Mercoledì 25 Dicembre 2024

Monte Sant'Angelo, quando la buona sanità chiude

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Puo’ sembrare strano ed ha del paradosso , quello che sta’ per succedere a circa40 anziani ospiti della Residenza Socio-sanitaria assistenziale per anziani “ Villa Santa Maria di Pulsano “ a Monte Sant’ Angelo.
Le cronache giornalmente ci raccontano di casi di maltrattamenti agli anziani, di strutture lager, dove gli ospiti vengono sistematicamente vessati ed umiliati,anche fisicamente,l’esatto contrario di quello che avviene nella casa residenziale di Monte Sant’ Angelo, dove gli anziani, sono trattati come se fossero ancora nel proprio nucleo famigliare,con tutte le cure e attenzioni particolari di cui hanno bisogno, alla loro fragile eta’ e con le varie patologie da cui sono affetti.
Loro sono ignari di quello che stanno vivendo in questi giorni le loro famiglie, e tutto il personale lavorante della struttura, che si sono visti recapitare, dal Comune di Monte Sant’Angelo,un procedimento amministrativo, che dovrebbe portare alla revoca da parte dell’ente comunale stesso, dell’autorizzazione al funzionamento della stessa residenza.Famiglie che si trovano coinvolte loro malgrado in beghe e lotte intestine interne al comune stesso, che vedono contrapposti il Commissario nominato dal Prefetto(causa lo scioglimento del comune), e dirigenti di settore,
ognuno con una propria interpretazione della legge, senza tener conto deldramma,di circa 20 famiglie di lavoratori, sbattuti dall’oggi al domani, in mezzo ad una strada, e dei 40 anziani ospiti, che obtorto collo, dovranno subire, senza capire, la violenza dell’allontanamento, da quel luogo, che per tanti,con la pace nel cuore,avevano accettato come il loro ultimo focolare domestico.
Si parla tanto di Welfare, di assistenza agli anziani, ai piu’ indifesi e bisognosi, ci si riempie la bocca, e si enfatizza politicamente il lavoro, le assunzioni, la salvaguardia dei diritti.
Salvo poi,constatare che nelle stanze dei bottoni, risiedono sempre gli stessi “ Ponzio Pilato”,solo che in questo caso, non c’e acqua dove potersi lavare le mani, ma lacrime e sofferenza di tanti poveri anziani indifesi.

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