietro le quali, molto spesso, si nascondono le illegalità.
Sin da maggio 2015, con ben sette richieste regolarmente protocollate, abbiamo chiesto al Comune di Manfredonia l’accesso ad alcuni documenti del Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie – P.I.R.P. realizzati successivamente all’Accordo di Programma – D.P.G.R. n. 296/17.03.2010. .
Sia il Dirigente del 7° Settore, sia il Responsabile della Trasparenza e sia il Segretario Generale del Comune di Manfredonia, però, ci hanno sempre negato l’accesso a questo sacrosanto diritto sostenendo che la richiesta “ non contiene un’adeguata motivazione né si evince l’interesse specifico, concreto ed attuale” e “ non corrisponde ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”; da ultimo si indicava, perfino: “Contro questa decisione, nei termini di cui all’art. 25, legge n. 241/1990, può essere presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Puglia – Sez. di Bari”.
Ben memori, purtroppo, di quanto aveva già sentenziato il TAR di Bari nei nostri confronti, con sentenza basata su formalità insussistenti, non abbiamo accolto tale invito. Il 07.03.2016, invece, abbiamo presentato ricorso alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo, trasmettendo tutta la documentazione con notifica, in copia,anche allo stesso Comune di Manfredonia.
Il 7 aprile scorso, il citato Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo allocato presso il Consiglio dei Ministri, sia ai ricorrenti che al Comune di Manfredonia, ha così notificato, (PQM) : “la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, esaminato il ricorso, lo accoglie invitando l’Amministrazione resistente a riesaminare l’istanza nei sensi di cui in motivazione”.
Prescrivendo, inoltre: “ Si invita l’Amministrazione in indirizzo a notiziare questo Dipartimento circa le conseguenti determinazioni assunte, ai sensi dell’art. 25, comma 4 della L. 241/90 e dell’art. 12, comma 9 del D.P.R. 12 Aprile 2006, n. 184”.
La richiesta, quindi, che per ben sette volte, deliberatamente e pretestuosamente, non è stata considerata valida e degna di accoglimento dal Comune di Manfredonia, è stata, invece, considerata valida ed accolta dal Supremo Organo Politico – Amministrativo insistente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ; la negazione all’accesso agli atti, quindi, era motivata da ben altro, e non crediamo sia riconducibile a semplice “incompetenza”.
Allegato: Documento Presidenza del Consiglio
Dott. Rinaldi Pasquale e Calvio Gaetano
Dott. Rinaldi, complimenti,però
ho qualche dubbio che riuscirà ad arrivare alla fine di tutto. Gli interessi sono tanti e, con le buone o con le cattive, le notizie che cerca difficilmente le avrà.Forse, coinvolgendo tutti i proprietari di case dell’intero quartiere….Però, come tutti sappiamo, in zona abitano ed hanno interessi, molti ” amici degli amici ” responsabili di molti danni a Manfredonia. Auguri in ogni caso
Buongiorno.
Sollevare le problematiche potrebbe essere motivo di spiegazione di certe conseguenze…ma qundo un aggancio razionale di questa burocrazia che, non essendo molto articolata “come si deve”, poco tiene conto delle reali difficoltà quotidiane…
è giunta l’ ora di “unire” realtà e “diritto-burocrazia”…
il problema pricipale di una società è il mantenere l’ unità familiare e il rispetto dei suoi rapoorti essenziali (moglie-marito, fratello-fratrello, figlio-genitore…genitore-figlia) in modo da creare una “catena” che sia come “una catena ben collegata ad uno stadio paradisiaco, di letizia, dell’oltre la morte…una “catena di famiglie” che non lasci spazio ad alcuna “laerazione”, tenendo ben presente, in ogni momento, l’origine razionale di ogni problematica…
Se un uomo e una donna, all’ interno della società, decidono di sposarsi, devono essere messi in condizione di vivere il loro rapporto, anche nel lavoro (che non sarà più “mondo del lavoro”, ma lavoro…)…la causa delle “lacerazioni” familiari che portano all’ interruzione del rapporto di famiglia (anche in presenza della prole), è, per ragione, certamente da ricercare in questo “impedimento” del rapporto naturale, e nell’ impedire ai vari genitori, di essere genitori…oggi “non si può parlare”…si è così “così ricattati” che un genitore, a volte, non può neanche rendere chiaro il suo dissenso per dei rapporti di amicizia del figlio interrotti (e, con accordi seri e maturi, sicuramente riproponibili)…
Il diritto deve essere strettamente collegato alla realtà anche se un buon esperto sà ben collegarlo…non si vuole denunciare per timor Dio, ma poi ci si accorge che una comunicazione è il minimo che possa accadere…penso che “la povertà” non ce la faccia a mantenere costante “un certo sistema “…si è poveri, come si fà…
Grazie per l’ attenzione e la possibilità d’intervento…
rimettiamoci alla misericordia di Dio e alla sua grazia…ma aiutati che il ciel ti aiuta…
ricordo la fede in Gesù Cristo figlio di Dio e in Dio…
“tutti sanno…”, ma all’ occorrenza sembra un mondo d’ ignoranti…