Il 30 aprile, nel giorno precedente la festa dei lavoratori del primo maggio, la sala Valentino Vailati ha ospitato l’evento del “Giubileo del mondo del lavoro”, organizzato dalla Pastorale sociale della diocesi di Manfredonia e voluto fortemente dall’arcivescovo Mons. Michele Castoro, per riflettere sulle diverse sfaccettature della questione lavoro, analizzata da due illustri relatori. Padre Nicola Prezuiso, Cappellano dello stabilimento “Ilva” di Taranto e Direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Taranto, ha testimoniato la propria straordinaria esperienza vissuta nell’enorme fabbrica in cui è stato accolto amorevolmente dai lavoratori. Racconta che l’approccio è stato più che favorevole in quanto gli stessi lavoratori erano incuriositi e anche grati della “vicinanza” della “chiesa” ai loro problemi, sostenendoli nell’arduo lavoro quotidiano. Padre Nicola introduce il proprio intervento sull’evangelizzazione, parlando di Don Mario Operti, fondatore del “Progetto Policoro”, che visse negli anni’70 la breve esperienza di lavoro come operaio metalmeccanico durante gli studi teologici. Il progetto nacque nel dicembre del 1995 e rivolto principalmente per la creazione di piccole imprese tra i giovani dell’Italia meridionale. Ebbe un eco così vasto che fu accolto in circa 90 diocesi. Anche la diocesi di Manfredonia, recentemente, ha accolto il Progetto Policoro, diretto dal tutor diocesano Massimiliano Arena, attivandosi nella creazione di percorsi di formazione al lavoro.
Ritornando alla diocesi di Taranto, nell’ambito del Progetto, accompagna i giovani e gli adulti negli spazi del Centro Educativo Murialdo, diretto da Padre Nicola, per formarli nell’acquisizione delle competenze spendibili nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria giovanile. Infatti, Padre Nicola, sostiene ai ns microfoni che “ogni spazio del CEM è gestito da volontari esperti nella materia culinaria piuttosto che nella sartoria ed altro, indirizzando l’utente verso aziende, botteghe di artigiani o cooperative per realizzare le proprie aspirazioni”. I contatti del CEM sono: www.orientacem.it – cell. 347. 5128851. Attraverso un proficuo “lavoro sociale di rete”, allacciato con le istituzioni e l’associazione Cataldus è stato possibile offrire un buon ed efficace orientamento lavorativo. Chiude l’intervento , riflettendo sui valori del lavoro che sono l’amicizia e la solidarietà riscontrati tra gli operai dell’ILVA. Infine, padre Nicola Preziuso lancia un idea provocatoria: “creare i ministri di Giuseppe lavoratore per incentivare il lavoro e dare dignità e libertà alle persone desiderose di lavorare”.
L’altro intervento “Le politiche del lavoro in Puglia” è stato presentato dal Prof. Sebastiano LEO, Assessore Regionale Puglia alla Formazione Professionale, Lavoro, Politiche del Lavoro e Diritto allo Studio, il quale ha disquisito sui fondamenti di un’efficace formazione che se fosse ben integrata con il mondo del lavoro si riuscirebbe ad essere più competitivi sul mercato globalizzato. Inoltre occorrerà investire in una migliore integrazione tra le Università pugliesi per non errare nel sfornare nuove facoltà clonate, sottraendo i potenziali iscritti di una a beneficio di altre. Sostiene l’assessore “Un campo sul quale le università dovranno puntare è la “robotica” nei diversi ambiti professionali. Il mondo del lavoro per evolversi non può far a meno dell’informatica e delle potenzialità fornite dai new media elettronici”.
Al termine del convegno l’arcivescovo Mons. Castoro ha sottolineato il valore del Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco, che simbolicamente apre la Porta quale messaggio di accoglienza verso le comunità, abbracciandone i problemi per trovare insieme le possibili soluzioni. Mons. Castoro ricorda la parabola del Buon Sammaritano per comprendere il messaggio: “Chi è il mio prossimo …. È colui che si avvicina all’altro. Io e l’altro, insieme ci sosteniamo. Chi ha avuto compassione di Lui …. il buon sammaritano si approssima al povero per sostenerlo, così la Chiesa compassionevole è vicina al mondo dei lavoratori e a quanti l’hanno perso”. Interessante è stato l’intervento del consulente Matteo Robustelli che ha posto una riflessione sull’Etica del lavoro che attiene al rispetto dei lavoratori, dei loro diritti e della loro dignità. La recente riforma sul lavoro, il Job act, con l’utopia di aumentare i posti di lavoro con il “contratto a tutele crescenti” ha limitato i tanti diritti conquistati con dure lotte e rivendicazioni fatte dai nostri padri. In quest’ultimi anni, nelle contrattazioni di lavoro proliferano i buoni lavoro, cosiddetti voucher, che mascherano lavori sommersi senza garantire alcun diritto perché non viene riconosciuto neanche uno straccio di contributo. Chi garantisce l’etica del lavoro?
Grazia Amoruso