“Se un premier invita a disertare le urne, calpestando uno dei diritti-doveri fondanti la democrazia, allora abbiamo ancor più l’obbligo di andare a votare domenica prossima non solo per dire la nostra sul referendum abrogativo per le trivelle, ma soprattutto per rivendicare la sovranità popolare che tanto spiace al presidente del Consiglio Renzi”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese e delegato al referendum per la Puglia, Giandiego Gatta. “Anche il presidente della Corte Costituzionale –aggiunge- ha ritenuto di suonare la sveglia agli italiani, invitandoli a votare. Bisogna uscire dalla nebbia con cui Renzi intende affogare i diritti. Il 17 aprile noi diremo “si” contro le autorizzazioni alle estrazioni petrolifere fino all’esaurimento dei giacimenti e lo faremo anche perché il governo nazionale –chissà per quale ragione- ancora non diffonde i dati sugli incidenti marittimi nelle piattaforme petrolifere. Per la Puglia è un appuntamento in cui si gioca il futuro dell’economia turistica e della pesca, fortemente minacciate dal fenomeno estrattivo, e la tutela del nostro mare straordinario. Ma per tutta l’Italia –conclude Gatta- rappresenta la chiamata all’appello per mettere un freno a chi addirittura tenta di dissuadere l’elettorato con la peggiore pratica esistente in politica: quella della astensione”.
Non sprecate tempo e parole, tanto andranno in pochi a votare. Ambientalisti, ecologisti e qualche altro.
Perché sprecare 250 MLN. di euro inutilmente?