Giovedì 21 Novembre 2024

Autismo, le associazioni all'audizione in III^ Commissione

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Spesa e controlli più efficienti a discapito di coloro che hanno fatto dell’autismo solo motivo di business, non garantendo percorsi di vita validi. È questo lo spirito con cui il Coordinamento delle associazioni delle famiglie con figli autistici ha illustrato le sue valutazioni sul Regolamento Regionale per l’Autismo, approvato lo scorso 30 marzo dalla Giunta regionale, nel corso dell’audizione di stamattina davanti alla III Commissione del Consiglio regionale pugliese. All’audizione hanno partecipato, in rappresentanza del coordinamento, una delegazione proveniente da Taranto, Santeramo in Colle e Foggia, costituita da Maria Pia Vernile del Progetto Isha, Vito Solazzo Autismo Insieme e Maurizio Alloggio per l’Associazione iFun.

Il Coordinamento ha voluto esprimere, da un lato, l’apprezzamento per la volontà dell’Amministrazione regionale di affrontare un tema complesso come l’autismo; dall’altro, evidenziare alcune criticità di un provvedimento lungamente atteso, trasfondendole in un documento elaborato per sollecitare modifiche durante il percorso consiliare.

“Anzitutto abbiamo rilevato l’incongruenza tra i dati  presentati, secondo cui le persone affette da autismo in Puglia sarebbero circa  24.000 con una prevalenza maschile molto marcata, e i fabbisogni che la Regione intende soddisfare come servizio pubblico o accreditato, essendo l’autismo entrato di diritto nei livelli essenziali di assistenza”, ha osservato Maurizio Alloggio, sottolineando “la mancanza della previsione di un vero censimento sul numero delle persone autistiche in Puglia”.

“Pensiamo sia inoltre indispensabile valorizzare le associazioni maggiormente rappresentative sui territori come supporto alle ASL e ai Servizi Sociali”, ha aggiunto Maria Pia Vernile.

“Importante sarebbe il rafforzamento del parent training e del supporto alle famiglie, spesso disperate e il potenziamento della diagnosi precoce e di percorsi di vita davvero individualizzati e differenziati, contro quelli attualmente previsti che prevedono solo ricoveri per adulti e servizi standard per i minori”, ha evidenziato ancora Maurizio Alloggio.

 

Su una valutazione, in particolare, il Coordinamento ha proposto alla Commissione Assistenza Sanitaria e Servizi Sociali del Consiglio regionale una vera e propria rivoluzione: lasciare alle famiglie la scelta di potersi indirizzare, attraverso buoni o voucher sia sanitari che socio-sanitari, presso le strutture più idonee ed efficienti, favorendo una concorrenza che premi la bontà dei servizi contro l’assegnazione in strutture massificate che si sono rivelate, per altre disabilità, spesso inefficaci o inefficienti. Una ‘svolta’ che si combinerebbe positivamente con un accreditamento più aperto delle strutture, sotto stretto controllo e verifica dei percorsi da parte della Regione e delle ASL.

 

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